Cronaca

Multe autovelox Milano – Meda, a chi vanno i proventi e per cosa vengono utilizzati

EuroL’ultima “puntata” sulla serie infinita delle polemiche legate alla superstrada più odiata del momento, l’ormai famigerata Milano-Meda, vede come protagonista “l’emotività mostrata dagli automobilisti” a causa della “paura degli autovelox”.

 

Per questo, basandoci sulla pura analisi del Codice della Strada, è bene chiarire alcuni aspetti della vicenda articolando un ragionamento volto finalmente a scoprire:

  • nelle tasche di chi vadano a finire i proventi della sanzioni;
  • a cosa gli stessi siano destinati;
  • quale sia la concreta finalità del provvedimento di riduzione dei limiti di velocità.

 

ART. 142 COMMA 2 – Innanzitutto è bene prendere atto che la provincia di Milano ha la facoltà di determinare limiti diversi da quelli vigenti, infatti, secondo il Codice della Strada (Art. 142 comma 2):

  • “Entro i limiti massimi suddetti, gli enti proprietari della strada possono fissare, provvedendo anche alla relativa segnalazione, limiti di velocità minimi e limiti di velocità massimi, diversi da quelli fissati al comma 1 […]”.

 

L’ARTICOLO 142 COMMA 12 BIS – Secondariamente bisogna poi segnalare che i “timori” esternati nelle dichiarazioni di Giovanni Allevi, presidente della provincia Monza&Brianza (“Spero solo che la Provincia di Milano non venga a chiedere a noi le risorse per mettere in sicurezza la strada, come è già accaduto in altri casi, dopo che già incassa gli introiti delle multe, quale ente proprietario”) poggiano su basi altrettanto veritiere.Infatti secondo l’articolo 142 comma 12-bis:

  • “I proventi delle sanzioni derivanti dall’accertamento delle violazioni dei limiti massimi di velocità stabiliti dal presente articolo, attraverso l’impiego di apparecchi o di sistemi di rilevamento della velocità ovvero attraverso l’utilizzazione di dispositivi o di mezzi tecnici di controllo a distanza delle violazioni […] sono attribuiti, in misura pari al 50 per cento ciascuno, all’ente proprietario della strada su cui è stato effettuato l’accertamento o agli enti che esercitano le relative funzioni”.

 

L’ARTICOLO 142 COMMA 12 TER – Appare di conseguenza chiaro come la Provincia di Milano, in qualità di ente titolare della tratta tra Seveso e Milano, ottega metà dei proventi derivanti da multe, proventi che dovrebbero venire utilizzarti per la manutenzione della stessa. Secondo infatti l’art. 142 comma 12-ter:

  • “Gli enti di cui al comma 12-bis destinano le somme derivanti dall’attribuzione delle quote dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie di cui al medesimo comma alla realizzazione di interventi di manutenzione e messa in sicurezza delle infrastrutture stradali, ivi comprese la segnaletica e le barriere, e dei relativi impianti, nonché al potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale, ivi comprese le spese relative al personale, nel rispetto della normativa vigente relativa al contenimento delle spese in materia di pubblico impiego e al patto di stabilità interno.”

 

LA SOLUZIONE DELL’ENIGMA? – Alla luce di tutto quanto constatato, apparirebbe fondata la “paura” di tanti automobilisti che interpreterebbero il famigerato provvedimento quale semplice metodo utilizzato dalle istituzioni per “ottenere più soldi”, soprattutto in vista della crisi che sembrerebbe aver colpito buona parte degli enti locali.

 

CI VEDIAMO ALLA PROSSIMA PUNTATA – Ma se è vero che tutto il male non vien per nuocere, stiano “tranquilli” gli automobilisti: non v’è dubbio che i soldi delle multe verranno utilizzati per la manutenzione della supestrada, cosicchè in men che non si dica si potrà riportare il limite ai 90 chilometri orari! Nel frattempo…. to be continued…

 

Matteo Torti

 

 



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