Cronaca

Sgombero abusivi Milano case popolari, Pisapia corregge il tiro delle dichiarazioni dell’assessore alla Casa: “Occupare è reato”. Commenti

La dichiarazione era stata forte: la promessa dell’interruzione degli sgomberi agli occupanti abusivi delle case popolari, accordata fino a novembre con impegno personale dell’assessore alla Casa Lucia Castellano.

 

LE DICHIARAZIONI DELL’ASSESSORE ALLA CASA, LUCIA CASTELLANO – La promessa “della discordia” è stata ribadita (dopo una prima formulazione lo scorso 20 giugno), lo scorso lunedì 3 ottobre.

Durante un presidio di antagonisti e militanti del Comitato Residenti San Siro, raccoltisi sotto Palazzo Marino, l’assessore alla Casa Lucia Castellano ha dichiarato, con tanto di megafono, l’interruzione del blocco degli sgomberi delle case popolari.

L’assessore ha spiegato che il blocco durerà fino a novembre, quando un’apposita commissione valuterà le situazioni, classificando le occupazioni in tre categorie. Nel dettaglio:

  • gli abusivi per «irregolarità amministrative»: tali situazioni potranno essere «sanate come previsto dal nuovo regolamento regionale»;
  • gli «occupanti per necessità»: le loro storie «verranno valutate una a una da una commissione che partirà a fine ottobre e che sarà composta da dirigenti comunali, sindacati ed esperti»;
  • i «delinquenti che commettono reati»: in questo caso si allestirà un tavolo in Prefettura per esaminare ancora più a fondo le singole situazioni e, chi risulterà abitante regolarmente, perderà il diritto alla casa popolare; gli abusivi verranno sgomberati».

 

LO SCOPPIO DELLA POLEMICA: OCCUPARE NON E’ PIU’ REATO? – Da qui, lo scoppio della bomba.

  • Secondo l’articolo 633 del codice penale italiano, infatti, l’occupazione abusiva è già di per sé un reato, punibile fino a 2 anni di carcere.
  • Subitanea correzione dell’assessore, che ha rassicurato tutti gli abusivi presenti precisando che i “reati” ai quali  si riferisce il Comune «sono lo spaccio e altri”. Poi, l’aggiunta della discordia: “non l’occupazione abusiva».
  • Intanto, sono circa 1.500 gli appartamenti di edilizia popolare occupate da abusivi, e sono circa 17.000 le persone regolarmente in lista per ottenerne le chiavi.

 

L’INTERVENTO PERSONALE DEL SINDACO PISAPIA – La polemica è divampata alla velocità della luce, rimbalzando tra gli organi dei media: per il Comune di Milano, l’occupazione abusiva non è più reato?

  • Pertanto, è dovuto scendere in campo direttamente il sindaco Giuliano Pisapia che, per sedare le acque, ha rettificato la dichiarazione, operando qualche distinguo in modo da “lanciare un salvagente” all’assessore Castellano.
  • «Occupare le case è un reato”, ha chiarito Pisapia che, tra l’altro, è avvocato e quindi il codice penale lo conosce per forza. “Però c’è una bella differenza tra i vari casi»
  • «L’assessore probabilmente ha detto che all’interno dell’occupazione di case, come prevede esplicitamente la legge regionale, bisogna fare un distinguo tra chi occupa con appoggi della mafia o delle organizzazioni criminali, e chi è abusivo perché non s’è regolarizzato per una domanda erronea» ha cercato di correggere il Sindaco, tentando si salvare capra e cavoli, e mettere la parola fine alla diatriba.

 

LE CRITICHE SUL FRONTE DELLA MAGGIORANZA – Oltre all’opposizione, che ha annunciato una raccolta di firme di protesta nonché invocato le dimissioni dell’assessore, critici anche sindacati  e maggioranza.

  • Walter Galbusera,  segretario milanese della Uil, ha posto l’attenzione sul fatto che “Le organizzazioni sindacali e quelle degli inquilini che si battono per affermare la cultura della legalità, partendo dalla semplice constatazione che una casa occupata illegalmente è sottratta a chi ne avrebbe effettivamente diritto, sono gravemente offesi dalle dichiarazioni dell’assessore Castellano, che giustifica in via di principio quello che rimane un reato. Per necessità si possono compiere molti atti, alcuni possono essere persino compresi, ma da qui a considerali un comportamento da accettare come regola ce ne passa”
  • Luca Gandolfi, consigliere provinciale dell’Idv, ha sostenuto che «la teoria è affascinante, ma la realtà è ben altra cosa: non è così facile distinguere le occupazioni abusive per necessità da quelle legate alla criminalità».
  • Carmela Rozza, capogruppo del Pd, ex presidente del Sunia (il sindacato degli inquilini delle case popolari), ha prima chiarito di «non voler attaccare personalmente nessuno», aggiungendo poi che «gli assessori devono contare fino a dieci prima di parlare», e che «ha sbagliato ad andare a parlare con i comitati che difendono le occupazioni abusive». Carmela Rozza ha poi concluso sostenendo che «i delinquenti devono essere cacciati via subito dai quartieri popolari». «La priorità nell’assegnazione delle case va ai cittadini perbene».

 

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Di Redazione

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