Animali e Ambiente

Occupazione animalisti pellicceria Montenapoleone e fiaccolata contro il massacro degli animali

Il blitz animalista si è svolto alle 11,00 di sabato mattina nella via milanese del lusso e dell’eleganza per eccellenza: Montenapoleone. La protesta si è quindi concentrata nella raffinata Pellicceria Annabella, simbolo di bonton, garbo e delicatezza.

 

Qui un  gruppo composto da una decina di ragazze aderenti all’Associazione Gaia Onlus si è introdotto affiggendo cartelli e ammanettandosi alla sontuosa scala interna del negozio, collocata proprio nella vetrina e quindi perfettamente visibile da tutti i passanti intenti allo shopping natalizio.

 

Le ragazze hanno inscenato la protesta sporcandosi appositamente le mani di rosso sangue, e affiggendo sulle vetrate alcuni cartelli che recitavano gli slogan “Blood of  Fur”, “Pellicce uguale morte”, “Stop fur”, “Christmas of blood”, “Basta pellicce”.

 

Il gruppo animalista era guidato dal Presidente di Gaia Onlus, Edgar Meyer, dalla responsabile campagne di Gaia, Cristina Donati e da Mario Righi, storico  ambientalista milanese. Al Gruppo di manifestanti si è aggiunto anche Stefano Apuzzo, Presidente di Amici della Terra Lombardia. Tra le ragazze ammanettate anche Valentina Bertolotti e Simona Volo.

 

Sul marciapiede antistante alla pellicceria, inoltre, un gruppo di attivisti ha svolto anche un presidio e un volantinaggio di sensibilizzazione sul massacro degli animali da pelliccia; la pacifica occupazione della boutique è stata interrotta solo dall’intervento delle forze dell’ordine, Polizia, Digos e Carabinieri, che hanno costretto le manifestanti ad allontanarsi dal negozio.

 

“Per una pelliccia di visone si squartano 30 visoni, per una di volpe si ammazzano 20 volpi, per una di ermellino si massacrano 200 ermellini. Come si può pensare che indossare una pelliccia sia elegante? E’ un capo ricco solo di dolore, sangue e morte. Le alternative calde, di moda e molto eleganti ci sono: raffinati cappotti di chashmere, sontuose pellicce ecologiche e tanti altri tessuti”, ha dichiarato Edgar Meyer.

 

Nel pomeriggio del medesimo sabato, alle 16,00 si è poi svolta una fiaccolata, partita da  piazza Cavour, in nome delle migliaia di animali sacrificati anche quest’anno sulle “tavole di Natale”: animali innocenti e indifesi utilizzati per riempire il piatto; adorabili agnellini, commoventi coniglietti, vitellini che cercano la mamma e tanti altri disarmanti animali, macellati e sbattuti in padella o in forno come pezzi di carne qualsiasi, anche se prima avevano un musetto pieno di amore, delle orecchione morbide e lanuginose, degli occhi fiduciosi pronti a giurare fedeltà ed affetto eterno al proprio padrone, donando infinita gioia a bambini, adulti ed anziani di ogni età.

 

LAV, Animalisti Italiani Onlus e Gaia Onlus hanno quindi sfilato in fiaccolata per le vie del centro insieme alle altre Associazioni e ai tanti cittadini che hanno aderito all’iniziativa.

L’evento ha avuto lo scopo di sensibilizzare sulle conseguenze delle scelte alimentari che stanno compromettendo l’ambiente e gli ecosistemi, oltre a provocare enormi sofferenze agli animali, esseri senzienti ai quali ogni giorno si toglie il diritto alla vita in nome di “deliziose ricette” che, di “delizioso”, non hanno proprio nulla.

 

Si tratta infatti di migliaia di animali sacrificati quotidianamente, soprattutto durante le festività, per l’alimentazione umana; scopo delle Associazioni è stato quindi cercare di far comprendere quanto dentro a quei piatti a base di agnello, manzo, maiale, cavallo, fegato d’oca eccetera, non ci siano affatto “sapore e delizia”,  ma solo dolore, sofferenza, ingiustizia e morte.

 

Ogni anno 60 miliardi di animali, esclusi gli animali marini, vengono uccisi per fornire cibo” spiegano gli organizzatori “e la domanda di carne sta aumentando vertiginosamente: negli allevamenti intensivi gli animali sono considerati oggetti da sfruttare e da cui trarre il massimo profitto. La loro vita è un incubo che finisce nell’orrore del macello”.

In Italia”, spiega Edgar Meyer, “600 milioni di animali vengono uccisi ogni anno per finire sulla nostra tavola: 570 milioni di polli, 9 milioni di suini, 6 milioni di agnelli, 4 milioni di manzi, 2 milioni di conigli, 2 milioni di vitelli, 3 milioni di pecore e capretti, 500.000 equini. San Francesco e Gandhi hanno dimostrato che esiste una scelta alternativa, gustosa, nutriente, non violenta e soprattutto più sana alla carne”.

 

Come hanno continuato a spiegare gli organizzatori, si può onorare la tradizione del Natale, cioè il momento dedicato per antonomasia  alla riflessione su pace, condivisione, amore e compassione, senza infliggere sofferenza ad altri esseri senzienti, ma scegliendo invece un menu vegetariano o vegano comunque succulento, appetitoso e pieno di gusto.

 

Gaia ha così predisposto un ricettario vegetariano: squisite specialità biologiche, vegane e biodinamiche tutte da scoprire, semplici e di sicuro trionfo per pranzi o cenoni, eleganti o più semplici per soddisfare davvero tutti i gusti, ideali per conquistare e stupire amici, parenti e dolce metà.

 

Scaricare la guida è semplicissimo, basta:

  • consultare il sito www.gaiaitalia.it
  • chiamare il “numero verdura” – non un “numero verde”, ma proprio un “numero verdura” – appositamente creato da Gaia: 02-86.46.31.11

 

Buon “sano” appetito,e buon Natale a tutti, animali compresi!

 

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Di Redazione

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