Cronaca

Autovelox Paderno Dugnano Milano Meda: ecco la polemica, le proteste e le provocazioni

Dopo l’improvvisa riduzione dei suoi limiti di velocità, dopo le multe elevate dai comuni di Bovisio Masciago e da Varedo tramite postazioni mobili, dopo l’ordinanza delle catene da neve, dopo l’ulteriore ‘declassamento’ del limite per il problema delle polvere sottili  e dopo la recentissima scoperta di un autovelox fantasma segnalato da un nostro lettore, la superstrada Milano-Meda è, in questi giorni, salita alla ribalta per una nuova polemica: l’oggetto, come facilmente intuibile, è il funzionamento degli autovelox fissi a Paderno Dugnano, installati in entrambi i sensi di marcia (per l’elenco delle postazioni e i relativi limiti di velocità, CLICCA QUI)

 

GLI AUTOVELOX DELLA DISCORDIA – Era la scorsa settimana quando la Provincia di Milano, con trasparenza ineccepibile, comunicava l’esatto posizionamento dei nuovi autovelox sulle strade ad alta intensità di traffico che circondano il Comune di Milano.

– Tra questi, due sono stati collocati sulla superstrada Milano-Meda; entrambi si trovano all’altezza di Paderno Dugnano, uno in direzione Milano ed uno in direzione Meda.

– La superstrada in questione, ben due anni fa, ad agosto 2010, ha visto scendere il limite di velocità da 110 a 80 km/h proprio nel tratto contraddistinto dalla presenza di rilevatori di velocità fissi. Nei restanti tratti il limite è passato dai precedenti 90 all’ora agli attuali 80, “accordo” raggiunto dopo una breve transizione a 70 all’ora.

– Ora a partire da lunedì 18 giugno 2012, dopo dieci giorni di test, i nuovi autovelox fissi hanno iniziato a funzionare regolarmente e, solamente nella prima giornata, hanno elevato circa 200 contravvenzioni.

– C’è poi da sottolineare che il tratto nel quale gli autovelox sono stati collocati è, soprattutto in direzione Milano, uno snodo realmente pericoloso della superstrada. Nel giro di pochi metri infatti, dopo un rettilineo lungo oltre un chilometro, si trovano l’entrata per Paderno e l’uscita nella Tangenziale.

 

TUTTE LE POLEMICHE – Notoriamente tra la Provincia di Monza (territorio in gran parte attraversato dalla superstrada), e la Provincia di Milano (che di fatto gestisce la Milano-Meda), non corre buon sangue.

– Il dissidio era già emerso nei primi giorni del settembre 2010 quando, dopo la decisione di Palazzo Isimbardi di ridurre a 70 km/h il limite di velocità (questo, ufficialmente, a causa di un manto stradale non in perfette condizioni), il presidente della provincia brianzola, Dario Allevi, si era così espresso:

“Spero solo che la Provincia di Milano non venga a chiedere a noi le risorse per mettere in sicurezza la strada, come è già accaduto in altri casi, dopo che già incassa gli introiti delle multe, quale ente proprietario. Non è la prima volta che Milano difetta in comunicazione, ma sono certo che con un po’ di buon senso questa storia si chiuderà velocemente. Bisogna garantire sicurezza ed efficienza a questo importante asse viario, insieme a limiti di velocità degni di una strada ad altissima percorrenza. Credo che i 90 km/h possano essere un limite frutto di un saggio compromesso”.

– Da qui, due anni dopo, l’introduzione dei due autovelox fissi siti a Paderno Dugnano è stata un buon pretesto per fomentare ulteriormente il diverbio e, stavolta, tocca ad Andrea Monti (assessore della provincia di Monza e Brianza con deleghe alle Attività Produttive, Turismo, Sport e Tempo Libero, Caccia e Pesca, Autodromo), a scagliarsi contro la decisione di Palazzo Isimbardi.

 

LE PREVISIONI “APOCALITTICHE” DELLA PROVINCIA DI MONZA – Monti, immolatosi al posto del collega Francesco Giordano (assessore di Monza e Brianza con deleghe alla Viabilità e Trasporti), si è quindi lanciato in una catastrofica previsione: l’autovelox collocato a Paderno Dugnano potrebbe arrivare ad elevare addirittura 4.500 multe al giorno.

– Numeri che, qualora dovessero essere rispettati, farebbero incassare alla Provincia di Milano oltre 450mila euro al giorno. Una cifra spaventosa che potrebbe Palazzo Isimbardi a ritrovarsi, in un anno, addirittura più di 160 milioni di euro.

– Niente male come ‘entrata’, penseranno i più attenti; con un ‘tesoretto’ del genere altro che Spending Review o tagli: se introitasse cifre del genere, Podestà potrebbe addirittura ambire a diventare uno Stato autonomo.

– C’è però da precisare che Monti non polemizza solo con gli autovelox (peraltro installati con postazioni fisse delle quali la Provincia ha fornito la precisa collocazione, al fine di informare per tempo e in modo trasparente gli automobilisti), ma anche con la riduzione dei limiti di velocità, provvedimento risalente ormai a due anni fa e, quindi, logicamente assimilato dagli utenti della superstrada.

– “Qui nessuno vuole difendere gli automobilisti spericolati – ha infatti dichiarato Monti. – Il problema sta nel limite a 80 km/h in un tratto in cui vigeva il limite di 110 km/h”.

– Alla luce di ciò, impossibile non pensare che sembrerebbe “altrettanto spericolata” la provocazione, posta in atto da un assessore, di incitare i cittadini che violeranno i limiti esposti a rivolgersi direttamente a lui: “Lancio un appello ai cittadini che prenderanno le multe, di mandare una segnalazione al mio indirizzo di posta elettronica”. Indirizzo che, volutamente, non riportiamo.

 

NON FINISCE QUI: PROTESTA ANCHE L’UNIONE ARTIGIANI – Ma non finisce qui. E chi credeva che dopo l’uscita di Monti, le proteste contro gli autovelox potessero spegnersi, si è sbagliato: alla battaglia dell’assessore monzese si è accodata, infatti, anche l’Unione Artigiani, che si è detta profondamente contrariata dalla decisione di collocare due autovelox fissi a Paderno Dugnano.

– “Siamo all’assurdo – commenta Walter Mariani, presidente dell’Unione Artigiani di Monza e Brianza – : nel giro di poco più di un anno i limiti di velocità sulla Milano Meda sono cambiati più volte, inducendo confusione negli utenti. Peraltro, si tratta di una via di comunicazione essenziale per pendolari e migliaia di artigiani che, per lavoro, devono recarsi nella metropoli”.

 

MA SIAMO SICURI CHE LA PROTESTA SIA GIUSTIFICATA? – Ciò che sembra sfuggire, in questo caso, è che se nel 2010 il provvedimento di riduzione di velocità era stato aspramente (e giustamente) avversato, poiché emanato all’improvviso, cogliendo quindi alla sprovvista e danneggiando migliaia di automobilisti, ora la questione è profondamente diversa. Gli autovelox, infatti, sono collocati su un tratto dove i limiti esistono oramai da due anni e, quindi, gli automobilisti già dovrebbero rispettarne i limiti, che l’autovelox ci sia o non ci sia.

– Dalle parole di Mariani sembrerebbe implicito che se in quel tratto, fino al 18 giugno 2012, si potevano tranquillamente superare i limiti di velocità, adesso con l’istallazione dei nuovi rilevatori non è più possibile farlo, solo per timore della multa e non perché vi fosse un divieto pregresso.

 

LA DOMANDA SORGE SPONTANEA – A questo punto, benché le multe non piacciano neanche a noi, diventa comunque imprescindibile porsi una domanda: I limiti sono fatti per essere rispettati o per essere superati?

– Protestare sostenendo che, con gli autovelox, i cittadini e gli artigiani dovranno pagare multe, non equivale ad affermare, implicitamente, che essi si trovano ora costretti a rispettare un limite che, prima, potevano abilmente valicare?

 

LA CONTRO-INIZIATIVA – La riduzione dei limiti di velocità in Milano-Meda è sicuramente iniziativa criticabile anche per noi: senza dubbio un limite di 90 all’ora sarebbe ottimale per la strada in questione.

– Chi però la percorre quotidianamente, e non negli orari di punta dove è solito ritrovarsi in coda, sa bene quanti ‘furbetti’ sfreccino ben al di sopra dei 120 all’ora, nella corsia di sinistra: tutte persone che, prontamente, iniziano ad abbagliare quando sono a cinquecento metri di distanza da chi li precede e sta, regolarmente, rispettando gli 80 km all’ora.

– A questo punto ci sentiamo di proporre una “contro-iniziativa”, anche a rischio di essere impopolari: dando per scontato che la previsione di Andrea Monti circa le 4.500 multe sia giusta, perché non introdurre ulteriori autovelox sulla Milano-Meda? Tutti fissi, si intende, e ben pubblicizzati per non cogliere impreparati gli automobilisti.

– In questo modo, la prova del 9 sarebbe immediata:  i ‘furbetti del limite’ sarebbero sanzionati mentre, chi rispetta i limiti oramai da due anni, non avrebbe alcun danno.

 

INVIATECI LE VOSTRE SEGNALAZIONI – Potete mandare le vostre segnalazioni e foto su incidenti, strade dissestate e buchi sul manto stradale, disagi sociali, odissee burocratiche, truffe, rapine, aggressioni, zone carenti di sicurezza, aree preda di degrado o spaccio, problematiche sui mezzi pubblici, borseggi, maltrattamenti sugli animali o altro, scrivendoci a redazione@cronacamilano.it

– Il nostro Staff riserverà la massima attenzione ad ogni caso, per dar voce direttamente ai cittadini, senza “filtri politici”.

 

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Matteo Torti

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