Cronaca

Docce pubbliche Rogoredo via Monte Piana, alla proposta di spostarle i cittadini manifestano timore, preoccupazione e disagio

Girano strane storie nel quartiere di Rogoredo circa il futuro delle docce pubbliche di via Monte Piana. Pare infatti che un noto esponente del Pd abbia lanciato l’idea di trasferirle in una particella di terreno, che attualmente ospita un orto pressoché abbandonato, compresa fra via Monte Piana (dove attualmente insiste la struttura comunale) e via Feltrinelli. L’eventuale progetto ha creato timore e preoccupazione per le famiglie che abitano nelle palazzine di fronte al terreno, e non lascia tranquilli nemmeno i residenti dei dintorni che, da anni , sono costretti a sopportare i disagi che una simile realtà comporta. Come risolvere, quindi, il problema?

 

Già nel 2007 – spiega Paolo Bassi, Vicepresidente del Consiglio di Zona 4, Lega Nord, –  avevamo sollevato la questione  con una delibera che chiedeva uno studio di fattibilità tecnica e strutturale circa l’ampliamento della scuola elementare di Via Monte Piana lungo la via stessa con la previsione di inglobamento delle docce pubbliche. Un intervento utile ad affrontare l’esigenza del fabbisogno scolastico cresciuto con i nuovi insediamenti di Santa Giulia. Nel 2009 – prosegue Bassi – sono tornato con una interrogazione inviata all’assessore Mariolina Moioli dove sottolineavo le lamentele dei cittadini circa i problemi di viabilità e sporcizia causati dagli utenti delle docce”.

 

E siamo ai giorni nostri. Bassi continua: “Ora gira questa voce sul possibile trasferimento. Ho fatto alcune verifiche – illustra Bassi –  e a me risulta che l’area di cui stiamo parlando sia di proprietà dell’Enel e rientri in una vendita all’asta insieme ad altre particelle. L’acquisizione da parte del Comune, non è quindi stata decisa. Chiederò comunque – assicura Bassi – notizie precise, nero su bianco, se esista o meno un’intenzione in questo senso da parte dell’Amministrazione.

 

“Per quanto mi riguarda – afferma il consigliere – questa struttura va eliminata e non spostata. E’ anacronistica, ormai viene usata solo da extracomunitari e non solo per questioni igieniche, ma come punto di ritrovo per altre attività. Attualmente poi la vicina presenza di un campo nomadi irregolare (che mi è stato assicurato verrà sgomberato a breve) non fa altro che contribuire alla presenza di rom all’interno del quartiere.

 

“C’è poi da chiarire – continua Bassi – chi oggi gestisca la struttura. I dipendenti comunali di un tempo hanno lasciato il posto a cittadini stranieri, probabilmente dipendenti di una cooperativa. Anche questo – assicura il consigliere della Lega, – verrà chiesto nell’interrogazione che presenterò giovedì in Consiglio.

 

“Visti i problemi causati, se quanto osservato venisse confermato, – conclude Paolo Bassi – mi sembra si tratti di una scelta quanto meno inopportuna”.

 

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Di Redazione

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