Cronaca

Nuovi parcheggi a pagamento Seveso istituiti presso scuole, stazione e luoghi di grande affluenza cittadina

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Si dice che le cattive notizie non vengano mai sole e così, dopo l’ormai famosa riduzione dei limiti di velocità dettati dalla Provincia di Milano, la Giunta Comunale di Seveso ha e trasformato i parcheggi liberi o a disco orario siti nella zona centrale del paese, in parcheggi a pagamento, generando polemiche e malcontento tra i cittadini che non sanno più dove “sbattere la macchina” oltre che testa.

 

Secondo le testimonianze raccolte direttamente da cittadini e pendolari, emerge il generale accordo di come le vie scelte per questa “sperimentazione” non siano proprio le più adatte, poiché i parcheggi a pagamento sono stati istituiti presso zone di grande interesse ed affluenza: le aree limitrofe alla stazione e alla casa di riposo, le arterie stradali che conducono ad asili, scuole elementari e scuole medie.

 

“Sicuramente”, sottolineanogli intervistati, “non sono i siti più adatti per creare soste a pagamento, visto che sono utilizzati da persone che dovrebbero essere agevolate in questi loro percorsi, e non penalizzate“.

 

LA STORIA

Tutto è iniziato il 22 maggio 2010, quando la Giunta Comunale ha disposto di individuare “in via sperimentale e di concerto con i portatori d’interessi diffusi, aree da destinare alla sosta a pagamento senza custodia dei veicoli”.

 

La “seconda puntata” arriva con la delibera del 6 agosto, data in cui l’assemblea individua effettivamente le aree da destinare a sperimentazione per il progetto.

 

Infine, l’ultima novità questa settimana quando Seveso, citando la famosa canzone di Rino Gaetano, “diventa sempre più blu” a causa dell’attuazione dell’annunciato progetto, e alla conseguente trasformazione dei parcheggi liberi o a disco orario, in parcheggi a pagamento.

 

La decisione appare ancora più “singolare” se si legge la motivazione con cui la Giunta Comunale l’ha giutificata: “Preso atto che tra gli obiettivi dell’Amministrazione Comunale vi è la promozione della mobilità sostenibile; Ritenuto che la disciplina della sosta a pagamento può inserirsi tra le azioni per limitare l’uso dell’auto privata in ambito urbano a favore di mezzi alternativi della stessa”.

 

Da qui si comprende bene, quindi, come la decisione sia stata presa:

  • in favore del rispetto dell’ambiente,
  • per risolvere il problema dell’inquinamento;
  • per eliminare il traffico dal centro paese.

 

E ad avvalorare la “buonafede del progetto” è da sottolineare che non si potrebbe certo sostenere che i  nuovi parcheggi a pagamento costituiscano in realtà uno stratagemma per rinpinguare le casse del Comune: il corrispettivo per 15 minuti di sosta, infatti, è di soli 10 centesimi di euro.

 

Andando un po’ più in là e guardando l’altro lato della medagli, tuttavia, l’interrogativo sorge spontaneo: è indiscutibile che il costo della sosta per quarto d’ora sia irrisorio, ma come non considerare invece gli introiti che deriveranno dalla mancata apposizione del tagliandino sul cruscotto?

 

In questo caso, l’esborso non sarà più soltanto di 0,10 centesimi, ma varierà da un minimo di 36,00 a un massimo di ben 148,00 euro: anche questi serviranno per far “rispettare l’ambiente, per eliminare l’inquinamento e pure il traffico del paese”?

 

Seguiranno aggiornamenti.

 

Di seguito l’elenco delle vie colpite dall’ordinanza:

  • Via Baracca,
  • Via Corradi,
  • Via S. Anna,
  • Via Corridoni;
  • Piazza XXV Aprile;
  • Via Manzoni (fronte bar e Banca di Desio);
  • Via Milite Ignoto;
  • Via Solferino (tratto tra via Milite Ignoto e via Manzoni);
  • Via S. Fermo (piazzale interno alla via);
  • Via Monti;
  • Via Arese; Piazza L. da Vinci;
  • Via Madonna;
  • Via Solferino (tratto compreso tra angolo via S. Martino e angolo via Milite Ignoto);
  • Corso Matteotti;
  • via De Gasperi angolo Manzoni;
  • Via L. Maderna;
  • Via Longoni;
  • Via Sanzio;
  • Via Adua;
  • Via Fantoni;
  • Via Eritrea; Via De Gasperi;
  • Via Stelvio;
  • Via Brennero;
  • Via San Carlo;
  • Piazzale Laforet.

 

Matteo Torti

 

 

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