Cronaca

Ladro ospedale Niguarda, arrestato sciacallo che da mesi derubava malati terminali e defunti

Si tratta di un nullafacente di 28 anni, Giovanni B., da mesi impegnato a depredare sistematicamente i malati terminali e i pazienti appena defunti del reparto di oncologia dell’Ospedale Niguarda.

 

LA SPREGEVOLE TECNICA – La tecnica del ladro era quella di fingersi un parente: con abilità ragnesca strisciava nelle camere dei pazienti terminali e, approfittando nel momento di grave sconvolgimento dei familiari, depredava le sue vittime senza un briciolo di pietà, arraffando tutto quello che poteva.

 

L’INIZIO DELLE INDAGINI – Secondo quanto spiegato dai Carabinieri, le indagini sono partite dalla segnalazione dei parenti di una paziente giunta a Milano, da  Nuoro, al fine di sottoporsi a una terapia  oncologica.

– Da allora gli Inquirenti hanno registrato 6 denunce sporte perlopiù dai pazienti dei malati, ma i militari che hanno condotto le indagini sospettano che i furti commessi dallo “Sciacallo del Niguarda” siano molti di più.

– L’ultimo spregevole furto, il settimo, è stato compiuto dal malvivente il 29 maggio scorso.

 

IL CRIMINE NON PAGA: L’ERRORE DURANTE L’ACQUISTO DI UN TV CON CARTA RUBATA AD UN PAZIENTE – Il gip Paola Di Lorenzo, su richiesta del pm Marcello Tatangelo, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere dopo che il 28enne con la carta di una delle sue vittime, aveva acquistato un televisore in un centro commerciala di via Sarca: la fattura richiesta era a suo nome, ma la carta di credito era stata rubata.

 

LA COMPLETA MANCANZA DI COSCIENZA – Durante la perquisizione domiciliare, quindi, i Carabinieri hanno trovato nell’abitazione del giovane, che viveva con i genitori in un palazzo popolare a pochi minuti dall’Ospedale, una super televisore acquistato con la carta di credito di un paziente derubato, e la tessera Atm di una signora deceduta.

– A testimonianza della completa mancanza di coscienza del 28enne, anche un prelievo effettuato presso il bancomat interno del Niguarda, con la carta di un paziente deceduto da soli pochi minuti.

– Il ladro, infatti, nei portafogli delle vittime trovava spesso carta di credito o bancomat uniti a piccoli appunti sui quali gli anziani avevano annotato le password. E poco dopo il furto, cercava di prelevare tutto il contante possibile, per ottenere tanti soldi, tanti da morire.

 

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Di Redazione

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