Cronaca

Amianto Milano anagrafe via Larga 12, la denuncia ben 8 mesi fa di Mattia Calise

A volte, è tutta una questione di numeri.

 

SEICENTO DIPENDENTI COINVOLTI – Si parte dal numero 600, come i dipendenti che ogni giorno lavorano all’interno del palazzo dell’Anagrafe di via Larga 12.

 

CENTINAIA DI CITTADINI OGNI GIORNO – Si continua con 100, 200, 300, 400, 500 e più, come i cittadini che ogni giorno si recano nell’edificio per svolgere le pratiche richieste dalla vita burocratica quotidiana.

 

8 MESI TRASCORSI DALLA DENUNCIA – Si continua con 8, come i mesi trascorsi dalla denuncia sporta dal capogruppo del Movimento 5 stelle, Mattia Calise, per segnalare la grave presenza di amianto nel palazzo in questione. Al giovane grillino si era rivolto un dipendente della struttura mostrando diverse fotografie alle quali sono seguiti sopralluoghi ed analisi di campionature, che hanno confermato la presenza dell’amianto.

 

14 MARZO, LA PRIMA PROMESSA – Il 14 marzo, l’assessore comunale al Demanio Lucia Castellano risponde per iscritto all’interrogazione del consigliere e, prendendo tempo, promette: «I materiali contenenti amianto presenti sulle tubazioni saranno rimossi secondo le procedure di legge a decorrere dal prossimo 15 aprile, data in cui sarà sospesa l’erogazione del riscaldamento».

 

LA CONFERENZA STAMPA IL 2 APRILE – Si arriva quindi a 2, come lunedì 2 aprile 2012, giorno durante il quale Calise stufo di parole e promesse indice una conferenza stampa con i giornalisti al fine di rendere pubblica la presenza dell’amianto in via Larga 12.

 

LA REPLICA DELL’ASSESSORE ALLA CASA, IL 3 APRILE – Così dopo il 2 viene il 3, data di oggi, giornata a partire dalla quale l’assessore Castellano, messa davanti alla conferenza stampa che ha diffuso l’allarme, si è affrettata ad assicurare che «verrà effettuata da parte dell’Amsa la bonifica del locale sottotetto del palazzo di via Larga 12, mediante rimozione dei manufatti contenenti amianto che vi sono depositati”. La Castellano, comunque, ha precisato che  “i manufatti in questione sono considerati “materiale compatto” e pertanto con rischio “zero” circa la presenza di fibre autodisperse».

 

N. X DI MORTI SOSPETTE – La sensazione di alcuni lavoratori che l’ “Amministrazione voglia minimizzare il problema” è sostenuta da Michele Michelino, Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro. Assieme a lui i dipendenti comunali rappresentati da Slai Cobas e Csa, dal Comitato nazionale amianto Eppur si muove e dal Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e nel territorio. Antonio Cusimano (Slai Cobas), dipendente in via Larga, ha in particolare raccontato: «Diversi miei colleghi di lavoro si sono ammalati di tumore. Collegamento tra malattie e presenza di amianto? Non possiamo affermarlo con certezza. Ma bisogna limitare i rischi per la salute».

 

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Di Redazione

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