Cronaca

Crisi commercio Milano, calo vendite del 25% anche per colpa del blocco voluto dal Comune

Non un felice Natale, quest’anno, per i commercianti milanesi, che hanno segnalato un calo delle vendite del 25% rispetto ai dati dello stesso periodo del 2010.

 

I motivi sono molteplici: la crisi senza dubbio ma, secondo gli esercenti, molto è da ricondurre anche al blocco del traffico che per volere di Palazzo Marino ha bloccato completamente la circolazione dei veicoli venerdì 9 e sabato 10 dicembre, nonché degli Euro 3 dal 30 novembre al 15 dicembre.

 

Giorgio Montingelli, dell’Unione Confcommercio, ha commentato: “Le previsioni erano negative e sono state confermate anche al ribasso per colpa dei due giorni di blocco auto che hanno ulteriormente ridotto le vendite”.

 

Proprio alla vigilia del blocco totale, Renato Borghi, presidente di Federmodaitaliamilano, aveva dichiarato: “Il blocco del traffico venerdì 9 e sabato 10 dicembre annunciato dal Comune di Milano, e che a brevissimo sarà oggetto di discussione con i sindaci della provincia, non avrebbe alcun effetto significativo nella lotta all’inquinamento, ma avrebbe invece conseguenze pesantemente negative per nostro settore e, in generale, per tutto il commercio milanese”.

 

“Si tratterebbe – aveva specificato ancora Borghi – di una misura estemporanea, dettata da motivi più che altro d’immagine e che dubitiamo fortemente contribuisca a migliorare le condizioni ambientali e la salute dei cittadini. Ma sulle imprese, questo è certo, l’impatto sarebbe decisamente negativo. In particolare proprio per l’abbigliamento moda che già sta scontando gli effetti di una stagione climatica assolutamente controproducente sull’andamento dei consumi”.

 

Del resto, non è stato un caso se a seguito dell’ultimo blocco totale del traffico (che secondo i dati registrati da Arpa non ha ricondotto il PM10 sotto i livelli d’allarme), un gruppo di commercianti si è riunito sotto Palazzo Marino per portare un sacco di carbone al sindaco Giuliano Pisapia, avendo registrato una calo delle vendite che in periferia ha raggiunto il picco storico del –60%.

 

«Con il blocco di due giorni, in periferia – aveva contestualmente spiegato Gaetano Bianchi, presidente dell’associazione commercianti di Lorenteggio – si è avuto un calo delle vendite di oltre il 60%. Se si dovesse ripetere un nuovo stop alle auto, alcune attività rischierebbero di chiudere».

 

Aderenti alla protesta anche i presidenti delle associazioni di via di corso Buenos Aires, via Paolo Sarpi, via Dante, via Lorenteggio, corso Venezia, corso Lodi, via Ripamonti, Naviglio Grande, via Padova e via Casoretto.

 

Oramai, “A una sola settimana dal Natale” dicono i commercianti “questa tendenza negativa difficilmente potrà essere invertita

 

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Di Redazione

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