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Legge di Stabilità 2017, elenco novità e spiegazioni semplificate punto per punto

EuroMisure per crescita e competitività, oltre che un apposito “pacchetto previdenza”. Gli interventi principali contenuti nella legge di Bilancio 2017, varata sabato 15 ottobre 2016 dal Consiglio dei Ministri, sono questi: una manovra da 27 miliardi di euro, una cifra più alta rispetto ai 24,5 miliardi di euro stimati alla vigilia. In attesa del testo definitivo, analizziamo punto per punto tutti i contenuti della Legge di Stabilità 2017, illustrati da Matteo Renzi con le ormai classiche slide.
AUMENTO IVA E CRESCITA DEL PIL – Una parte molto importante del capitolo fiscale della manovra 2017 ha riguardato la cancellazione delle “clausole di salvaguardia”, in modo da scongiurare qualunque aumento dell’Iva previsto dalla manovra dello scorso anno.
– E questo sarà reso possibile andando ad investire 15,1 miliardi dei 27 della manovra, anche se il problema si porrà nuovamente nel 2018 e nel 2019.
– Problema collegato con la crescita del Pil, previsto per l’1% nel 2017; secondo le stime del Governo il rapporto deficit-Pil, invece, si attesterà al 2,3% nel 2017, il livello più basso degli ultimi 10 anni.
OPERAZIONE EQUITALIA: INTERNALIZZARE LA RISCOSSIONE – Una parte importante delle entrate attese dal premier Matteo Renzi e dalla sua squadra di Governo deriva dalla cosiddetta “operazione Equitalia”.
– 4 miliardi di euro, infatti, dovrebbero arrivare dall’internalizzazione della società di riscossione e dall’adesione dei contribuenti interessati al piano di smaltimento delle cartelle esattoriali. Un’operazione, come specificato da Renzi, che farà si che “chi deve pagare paghi, ma senza versare interessi smisurati e more che erano previsti dalla filosofia da cui Equitalia partiva”.
MIGRANTI: FONDO SPECIALE PER I COMUNI – Altro capitolo importante era quello che riguardava la questione migranti. L’esecutivo ha deciso di prevedere un fondo da 3 miliardi di euro, pari allo 0,2% del Pil, per sostenere le spese legate all’emergenza immigrati e per sostenere i Comuni che si impegneranno nell’accoglienza.
– In particolare, il decreto parla di 500 euro a migrante accolto per quei Comuni che collaboreranno nel risolvere l’emergenza immigrazione. Come specificato da Padoan: “L’Italia è stato l’unico paese europeo a sostenere lo sforzo dell’immigrazione ed è arrivato il momento di rivendicare questo lavoro anche dal punto di vista delle risorse. Obiettivi comuni devono avere finanziamenti comuni”.
IRES, IRI, SUPER-AMMORTAMENTO E PARTITE IVA – Sul fronte imprese è stata prevista una riduzione dell’Ires dal 27,5 a 24% e, in parallelo, si è pensato di introdurre un’imposta sul reddito dell’imprenditore, denominata Iri, con un’aliquota semplificata al 24% che sarà applicata sulla parte di reddito che resta in azienda.
– C’è poi il discorso super-ammortamento: per tutto il 2017 e fino a giugno del 2018, le imprese godano di un super-ammortamento del 140% per gli investimenti in macchinari e del 250% per gli investimenti in tecnologie particolarmente innovative.
– Rimane la decontribuzione sui nuovi assunti che sarà ancora triennale e al 100%, ma unicamente per quelle realtà che assumeranno giovani diplomati o laureati al termine di uno stage.
– Sul fronte partite Iva, invece, scendono dal 27 al 25% le aliquote previdenziali.
FARMACI, VACCINI E ASSUNZIONI DI MEDICI E INFERMIERI – Altro tema scottante era quello della Sanità, con il rischio dei consueti e impopolari tagli. La Lorenzin porta a casa un ottimo risultato: 113 miliardi di euro di fondo sanitario, ben due in più rispetto a quanto previsto nella Legge dello scorso anno.
– Di questi, però, “un miliardo sarà vincolato all’acquisto di nuovi farmaci oncologici e quelli contro l’epatite C, per l’assunzione di 3 mila medici e quattromila infermieri e all’applicazione del nuovo piano vaccini”.
– Importanti novità anche sul capitolo assunzioni: nel 2017 entreranno in servizio 3mila medici e 4mila infermieri ed altri ne verranno assunti negli anni a seguire. Il tutto con fondi previsti per 150 milioni l’anno.
CHIUDIAMO CON IL DISCORSO PENSIONI – Sul capitolo previdenziale e sociale, la Legge di Stabilità 2017 prevede uno stanziamento di 7 miliardi di euro in tre anni che serviranno a coprire la quattordicesima alle pensioni più basse e l’anticipo pensionistico, il cosiddetto “ape”.
– Renzi ha voluto precisare che “si era parlato di sei miliardi ed invece sono sette. Distribuiti in tre anni: 1,9 nel 2017, 2,5 nel 2018 e 2,6 nel 2019”.
– Sul fronte delle pensioni minime, la “no tax area” viene equiparata a quella dei lavoratori dipendenti e portata a 8.125 euro, mentre tutti coloro che percepiscono la 14esima delle pensioni avranno un aumento del 30%, pari a circa 100-150 euro. La stessa misura delle 14esima, che fino ad adesso riguardava chi aveva un assegno mensile inferiore ai 750 euro, sarà estesa anche a quei pensionati che percepiscono un importo compreso tra 750 e 1.000 euro.
– Discorso diverso per l’ape, ossia l’anticipo pensionistico (o prestito pensionistico). Dal maggio 2017 i lavoratori che avranno compiuto 63 anni di età, potranno lasciare in anticipo il lavoro attivando un prestito pensionistico che dovrà essere restituito in 20 anni. Il costo medio sarà pari al 4,5-4,6% per ogni anno di anticipo.
– C’è poi l'”ape social”, ossia l’anticipo pensionistico per le fasce di lavoratori in difficoltà: i cassaintegrati, disoccupati e familiari di invalidi avranno una soglia di reddito di 1.350 euro al di sotto della quale il prestito ponte sarà a carico dello Stato.
I DUBBI DI BRUXELLES E LE SCURE SULL’ITALIA – Puntuale, come spesso accade in questi casi, è arrivato il commento dell’Unione Europea che si affretta ad avanzare dubbi sulla Legge di Bilancio 2017: “I numeri non sono quelli degli accordi presi tra Commissione e Italia a suo tempo, ma il punto chiave è vedere i numeri e che cosa c’è dietro”.
– E non è un caso che Bruxelles abbia avanzato dubbi sulla Legge di Bilancio proprio all’indomani delle dichiarazioni di Renzi che sosteneva: “Sono curioso di capire quali rilievi. L’Ue vuole discutere le nostre spese sull’immigrazione? Ho una brillante idea: inizino a darci una mano, visto che stanno prevalendo gli egoismi e non la solidarietà. Appena l’Ue inizierà a darci una mano sull’immigrazione, vedrete che le spese si abbasseranno”.

APPROFONDIMENTI – Per l’approfondimento di CronacaMilano sulle motivazione del Sì e del No del referendum costituzionale del 4 dicembre prossimo Leggi: Sì o No Referendum 4 dicembre 2016, elenco chiaro motivazioni e analisi

Matteo Torti

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