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Tasse nascoste Legge di Stabilità Renzi, Iva aumentata fino al 25% e nuove accise sulla benzina

SalvadanaioTasse ridotte per 18 miliardi di euro, Tfr in busta paga, conferma del Bonus Irpef e agevolazioni per le assunzioni. La Legge di Stabilità 2015, però, non è solo questo. Gli italiani, ben presto, potrebbero scoprire aspetti fino ad ora lasciati in secondo piano, e c’è da scommetterci che la scoperta non sarà di quelle felici. Anzi. Per coprire eventuali mancati tagli, infatti, il governo avrebbe pensato a diverse misure “classiche”: aumento dell’Iva, rialzo dell’Irap e nuove accise.

 

ROMA-BRUXELLES: AUMENTA LA TENSIONE – Un botta e risposta che non lascia presagire nulla di buono. Bruxelles ha inviato all’Italia una lettera di chiarimenti su alcuni passaggi della Legge di Stabilità 2015 del governo Renzi; pronta la risposta del premier: “Non ci faremo fermare dalle virgole della Commissione europea”.

– La Commissione europea, però, vuole sapere come l’Italia “garantirà il pieno rispetto dei suoi obblighi di politica finanziaria per il 2015”. Di pronta risposta il testo della lettera arrivata da Bruxelles, definita “strettamente riservata”, pubblicato in Rete sul sito del ministero dell’Economia.

– Un “incidente diplomatico” che spiega bene a quale stato di salute siano i rapporti tra Roma e Juan Manuel Barroso, presidente uscente della Commissione europea.

 

IL MOTIVO DEL CONTENDERE – Deficit strutturale. Il motivo del contendere tra Barroso e Renzi è il deficit strutturale. La Commissione europea vorrebbe una correzione dello 0,5%; il governo italiano ne ha definita una dello 0,1%.

– Se dovesse prevalere l’idea di Barroso, Roma dovrebbe trovare altri 8 miliardi di euro per ridurre il disavanzo pubblico. Nella Legge di Stabilità è stato accantonato un “tesoretto” di 3,4 miliardi che, però, non basterebbe a fronte degli 8 chiesti da Bruxelles.

– Si mostra assolutamente tranquillo Matteo Renzi che afferma: “Rispetto al merito credo che non ci siano grandi problemi. Si sta parlando di 1 o 2 miliardi, possiamo metterli anche domattina. Esplora il significato del termine: In una manovra di 36 miliardi – ha aggiunto prima della riunione del Consiglio Europeo – e un bilancio da 800 milioni, con un Paese che dà ogni anno 20 miliardi all’Europa, il problema dei due miliardi che potrebbero in teoria essere necessari corrispondono veramente a un piccolissimo sforzo. In una manovra di 36 miliardi e un bilancio da 800 milioni, con un Paese che dà ogni anno 20 miliardi all’Europa, il problema dei due miliardi che potrebbero in teoria essere necessari corrispondono veramente a un piccolissimo sforzo”.

 

LE TASSE NASCOSTE NELLA LEGGE DI STABILITA’ – Una tranquillità disarmante, quella di Renzi, che lascia poco spazio ai dubbi.

– Il premier e la sua squadra, infatti, hanno già trovato sistemi alternativi per coprire l’eventuale necessità di adeguarsi alle imposizioni di Bruxelles. Il governo ha già definito precise clausole di salvaguardia che entreranno a regime nel 2016 se non ci saranno i tanto annunciati tagli.

– A partire da un aumento dell’Iva agevolata che nel 2016 salirebbe al 12%, rispetto all’attuale 10%, e al 13% l’anno successivo. Pianificato anche un aumento dell’Iva ordinaria che salirebbe dall’attuale 22% al 24% del 2016, al 25% del 2017 e al 25,5% del 2018.

– Oltre al classico aumento dell’Iva è stata pianificata anche un’ulteriore misura estremamente in voga tra i governi: l’aumento delle accise, per circa 1 miliardo di euro. Prese di mira anche le cosiddette “auto storiche”: tra le pieghe del Ddl di Stabilità c’è la volontà di abolire l’esenzione dal pagamento del bollo per le auto che hanno più di 30 anni di vita.

– Allo studio ci sarebbe anche l’idea di rendere retroattivo, a partire dal 1° gennaio 2014, l’aumento della tassazione dei proventi percepiti dai fondi pensione.

 

PRESTO NUOVI AGGIORNAMENTI – La lettera inviata dalla Commissione europea all’Italia prevede una risposta entro 24 ore; presto, quindi, ci saranno nuovi aggiornamenti sulla reale piega che assumerà la Legge di Stabilità 2015 varata dal governo Renzi.

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Matteo Torti

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