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Via d’acqua ed Expo Milano, ripresi i lavori, tregua interrotta: “Pronti a nuovi blocchi”

alberi tagliatiNon si fermano i lavori per la via d’acqua. Nonostante i comunicati stampa, le dichiarazioni del commissario Sala e i titoli sui giornali, gli operai continuano la posa di cesate nelle aree oggi a verde dell’ovest Milano.

 

Alberi tagliati e nuovi cantieri sono attivi da martedì 4 marzo su prati e rogge a fianco del Bosco in Città – spiegano i portavoce del Comitato No Canal. – ‘Non sono lavori per il canale’, ha risposto alle domande dei perplessi cittadini un capo cantiere appartenente ad una delle ditte vincitrici dell’appalto Via d’acqua, ‘è solo una pista ciclabile larga 4,5 metri,  ma non so se sarà in asfalto o terra battuta’. Ma è un operaio più in là a confermare quasi sottovoce: ‘E’ il canale, la pista ciclabile la faremo solo in un secondo momento’”.

 

Ora la cantierizzazione è quasi ultimata: un lungo serpente si snoda per quasi 2 chilometri e mezzo dal Cimitero Maggiore verso il Gallaratese e poi ancora a sud al Trenno, Quinto Romano e Baggio.

 

Lavori che riaccendono la tensione in una vicenda che sembrava sopita dalle rassicurazioni di Sala: ‘Ci prenderemo 20 giorni per decidere dove passeranno le opere’.

 

Non ci fidiamo più di queste persone – spiega Mario, di No Canal, uno dei cittadini più attivi nei comitati che da 5 mesi bloccano i cantieri. – Questi lavori fanno decadere la tregua richiesta, siamo pronti a nuovi blocchi”, afferma.

 

“Non è solo il canale che dovrà scolare le acque dal sito di Expo, ad essere contestato dai cittadini delle zone Gallaratese, Trenno, San Siro e Baggio – aggiungono i portavoce del Comitato. – Il progetto infatti, prevede una serie di opere che la Soprintendenza ai beni culturali ha giudicato ‘incongrue per il paesaggio’ nel parere ignorato da Expo spa e Comune di Milano (CLICCA QUI

 

“Opere ‘accessorie’ dal critico impatto sul paesaggio agricolo esistente – proseguono i Comitati –, come gazebo commerciali, costruzioni in cemento e ciclovie che allargano e asfaltano i percorsi già esistenti. Riassunte da quello che diversi cittadini hanno ribattezzato ‘il cesso’: una rampa elicoidale dal costo di 3 milioni di euro che verrà costruita di fianco al Naviglio, in zona Lorenteggio-P.zza Tirana, in area tutelata da vincolo paesaggistico ai sensi del Dlgs 42/2004”.

 

I comitati, che si sentono presi in giro dalla ripartenza dei lavori, promettono nuove azioni a difesa dei beni comuni minacciati dal cemento. Dai picnic nei parchi Pertini (Gallaratese) e Cividale del Friuli (Baggio), all’assemblea cittadina alla nuova scuola Negri di Piazzale Axum (San Siro), e il presidio sotto il nuovo Palazzo della Regione Lombardia, con una lunga fiaccolata che ha toccato Palazzo Marino e la sede di Expo spa.

 

“Ora la querelle Vie d’acqua rischia di esplodere al di fuori dei parchi dell’Ovest Milano, per coinvolgere l’intera città – concludono i promotori dei Comitati No Canal –, mettendo a rischio il concetto di Expo partecipata tanto caro a Comune e Regione”.

 

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 Di Redazione

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