Cronaca

Ragazza quasi soffocata da padre musulmano Milano, punita perché sorpresa a parlare con un ragazzo

E’ successo in via Riva di Trento.

 

IL PRECEDENTE – La vittima è una ragazza di 17 anni, residente a Milano con un fratello di 23 anni, una madre 50enne calabrese e un padre egiziano 61enne, musulmano.

  • A novembre il padre aveva trovato una foto della figlia che si baciava con un ragazzo, ed erano scattati i primi rimproveri ed avvertimenti: «Non si fa, non sta bene, noi siamo musulmani».

 

LA FEDE NELLA RELIGIONE MUSULMANA SEMPRE PIU’ RADICATA

  • L’uomo, piccolo commerciante con nazionalità italiana grazie al matrimonio, ha sviluppato negli ultimi anni una fede religiosa sempre più radicata,che lo avrebbe portato a realizzare pellegrinaggi alla Mecca sempre più assidui.
  • Tale fede sarebbe diventata così intransigente da creare un dissidio con i familiari.

 

LA “RICADUTA” DELLA FIGLIA

  • Sabato scorso, rientrando a casa in pomeriggio, l’uomo ha “sorpreso” la figlia nuovamente in compagnia del medesimo ragazzo, mentre parlavano davanti alla tv.
  • Subito il ragazzo è stato cacciato, aspri rimproveri contro la figlia, interrotti dal rientro della madre.

 

L’AGGRESSIONE, CHE POTREBBE DIVENTARE TENTATO OMICIDIO – Evidentemente non pago dei rimproveri e con un livore sempre crescente dentro di sé, domenica mattina il padre, approfittando dell’assenza della moglie già uscita a lavorare, è entrato nella camera della figlia, dove la ragazza stava dormendo.

  • Secondo quanto emerso finora, sembrerebbe che l’uomo abbia inizialmente infilato un sacchetto alla testa della figlia tentando di soffocarla.
  • Mentre il padre continuava a ripetere alla figlia che era “lo scandalo della famiglia”  e che stava andando “contro i dettami della Legge islamica”, la ragazza è riuscita a mantenere la lucidità per sostenere che se proprio avesse infranto il Corano, sarebbe stata punita lei, non la famiglia.
  • La ragazza è quindi riuscita a liberarsi, correndo a rifugiarsi dagli zii.

 

LA COMUNITA’ PROTETTA – Intervenuta la Polizia, madre e figlia sono state trasferite in una comunità protetta.

  • Verso il padre è stata spiccata una  denuncia di maltrattamenti che, al procedere delle indagini, potrebbe mutarsi in tentato omicidio.

 

AGGIORNAMENTO del 13 settembre 2011 ore 9,00: Secondo quanto disposto dall’autorità giudiziaria, dopo il fermo, l’uomo deve rimanere in incarcere. Il pm ha contestato all’egiziano l’aggravante dei futili motivi «consistiti nell’aver agito per salvare l’onore della famiglia considerando un disonore per la religione musulmana congiungersi carnalmente con persone di fede differente». Contestate anche l’aggravante della parentela e quella della premeditazione.

 

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Di Redazione

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