Cronaca

Sciopero taxi Milano, confermato il blocco del 23 gennaio 2012, pollice verso per i sindacati di categoria

Traffico ancora bloccato: nonostante l’incontro tenutosi ieri a Palazzo Chigi tra i sindacati dei taxi ed il governo, i disagi in tutte le principali città italiane non si placano. Dal vertice, infatti, i sindacalisti sono usciti con una “fumata bianca” che però non è piaciuta ai tassisti.

 

I SINDACATI ANNUNCIANO L’INTESA, I TASSISTI NON CI STANNO – Al termine dell’incontro con il Governo, i sindacati di categoria sono parsi soddisfatti: il governo, secondo il loro parere, ha aperto ai tassisti definendo ragionevoli le proposte definite mercoledì sera al Circo Massimo, riconoscimento del lavoro usurante ed abbattimento dell’Iva.

  • “Andiamo al Circo Massimo e diremo ai tassisti di riprendere il servizio”: è questa l’esclamazione annunciata dai sindacalisti all’uscita di Palazzo Chigi.
  • Lorenzo Bittarelli, rappresentante di Uritaxi, ha così commentato il vertice di giovedì: “Siamo soddisfatti perché il governo ci ha ascoltato ed ha detto che terrà in considerazione le nostre proposte. Lo sciopero (del 23 gennaio, ndr) resta in piedi, ma ci auguriamo che domani (venerdì 20 gennaio, ndr) si possa revocare”.
  • Ma qual è stata l’accoglienza riservata alle sigle sindacali da parte degli iscritti? “Vergogna, non torniamo al lavoro”, “Venduti, venduti”, “Siete dei buffoni”. Sono state queste le grida alzatesi al cielo al Circo Massimo quando associazioni di categoria e tassisti si sono reincontrati. Il risultato? Traffico nuovamente paralizzato.

 

OGGI IL NUOVO APPUNTAMENTO – La Questura di Roma ha ordinato di riaprire al traffico le vie attorno al Circo Massimo dove l’assemblea è stata autorizzata fino alle ore 19 di ieri.

  • Nonostante Davide Bologna, sindacalista, abbia espressamente detto che “non ci sono permessi per farlo”, l’appuntamento per il “blocco del traffico” è stato dato per oggi, venerdì 20 gennaio. Sempre al Circo Massimo.
  • Lorenzo Bittarelli ha cercato di placare le tensioni sostenendo che “suggeriremo di riprendere il lavoro”.
  • Ma l’attesa è tutta per oggi, quando il Consiglio dei Ministri approverà il decreto legge sulle liberalizzazioni che, secondo le bozze delle ultime ore, dovrebbe contenere le basi per l’aumento nel tempo delle licenze.

 

I MOTIVI DELLE PROTESTE – Cerchiamo però di rimettere un po’ di ordine. Le proteste dei tassisti sono iniziate venerdì 13 gennaio 2012 nella capitale per poi coinvolgere altre città del Paese: Napoli, Milano, Torino e Genova. Ma perché arriva questo no categorico alla liberalizzazioni dei taxi? Sono tre i punti caldi su cui verte il confronto tra Governo e tassisti:

  • Le 23 sigle sindacali si sono opposte alla competenza dell’Autorità delle reti sulla concessione di nuove licenze. Per le nuove licenze, infatti, secondo i rappresentati delle “auto bianche” dovranno essere ascoltate le organizzazioni sindacali, previo il parere dei sindaci.
  • Altro no sulla questione extraterritorialità: il titolare del taxi potrà esercitare l’attività solo nel Comune dove è stata rilasciata la licenza.
  • Infine rifiuto delle licenze plurime: il titolare, secondo i sindacati dei tassisti, dovrebbe possedere una sola licenza.
  • Insomma, la risposta dei tassisti è molto chiara e netta: una licenza, un proprietario, un turno.

 

CAPITOLO MILANO – Con una sequenza di assemblee spontanee e senza interruzioni, i tassisti hanno creato il caos anche nel capoluogo meneghino. Nei nodi centrali della città, come la stazione Centrale e l’aereoporto di Linate, le “auto bianche” sono disponibili a caricare solo persone in difficoltà.

  • Se al blocco organizzato dai tassisti ci si aggiunge l’avvio dell’Area C, si capisce bene il grado di disagio che questo finto sciopero sta recando alla collettività: un disservizio senza dubbio pesante che, fino allo scorso mercoledì, sembrava non bastare agli stessi tassisti.
  • Se non fossero arrivati i ripetuti inviti alla calma da parte dei sindacati, la volontà dei tassisti sembrava quella di paralizzare il centro e la tangenziale con veri e propri cortei.
  • Nella giornata di ieri, invece, si sono registrati tafferugli scoppiati tra i più esagitati, smaniosi di continuare con queste assemblee volontarie e spontanee, ed i colleghi che hanno manifestato invece la volontà di riprendere il lavoro.
  • In tal senso sembra essere stato vano l’invito del prefetto Gian Valerio Lombardi che, ieri mattina, ha incontrato i rappresentati delle sigle sindacali invitandoli nuovamente “al rispetto della disciplina in materia di sciopero nei servizi pubblici essenziali, soprattutto in riferimento all’esercizio presso la stazione Centrale e l’aeroporto di Linate”.


AGGIORNAMENTO del 22 gennaio 2012 ore 16,00: Lo sciopero nazionale è stato confermato per domani, lunedì 23 gennaio 2012. I taxi rimarranno pertanto fermi dalle ore 8.00 alle ore 22.00. Loreno Bittarelli, Uri Taxi, ha commentato: ”Sono molto preoccupato. E arrabbiato: possibile che i tassisti neppure possano leggere il testo del decreto perché il Governo non lo mette a disposizione? In questo clima d’incertezza non so cosa potrà succedere domani”.


AGGIORNAMENTO del 23 gennaio 2012 ore 8,00:

  • Blocco del traffico in 34 Comuni dell’hinterland: sempre da lunedì 23 gennaio 2012 inizia anche il blocco del traffico in 34 Comuni dell’hinterland, poiché il PM10 ha oltrepassato per 10 giorni consecutivi i limiti massimi consentiti dalla Legge. Per i dettagli dei veicoli che non possono circolare e l’elenco dei relativi Comuni aderenti al blocco, CLICCA QUI


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Matteo Torti

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