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Chiusura improvvisa redazione di Cronaca Qui a Milano, la solidarietà di CronacaMilano

La nota testata Cronaca Qui ha improvvisamente chiuso i battenti della Redazione di Milano, per “potenziare al massimo” l’edizione di Torino. Nel dettaglio, i colleghi della testata di informazione locale, spiegano: E’ stato un blitz. Lunedì 4 giugno 2012 è arrivato l’editore in persona, con altre persone dell’amministrazione. Il Direttore non c’era. Era rimasto a Torino. Siamo stati licenziati così, mentre stavamo preparando l’edizione del giorno dopo”.

 

In proposito, riportiamo l’inchiesta “La chiusura sinistra di Cronaca Qui” condotta e scritta da Nadir Davide Mennuni e Salvatore Todaro, e pubblicata dal sito www.milanopost.info:

 

Noi non sappiamo perché Cronaca Qui abbia chiuso. Sappiamo soltanto che – mossi dalla curiosità per la fine delle pubblicazioni di un giornale milanese così originale e conosciuto – ci siamo imbattuti in una storia in cui – come si suol dire – le cose non quadrano.

 

Cronaca Qui è il noto quotidiano che in edicola si distingueva per due motivi: l’originalità delle notizie (spesso dirette, senza fronzoli, e molto legate – appunto – alla cronaca), e l’originalità del prezzo: solo 30 centesimi, aumentati a 50 solo negli ultimi tempi. Da ieri, martedì 5 Giugno, Cronaca Qui non è più nelle edicole di Milano. Esiste soltanto l’omologo di Torino.

 

Ci chiediamo il perché, e così chiamiamo il Direttore Responsabile di entrambe le edizioni (quella piemontese e quella milanese), Beppe Fossati. Il quale ci spiega, molto cordialmente, che la decisione è stata frutto di una “scelta strategica”,  presa per “motivi economici” dalla proprietà: abbandonare Milano – spiega il Direttore – non si può considerare una “ritirata”, ma un modo per “potenziare al massimo” l’edizione di Torino. In fondo, fu dal capoluogo piemontese che l’avventura di Cronaca Qui cominciò: e adesso si va verso un ritorno alle origini.

 

Ma dobbiamo render conto anche di altre voci. Le voci di esponenti della politica di strada, le voci di gruppi Facebook nati apposta per dire qualcos’altro, le voci che sussurrano: Cronaca Qui ha ricevuto delle pressioni. Pressioni per la sua linea sempre molto diretta, anti-governativa in una città arancione, anti-clandestini, in una città dove il centro-sinistra aiuta i rom, anti-centri sociali, in una Milano di Pisapia dove essi fioccano.

 

Noi non siamo in grado di dire, oggi, se queste voci siano o non siano prive di fondamento. E, alla nostra domanda a riguardo, il Direttore Fossati si mette a ridere. Sappiamo però – certamente – che il 27 Gennaio scorso la redazione di Torino è stata vittima di un attacco da parte di “nove audaci anarcoidi” – come li definisce l’editore, Massimo Massano. Sappiamo pure che la giunta di centro-sinistra a Milano aveva espressamente intenzione di “tagliare” la parte – seppur minima – di finanziamento pubblico alla stampa locale prevista dalla legge 241/1990. Il sindaco Pisapia, ad esempio, ha già bloccato su Twitter l’account di Libero tra i suoi Followers. Sappiamo, insomma, che la storia raccontata dai corridoi – se non siamo ingenui – regge. Eccome.

 

Cronaca Qui chiude per “scelta strategica” – come dice il direttore Fossati – o per “pressioni da parte di ambienti di centro-sinistra” – come recitano le voci di persone che vogliono restare anonime o che agiscono sui social network? Noi oggi non abbiamo ancora la risposta. Ma, da giornalisti, ci poniamo questa legittima domanda. E, in serata, riusciamo a comporre l’ultimo e decisivo pezzo del puzzle che oggi regaliamo ai nostri lettori.

 

Ci confermano che “E’ stato un blitz. Lunedì 4 è arrivato l’editore in persona, con altre persone dell’amministrazione. Il Direttore non c’era. Era rimasto a Torino. Siamo stati licenziati così, mentre stavamo preparando l’edizione del giorno dopo”. Queste dichiarazioni, che ci sono state date da tre persone diverse, e che noi abbiamo registrato, sono la dimostrazione che – di “scelta strategica” – senza dubbio non si può parlare.

 

Cronaca Qui è chiuso da un giorno all’altro, lasciando senza lavoro i suoi giornalisti. Adesso Milano Post attende delle risposte più chiare. Sì, le attendiamo nonostante Cronaca Qui sia un giornale come noi, un potenziale concorrente: le attendiamo perché – prima di ogni altra cosa – Milano Post vuole fare del bene. Attendiamo risposte, pronti a rettificare eventuali fraintendimenti, in modo da spiegare chi e cosa c’entri veramente, in questa chiusura “sinistra” di una voce della stampa libera”.

 

Riportando l’inchiesta condotta da Nadir Davide Mennuni e Salvatore Todaro di Milano Post, la Redazione di CronacaMilano esprime la massima solidarietà ai colleghi di Cronaca Qui e si unisce nel richiedere risposte. Per una stampa libera, in nome del diritto di cronaca(Milano)!

 

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Di Redazione

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