Cronaca

In viale Monza, titolari fuggiti, pazienti truffati e clienti inferociti

Clinica odontoiatricaLe menti di questo diabolico piano sembrerebbero essere Angel Aranda Gonzalez e Carlos Munoz Penalver, 39enni spagnoli che hanno – curato – migliaia di dentature milanesi.

 

 

Siamo in viale Monza 79, alla “Clinica Odontoiatrica” dove hanno lavorato, fino al 31 maggio 2010, Angel Aranda Gonzalez e Carlos Munoz Penalver, entrambi di 39 anni originari della Spagna.

 

Da allora, i due sono completamente scomparsi, lasciando come falsa pista una valigia (priva di qualsiasi valore), che avevano depositato in studio dicendo che sarebbero passati a breve a riprendere.

 

Ovviamente, i due non sono mai più tornati, abbandonando sui due piedi non solo la valigia ma anche tutti i clienti e dipendenti che hanno visto scomparire pure tutti i loro soldi nonché i servizi attesi: apparecchi ortodonzistici, impianti mandibolari, acconti, anticipi e, per quanti riguarda i dipendenti, gli stipendi mensili.

 

Per ora sono solo fioccate le denunce alla Guardia di Finanza, tuttavia, pare che i raggirati non siano solo pazienti e dipendenti ma, da quanto sembrerebbe emerso, i due titolari avevano già “tirato il copo” ad altre vittime, primo tra queste il centro dentistico con marchio “Vital Dent”, presso il quale la clinica di viale Monza era affiliata in franchising, tramite la ragione sociale di “Milan quattro Srl”.

 

A ottobre 2009, infatti, Vital Dent avrebbe disdetto il contratto a causa di inadempienze da parte dei due spagnoli (che, comunque, al 31-12-2008 pare avessero raggiunto un ricavo di 1.539.000 mila euro) e, come se non fosse già bastato questo, a novembre del 2009 è stata ancora la stessa Vital Dent a presentare un esposto contro la “Milan quattro Srl”, poiché i truffatori avevano continuato ad operare quali affiliati del marchio.

 

In attesa di ulteriori sviluppi, una cosa è certa: considerando il costo dei servizi odontoiatrici e tutti gli stipendi non pagati, pazienti e dipendenti sono davvero, giustamente, furiosi. E una volta reperiti i due titolari, per una volta saranno loro a dire “Ahi”, peggio che durante un’operazione al dente del (mancato) giudizio. 

 

Di Redazione
 
 
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