Cronaca

Tassa sui passi carrabili Milano, il COSAP sta già gravando su famiglie e commercianti, ecco come

Non solo Area C: il 2012, per i milanesi, ha riservato davvero parecchie novità. Una di queste è sicuramente la modifica del regolamento tariffario del Canone d’occupazione spazi e aree pubbliche (Cosap) che, di fatto, elimina l’esenzione dei passi carrai. L’approvazione, datata martedì 20 dicembre 2011, è avvenuta in Consiglio Comunale con 23 voti favorevoli, 12 contrari ed un unico astenuto.

 

COSAP: DI COSA SI TRATTA? – Il canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (Cosap) è dovuto da qualsiasi soggetto che intenda servirsi dello spazio pubblico in maniera esclusiva.

Regolamento alla mano, si può analizzare dal comma 1 che “Sono soggette al canone le occupazioni di qualsiasi natura effettuate, anche senza titolo, nelle strade, nei corsi, nelle piazze e, comunque, sui beni appartenenti al demanio o al patrimonio indisponibile del Comune, comprese le aree adibite a mercati anche attrezzati”.

  • Il canone è dovuto al Comune dal titolare dell’atto di concessione o autorizzazione o, in mancanza, dal soggetto che effettua un’occupazione abusiva, risultante da verbale di accertamento redatto da competente pubblico ufficiale.
  • Le occupazioni, in base alla durata della stessa, vengono differenziate in permanenti (durata non inferiore all’anno) e temporanee (durata inferiore all’anno).

 

LA TASSA PEREQUATIVA – “Con questa modifica del regolamento e del tariffario abbiamo voluto mettere ordine in una selva di tariffe spesso discrezionali e non opportunamente disciplinate, introducendo inoltre anche un criterio che rende finalmente giustizia al cittadino, quello della ‘perequazione’ inteso come risarcimento alla collettività per il mancato utilizzo degli spazi pubblici”. Sono queste le parole pronunciate a titolo di spiegazione dall’assessore al Commercio di Milano, Franco d’Alfonso.

  • Ma  prima del 20 dicembre 2011 cosa avveniva di così iniquo per i milanesi? L’articolo 28 del regolamento approvato nel 2000 prevedeva l’esenzione dal pagamento, al comma f, delle occupazioni di suolo pubblico con passi carrabili.
  • C’è inoltre da specificare che, a dispetto del nuovo balzello caricato sui cittadini, i commercianti potranno usufruire dell’eliminazione dell’odiata “tassa sull’ombra”, pagata per la proiezione sul suolo pubblico del profilo delle tende solari.
  • Un’altra novità riguarda, infine, il costo di istruzione della pratica di richiesta dell’occupazione che passa da 50 a 200 euro; tale somma dovrà venire versata anche in caso di successiva rinuncia al fine di scoraggiare la presentazione di domande cui non viene dato seguito.
  • Ma siamo sicuri che i cittadini si dichiareranno, con grande fermento, soddisfatti di questo nuovo aggravio perequato?

 

L’AGGRAVIO COLPISCE ANCHE GLI ESPOSITORI DEI GIORNALI GRATUITI – Non ci sono solamente il ritorno della tassa sui passi carrabili e il taglio a quella “sull’ombra”; con la revisione integrale del tariffario del Cosap è stato introdotto un nuovo aggravio che colpisce la collocazione degli espositori per la pubblicità o i giornali gratuiti.

  • Il Consiglio ha previsto la suddivisione del territorio comunale in 55 microzone, ad ognuna delle quali è stato assegnato un coefficiente che fa riferimento al valore Omi (Osservatorio Mercato Immobiliare), pubblicato ogni sei mesi dall’Agenzia del Territorio.
  • Tale coefficiente è calcolato tenendo conto del valore urbanistico, dell’accessibilità dell’immobile, della densità del flusso turistico, del traffico pedonale e veicolare, nonché della dotazione di pubblici servizi e mezzi di trasporto.
  • Per quattordici assi viari commerciali viene identificato un solo coefficiente moltiplicatore,  in modo rendere omogeneo il valore dell’intera via.
  • Con riferimento sempre alle esenzioni sono stati introdotti limiti specifici inerenti all’esenzione del canone per le occupazioni da parte di Enti non commerciali, per iniziative aventi finalità di assistenza, previdenza, educazione, cultura e sport, purché non attuino attività di vendita, somministrazione e promozione di prodotti commerciali per un periodo superiore ai 15 giorni. Stesso discorso per le Onlus.
  • Anche gli orologi di pubblica utilità, così come le tabelle informative dei mezzi pubblici, saranno esentati, purché privi di riferimenti pubblicitari fatte salve le convenzioni già stipulate.

 

25 EURO IN PIU’ A FAMIGLIA – Ma quali sono le motivazioni che hanno generato in Pisapia & Co. la volontà di togliere l’esenzione alla tassa sui passi carrai? Ogni anno sono circa 16mila gli interventi della Polizia locale atte a liberare i passi carraibili. Le entrate di tale aumento, stimate in 2,5 milioni di euro all’anno, serviranno proprio per finanziare le spese per la rimozione di auto in divieto di sosta davanti ai carrabili.

  • I costi per le famiglie, prendendo come esempio un condominio di quattro piani con venti appartamenti in una zona semi-centrale ed ingresso di quattro metri, saranno mediamente di 20-25 euro.

 

E I COMMERCIANTI? – Ben diverso il costo dell’attività commerciale relativa alla stessa zona semi-centrale: circa 700 euro rispetto i 450 del condominio di cui sopra.

  • Puntuale ed indiscutibile il monito dell’ex vice-sindaco Riccardo De Corato: “Sarà molto semplice per commercianti ed esercenti scaricare l’aumento ai danni dei milanesi”.


LA PRIMA CONSEGUENZA CONCRETA: L’ANNULLAMENTO DELLE BANCARELLE DELL’ANTIQUARIATO IN PIAZZA DIAZ – Risultato pratico e tangibile del provvedimento, è quanto denunciato dall’associazione territoriale senza scopo di lucro Asco DUOMO durante l’intervista rilasciata a CronacaMilano. Il presidente di Asco Duomo nonché consigliere di Unione Confcommercio Milano, infatti, Alessandro Prisco, in procinto di organizzare la seconda edizione della mostra di Antiquariato, Collezionismo e Curiosità allestita in piazza Diaz, ha ricevuto in questi giorni una comunicazione di Palazzo Marino sul nuovo costo COSAP, passato da 4mila a ben 58mila euro.

– Di fronte ad una tale, improponibile cifra, l’Associazione si è vista costretta, suo malgrado, a rinunciare alla manifestazione, trovandosi tra l’altro, in questo modo, anche costretta  ad avvisare senza debito preavviso tutti gli espositori coinvolti, molti dei quali provenienti da fuori Milano.

– “Non vogliamo fare le barricate, vogliamo solo convincere il Comune a ridurre l’importo della tassa, che per le Associazioni di piccole dimensioni come la nostra è proibitiva” –  ha raccontato Alessandro Prisco a CronacaMilano.

– Ciononostante (come già attualmente accaduto con altri enti per diversi ma altrettanto rilevanti problematiche) sebbene lo scorso novembre il presidente di Asco Duomo abbia richiesto un incontro con l’Assessore al Commercio di Milano, Franco D’Alfonso, al fine di evidenziare le insormontabili problematiche e tentare di dissuaderlo dall’attuare il provvedimento, a tutt’oggi Prisco non è stato ancora ricevuto.

– “Quest’amministrazione – ha dichiarato Alessandro Prisco – è più che mai sorda alle nostre richieste: siamo in attesa di vedere come potrà evolversi la situazione. Si spera che con le nuove deleghe ai Consigli di zona si possa finalmente avere un interlocutore più diretto di quanto non siano gli Assessorati comunali”.

– “Le bancarelle, molte delle quali puramente espositive, – ha inoltre sottolineato Prisco – sono prima di tutto un momento di socialità e di aggregazione in grado di donare visibilità ad un intero quartiere che, pur essendo nelle vicinanze del Duomo, non è conosciuto o frequentato come il quadrilatero della moda”.

– La situazione è, poi, destinata a peggiorare ulteriormente con il provvedimento Area C, che da lunedì rende off-limits il centro storico (per i dettagli, CLICCA QUI).

– Per fugare ogni dubbio, Prisco conclude precisando che Asco Duomo è un’Associazione senza scopo di lucro, “che investe nella città”. Le uniche risorse dell’associazione sono le quote minime pagate dagli associati e dalle elargizioni di soggetti terzi: “E’ assolutamente giusto e legittimo pagare una tassa di occupazione del suolo pubblico. Quello, però, che si contesta, è il suo importo, che in pochi mesi è cresciuto così tanto da rendere impossibile lo svolgimento delle manifestazioni”.

 

DETTAGLI AULL’AUMENTO DEL 120% DEL COSAP – Per i dettagli sull’aumento del 120% del COSAP, CLICCA QUI

 

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Matteo Torti

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