Cronaca

Donna stuprata Bergamo da amico marocchino, la sequestra, la picchia, la trascina in un casolare, ne abusa per ore poi la scarica davanti a un bar; lei riesce a farlo arrestare nonostante profonde ferite alla testa e al volto

E’ successo in provincia di Bergamo.

 

La vittima è una donna di 43 anni residente ad Alzano Lombardo (BG); lo stupratore è un marocchino di 35 anni, clandestino, disoccupato, spesso ubriaco.

 

Secondo quanto ricostruito i due si conoscevano da tempo e, in nome della loro amicizia, avevano deciso di incontrarsi in un locale di Seriate per bere qualcosa insieme e chiacchierare un po’.

 

Al momento di riaccompagnare l’amica a casa, tuttavia, qualcosa è scattato nell’uomo che da gentile amico si è strasformato in uno stupratore senza scrupoli.

 

Il marocchino ha quindi deviato il percorso verso la periferia di Bergamo fino a fermarsi in un casolare di via Roma. Qui è nata una violenta colluttazione poiché, al tentativo di aggressione, la vittima ha cercato con tutte le forze di difendersi, riuscendo solo a inferocire maggiormente lo stupratore che per sfinirla ha cominciato a colpirla al viso e alla testa con fortissimi calci e pugni, fino a minacciarla con un coltello.

 

A questo punto, completamente sotto shock per le lesioni fisiche subite, la donna è rimasta inerme nelle mani del suo aguzzino, che durante una notte interminabile ha abusato di lei per circa due ore.

La violenza è stata atroce, e solo verso le 10 del mattino seguente il marocchino ha trascinato la donna fino in auto e l’ha scaricata nei pressi di un bar.

 

Con una forza d’animo a dir poco miracolosa, la donna ha racimolato il coraggio e l’energia per chiedere un aiuto, grazie al cielo, prontamente ricevuto.

 

Sopraggiunto il 118 la donna è stata quindi ricoverata all’ospedale di Seriate dove i medici hanno formulato una prognosi di 25 giorni riscontrandole, oltre la violenza sessuale subita, anche gravi ferite alla testa e al volto.


Nel frattempo i Carabinieri hanno fatto scattare immediatamente la caccia all’uomo, basandosi sulla testimonianza fornita dalla stessa vittima.

 

I militari si sono recati per prima cosa al casolare dove la donna era stata segregata e lì hanno trovato il marocchino.

 

Per l’uomo, arrestato e già in carcere le accuse sono gravissime:

  • violenza sessuale,
  • minacce,
  • lesioni,
  • sequestro di persona.

 

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Di Redazione

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