Cronaca

La storica Trattoria Bagutta è sotto sfratto. Con lei, è in pericolo anche la continuità del prestigioso “Premio Bagutta” per la letteratura

BaguttaFurono undici intellettuali milanesi, durante una lontana cena nel 1926, ad avere l’idea di istituire il famoso premio. L’atto di fondazione fu scritto su un foglio di carta gialla, poi affisso alla parete del locale.

 

Da allora la famiglia Pepori – proprietaria del ristorante – ha sempre messo a disposizione i locali e ospitato il premio, ma ora che lo sfratto è stato notificato, la prospettiva di una chiusura o un trasferimento, porterebbe a sradicare una tradizione divenuta vanto per il patrimonio culturale di tutta la città.

 

L’udienza per stabilire la data di rilascio dei locali è stata fissata per l’8 aprile 2010.

 

“Ristorante e Premio sono una cosa sola.” Ha spiegato Claudio Guagnini, direttore dell’Associazione locali storici d’Italia. “La chiusura della Trattoria significherebbe la fine di un locale storico che è patrimonio della comunità, per il suo contributo alla cultura e per le testimonianze che conserva. Inoltre comporterebbe anche la fine di un evento letterario prestigiosissimo, di importanza nazionale, di cui esistono solamente altri 2 esempi in tutto il mondo, entrambi a Parigi. Si tratta del premio Goncourt, la cui giuria si riunisce al ristorante Drouant dal 1914, e del premio Interalliè, nato nel 1930 e tenuto al ristorante Lasserre. Ora,” ha concluso Guagnini,  “il Comune di Milano e la Regione Lombardia devono intervenire e trovare una mediazione con la proprietà dei locali. Inoltre, il Comune dovrebbe anche valutare di dare un sostegno al premio”.

 

Il concorso, infatti, ha visto premiare  le migliori “penne” del Novecento: Vicenzo Cardarelli (1929), Carlo Emilio Gadda (1934), Vitaliano Brancati (1950), Indro Montanelli (1951), Italo Calvino (1959), Primo Levi (1967), Mario Soldati (1976), Carlo Cassola (1978), Natalia Ginzburg (1984), Roberto Arbasino (1994).

 

Il premio – un assegno di 12.500 di euro – viene assegnato ogni ultima domenica di gennaio: quest’anno la 74esima edizione e’ stata vinta da Corrado Stajano con ‘La citta’ degli untori’.

“Ci auguriamo che il Bagutta possa continuare a esistere,” ha sottolineato Luca Carra, presidente della sezione milanese di Italia Nostra, “poiché rappresenta un capitolo molto importante della nostra cultura e, allo stesso tempo, un elemento qualificante per il centro storico di Milano, che può vantare e offrire un ristorante e un locale irripetibili per lo straordinario patrimonio museale del Premio, come la saletta “Cenacolo”, gli affreschi e le centinaia di opere alle pareti, nonché per la tradizione e continuità familiare dell’attività”.

                                                                                      Di Redazione

 

 

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