Cronaca

Condannati writer Mayday Pride, il primo maggio non può trasformarsi in una giornata di trasgressione totale nel centro cittadino

Due  italiani di 51 e 25  anni, frequentatori dei centri sociali, accusati di avere realizzato delle scritte su due edifici comunali e su uno stabile privato di via De Amicis durante il corteo Mayday parade del primo maggio 2008 (tra queste, ‘Terrorista è chi sgombera, sfrutta e sfratta’, ‘Più case meno sbirri’, ‘Più case meno chiese’), sono stati condannati dal giudice di pace:

 

  • a una multa di 800 euro ciascuno;
  • al risarcimento al Comune, che si era costituito parte civile, di 1.000 euro oltre al pagamento di 1500 euro per spese legali;
  • Complessivamente i due dovranno sborsare pertanto circa 5000 euro.

 

La “festa” del primo maggio, d’altra parte, soprattutto negli ultimi anni è diventata  triste occasione di attuare una deregulation totale in una delle piazze storiche simbolo della città, che vede le pareti del Castello Sforzesco trasformate in urinatoi a cielo aperto dove gli utilizzatori si alternano in un flusso costante dal pomeriggio alla mattina successiva (nonostante la presenza di gabinetti pubblici appositamente allestiti), e ovunque si getti l’occhio si vedono spinelli in preparazione o che vengono fatti girare, cilum, bottiglie di birra, vino, vodka e superalcolici.

 

E’ la decima sentenza di condanna e altre ne arriveranno visto che sono 83 le denunce del Nucleo Tutela Decoro Urbano della Polizia locale – spiega il vice Sindaco di Milano e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato. –  Contro i writer sono state emesse, dal 2008 ad oggi, anche 183 sanzioni da 450 euro in base all’ordinanza sindacale. Nessun Comune in Italia porta in giudizio i graffitari e li costringe a pagare dazio con diverse modalità: multe salate, riparare il danno con attività socialmente utili, ripulire gli imbrattamenti e risarcire la collettività. Se oggi questo reato non è più considerato ‘bagatellare’ lo si deve all’azione indefessa di questa Amministrazione”.

 

“Visto che mancano 38 giorni al primo maggio 2011 – sottolinea il vicesindaco – ricordo ai centri sociali, compresi aderenti attempati come questo 51enne, che a seguito della riscrittura dell’articolo 639 del codice penale, dall’8 agosto 2009 chi imbratta rischia la reclusione  fino a sei mesi se il fatto è commesso su beni immobili o mezzi di trasporto pubblici o privati. E se il fatto è commesso su cose di interesse storico o artistico la pena sale fino a un anno, due in caso di recidiva”.

 

La Giunta comunale ha inoltre deliberato di costituirsi parte civile nei confronti di un writer che il 9 giugno 2009 ha imbrattato con delle scritte in vernice rosa il muro perimetrale del Castello Sforzesco. L’udienza è fissata al prossimo 18 aprile.

 

Questo il calendario delle prossime udienze:

  • 12 aprile, imbrattamento palazzo via Vetere del 27/8/2009, 4 imputati;
  • 14 aprile, imbrattamento treni MM Rogoredo del 13/2/2010, 1 imputato;
  • 18 aprile, imbrattamento muro Castello Sforzesco del 9/6/2009, 1 imputato;
  • 3 maggio, imbrattamento del cavalcavia Fs di via Pontano del 19/1/2010, 1 imputato;
  • 18 maggio, imbrattamento stabile viale Marche e treno MM del 24/9/2009 e 16/10/2009, 2 imputati;
  • 20 maggio, imbrattamento stabili via Morosini/viale Lazio e via Botta/viale Lazio del 23/9/2009, 3 imputati.

 

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Di Redazione

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