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Via Ferrante Aporti, l’inchiesta di CronacaMilano per dar voce all’appello disperato, e mai ascoltato, dei residenti

Armato di macchina fotografica e registratore mi sono recato in via Ferrante Aporti. Ad attendermi due fedeli lettori di CronacaMilano: mi hanno mostrato lo stato di abbandono nel quale da anni si trova il loro quartiere. Di seguito i risultati della mia inchiesta.

 

VIA FERRANTE APORTI: DOVE SI TROVA? – Via Ferrante Aporti si trova a metà fra Loreto e Stazione Centrale, a circa un chilometro da piazza Argentina. Una volta percorso viale Brianza, arrivo. E lo scenario che mi trovo davanti è ben diverso dal vicino corso Buenos Aires, meta indiscussa dello shopping di milanesi e turisti.

 

 

DEGRADO CHIAMA DEGRADO

  • La mia “passeggiata” in via Ferrante Aporti non è per niente piacevole se considero il pungente odore di urina, gli escrementi di cane e i pezzi di calcinaccio presenti lungo i marciapiedi (“Qui non puliscono le strade – mi spiegano i residenti – passano il lunedì, ma fanno finta”);
  • A intristire l’ambiente già di per sé abbastanza desolato e degradato noto che gli esercizi commerciali di proprietà del gruppo “Grandi Stazioni” sono tutti chiusi (“La Stazione – aggiungono – lamenta che non ha abbastanza soldi per affittare questi locali”). I locali ferroviari, un tempo sede di negozi e centri di commercio all’ingrosso, sono abbandonati da anni e necessitano di una totale bonifica poiché mancano le condizioni minime di manutenzione igienica. L’unico contratto di affitto che è stato rinnovato è quello della catena Crios. Come conseguenza sono stati rimossi anche i divieti di sosta di fronte ai passi carrai (“Senza i divieti, parcheggio libero e dismissione totale”);
  • Osservo che murales e graffiti mortificano ulteriormente le saracinesche chiuse dei negozi. Una di esse è rigonfia e carbonizzata, come se all’intero ci fosse stato un cortocircuito;
  • In seguito ad una raccolta firme, i primi binari della Stazione Centrale non vengono più utilizzati poiché troppo vicini alle abitazioni domestiche. Peccato che, come mi confidano i lettori, con il passare del tempo siano diventati ritrovo di barboni e sbandati nonché luogo destinato al lavaggio dei vagoni (“Dai binari piove acqua sporca”);
  • Inoltre, i residenti avevano chiesto già alla precedente giunta comunale un presidio di militari e forze dell’ordine per limitare gli atti di vandalismo, particolarmente frequenti durante il periodo estivo e in parte dovuti al Centro Aiuto per bisognosi. I lettori mi confidano, però, che i controlli vengono effettuati molto raramente (“Passano e non vedono o fanno niente: a Milano non ci sono più le forze dell’ordine, ma le forse dell’ordine”).

 

POCHI PARCHEGGI

  • Camminando, mi rendo conto che mancano parcheggi: di recente sono stati introdotti posteggi a pagamento, per mezza giornata alla tariffa di 80 centesimi all’ora (“All’inizio la sosta era per tutto il giorno fino alle ore 19, poi l’hanno modificata senza neanche consultarci o mandarci una comunicazione al riguardo”). I parcheggi riservati ai residenti e contrassegnati dalle strisce gialle sono davvero pochi (“Ci sentiamo cittadini di serie B”);
  • Più avanti c’è anche una scuola abbandonata da circa due anni. Di fronte ci sono dei posti moto completamente dismessi: come mi suggerisce il nostro lettore, basterebbe togliere gli archetti e riconvertirli in posti auto (“Le automobili non riescono a parcheggiare fino in fondo e inevitabilmente si trovano ad occupare parte della carreggiata”).

 

I TUNNEL

  • Lungo via Ferrante Aporti ci sono quattro tunnel. Il primo si trova in corrispondenza di viale Brianza ed è stato ristrutturato a spese del Comune poiché, secondo i residenti, nelle vicinanze sorgerà il museo memoriale della Shoah (“Perché questo tunnel è stato sistemato e gli altri no?”);
  • Gli altri tre tunnel sono fatiscenti, malconci e inquietanti: mi accorgo che sulle pareti ci sono fili scoperti e cavi penzolanti, alquanto pericolosi per passanti e automobili, soprattutto in caso di pioggia;
  • Quando c’è il mercato in via Giovanni Battista Sammartini, i sottopassaggi sono molto trafficati. Solo in alcuni di essi sono stati installati dei pistoni di ferro per evitare che le macchine parcheggiassero ai lati della carreggiata e costringessero i pedoni a camminare in mezzo alla strada.

 

PROBLEMI DI VIABILITA’ – Non mancano anche i problemi di viabilità:

  • Solamente nell’incrocio con via Fratelli Lumiere è stata costruita una rotonda per agevolare il traffico (“C’è anche chi si è lamentato che così non passano i camion: vai a dirlo a quelli che sono deceduti!”). Un residente mi suggerisce che ci vorrebbe un lampeggiante per segnalare alle macchine in uscita dal tunnel che c’è una rotatoria;
  • In assenza di rotonde, è come se le automobili di passaggio si sentissero “legittimate” ad andare veloci, ignorando l’alta pericolosità degli incroci (“La probabilità di essere coinvolti in un incidente è del 110%: noi che siamo della zona e che li conosciamo, li facciamo a 10 km all’ora);
  • Genera ulteriore confusione il senso di circolazione dei tunnel: alcuni sono a senso unico, altri a doppia senso di circolazione (“Le macchine arrivano da tutte le parti: c’è da stare attenti, incidenti e tamponamenti sono all’ordine del giorno. Non ci vogliono neanche mettere i dissuasori di velocità perché fanno troppo rumore”).
  • A complicare le cose, fra qualche mese inizieranno i lavori per la costruzione di un parcheggio sotterraneo. Come di consueto, i residenti non sono stati interpellati e ne sono venuti a conoscenza solo per “vie traverse”.

 

“CI SENTIAMO VERAMENTE ABBANDONATI”

  • Poco prima delle elezioni, i residenti mi hanno spiegato che la zona è stata tappezzata dai manifesti del Comitato di zona di Pisapia, nei quali si ribadiva lo stato di abbandono della via e si accusavano i partiti del centro destra di inefficacia;
  • Tuttavia, una volta spenti i riflettori della campagna elettorale, non è stato realizzato nessun progetto di riqualificazione urbana poiché l’intero complesso è di proprietà del gruppo Grandi Stazione;
  • In un simile degrado, i residenti e i pochi commercianti della zona rimangono in attesa di ricevere le dovute spiegazioni e, in previsione di Expo 2015, confidano in un intervento efficace delle autorità competenti;
  • Il dibattito è aperto: come sempre, su Cronacamilano, tutti i lettori sono invitati a partecipare e ad esprimere la loro opinione.

 

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Francesco Tempesta

 

 

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