Cronaca

Residenti Ecopass Milano, ecco le vere vittime dell’Area C, dettagli

La nuova Area C nasce da un provvedimento lodevole nelle intenzioni: limitare il traffico a Milano, a beneficio della vivibilità della città e di un’aria sperabilmente più pulita. La nuova giunta si è impegnata a studiare un’evoluzione restrittiva del vecchio Ecopass, applicando un ticket che più o meno tutti, indipendentemente dalla “virtuosità” del loro veicolo, sono chiamati a versare alle casse comunali. Purtroppo, come sempre accade ai provvedimenti che coinvolgono le grandi comunità, anche la nuova “Congestion charge” non trova unanimi consensi. Specialmente tra i residenti, che rischiano paradossalmente di trovarsi in una situazione di doppio svantaggio.

 

Agli occhi della città intera, infatti, sembra che il centro sia più meritevole di attenzione e protezione rispetto ad altre aree, nelle quali la circolazione è lasciata libera e gratuita ma con tutti i problemi di inquinamento e traffico che ne derivano.

 

Ma c’è anche l’altro lato della medaglia: perché chi risiede all’interno della Cerchia dei Bastioni deve pagare per poter entrare e uscire da casa propria? Al di là della vera o presunta costituzionalità del provvedimento (sono già in atto i primi ricorsi al TAR), a logica, questa obiezione parrebbe  decisamente giustificata.

 

Si potrebbero poi approfondire altri aspetti della questione, come per esempio l’ampiezza relativamente ridotta dell’Area C, che non sembra sufficiente per ripulirne l’aria entro e fuori il perimetro dei Bastioni. Sarà per questo che la Giunta ha tolto ogni riferimento ecologico, nel trasformare il vecchio Ecopass in una “Congestion charge” alla londinese?

 

Ma i disagi per chi vive nella Cerchia sono più di uno. Limitiamoci a evidenziare un caso paradossale ed estremo: quello di un residente, possessore di una diesel Euro3, ossia di un’auto relativamente giovane (2005/2006) che agli effetti della legge regionale è libera di circolare, ma che a Milano sarà inclusa tra le auto non ammesse nell’Area C (per completezza, i veicoli che non potranno più accedere all’Area C sono quelli alimentati a benzina Pre Euro e a gasolio Pre Euro, Euro I, Euro II ed Euro III, ndr)

 

Il suddetto residente non potrà circolare all’interno dell’area, ma non potrà neppure parcheggiare al di fuori di essa, poiché le aree “a righe gialle” esterne alla Cerchia dei Bastioni non sono quelle per le quali è valido il suo “pass” di parcheggio.

 

Al residente quindi (e solo a lui, a differenza dei suoi colleghi “dieselisti Euro 3”che vivono fuori dell’Area C), non resta che cambiare auto: di questi tempi, con molte famiglie già colpite a sufficienza dalla crisi, non si tratta di un’operazione indolore.

 

Pochi giorni fa il Comune, evidentemente sensibilizzato dai non pochi casi come quello citato, ha concesso una deroga di un anno alle diesel Euro3 dei residenti. Apprezzabile sforzo e buon esempio di comprensione delle problematiche dei cittadini, sempre che un anno non sia poco per chi deve affrontare una spesa notevole come quella per un’auto nuova (inoltre, tutto è lasciato nel dubbio: detta deroga verrà rinnovata? I residenti dovranno cambiare l’auto? Palazzo Marino non ha fornito risposte certe, impedendo in questo modo anche la possibilità, per le 20mila famiglie coinvolte, di realizzare un bilancio preventivo attendibile per le spese del 2012, ndr).

 

Stiamo a vedere ora se la sperimentazione della “Congestion charge” darà i frutti previsti e se saranno studiate nuove misure compensative per i residenti dell’Area C.

 

Speriamo solo che le rilevazioni delle centraline che misurano il PM10 siano rese pubbliche con frequenza almeno mensile e con esattezza certificata (a differenza di quanto succedeva in passato).

 

In caso contrario, senza dati concreti e positivi, c’è il rischio che questo provvedimento sia visto solo come un ennesimo balzello ai danni della cittadinanza. Qualcosa, insomma, di cui nessuno sentiva il bisogno.

 

DETTAGLI :

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A.F.

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