Cronaca

Commemorazione per Sandra Mondaini, Guido Sarfatti e i grandi milanesi recentemente scomparsi: un minuto di silenzio a Palazzo Marino

Sandra_e__RaimondoUn minuto di silenzio a Palazzo Marino, in apertura dei lavori d’Aula e alla presenza dei familiari, così sono stati ricordati dal Presidente Palmeri le persone che hanno reso grande Milano con il loro contributo imprenditoriale, professionale, culturale o artistico.

 

Sono stato quindi ricordati l’imprenditore e politico Guido Sarfatti, il giornalista Guido Passalacqua, il professor Giuseppe Pezzuoli (Medaglia d’Oro 1987), l’intellettuale Giulia Marzotto Caotorta Valdettaro (Medaglia d’Argento nel 1993) e l’attrice Sandra Mondaini (Medaglia d’Oro nel 1991).

 

Il Presidente Palmieri ha definito Guido Passalacqua “un uomo per bene e un cronista dalla schiena dritta: onesto, coerente, equilibrato, leale e libero nel pensiero, indipendente nel giudizio, rigoroso nelle proprie idee al punto da non cedere mai alla tentazione del compromesso, responsabile nelle proprie azioni. Firma storica di “Repubblica fin dalla fondazione del giornale, ha contribuito al successo del quotidiano per la sua capacità di raccontare i fatti nella tradizione dei grandi maestri del giornalismo italiano. Negli anni del terrorismo pagò un prezzo molto alto per la sua professionalità esemplare: nel 1980, poco prima dell’assassinio di Walter Tobagi, Passalacqua fu vittima di un vile attentato della Brigata 28 Marzo, trovando però il coraggio di reagire con la forza delle parole alla forza della violenza. Sempre attento alla nascita di nuovi fenomeni politici e sociali nel Paese, aveva intuito, in anticipo sui tempi, l’importanza della Lega nello scenario lombardo e nazionale, iniziando ad occuparsene fin dal 1985. Come componente del Cdr ha sostenuto e difeso i diritti dei colleghi; come capocronista nella redazione di Milano ha cresciuto professionalmente decine di nuovi giornalisti, per i quali ha rappresentato un modello e un punto di riferimento per correttezza e competenza”.

 

Palmeri ha dedicato quindi un commosso ricordo a Riccardo Sarfatti “uno dei protagonisti del dibattito politico e culturale lombardo. Il suo impegno in politica, culminato nella candidatura alla Presidenza della Regione Lombardia nel 2005, e improntato sempre alla coerenza verso i propri valori, alla concretezza delle proposte lontano dalle polemiche, alla correttezza nei rapporti umani, ha raccolto la stima e la fiducia anche tra esponenti di schieramenti molto diversi dal proprio”.

 

Palmieri ha ripercorso quindi le diverse tappe della carriera universitaria e imprenditoriale di Sarfatti, oltre che sull’impegno associativo in Confindustria, soffermandosi sulla docenza presso la Facoltà di Architettura di Milano dal 1979 al 1985 e sulla fondazione di un’azienda di design dell’illuminazione che rappresenta un simbolo del made in Italy nel mondo per capacità di innovazione e qualità progettuale.

 

Un pensiero è andato a Giuseppe Pezzuoli, “maestro e pioniere nel campo della medicina, considerato uno dei padri della chirurgia italiana. Milanese d’adozione, ha trovato nella nostra città il terreno fertile per realizzare la propria vocazione, fino a diventare il chirurgo dei primati: a lui si devono i primi interventi sulle valvole al cuore, il primo trapianto di fegato e il primo trapianto di polmone nel nostro Paese”.

 

Commemorando Giulia Marzotto Caotorta Valdettaro, Palmeri ha detto: “Era esperta di arte e cultura cinese, e ha dedicato la sua vita allo studio e all’approfondimento dell’immenso patrimonio di sapere orientale. Tra i primi studiosi a recarsi in Cina nel 1970, ha contribuito a costruire ponti fra i popoli e, grazie alle sue capacità divulgative, ha reso più vicina a noi una realtà geograficamente lontana con articoli, libri, mostre. Ha coniugato l’attività sociale a quella culturale, come responsabile per l’Italia del Movimento dei malati e sofferenti di Madre Teresa di Calcutta”.

 

Spirata solo pochi giorni fa, il Presidente Palmieri ha ricordato Sandra Mondaini, “icona dell’ironia, attrice, conduttrice, signora del varietà italiano, Sandra Mondaini è stata la moglie per antonomasia della televisione. Con il garbo, la semplicità, la simpatia che l’hanno resa protagonista dello spettacolo nel nostro Paese e della sua stessa storia attraverso le generazioni, Sandra è entrata nelle nostre case, diventando di fatto una persona di famiglia per milioni di italiani. Presente fin dal primo giorno delle trasmissioni Rai proprio da Milano con ‘Settenote’ e al fianco di Mike Bongiorno in ‘Fortunatissimo’, Sandra Mondaini ha legato la propria popolarità anche al personaggio di ‘Sbirulino’, pagliaccio ancora oggi amato dai più piccoli. In coppia con Raimondo ha portato sul piccolo schermo la commedia del ménage familiare quotidiano con la fortunata sit-com Casa Vianello. Accanto alla semplicità del suo sorriso, ricordiamo la profonda umanità e generosità anche lontano dal palcoscenico, dove ha prestato la propria immagine per la ricerca contro il cancro, coniugando talento artistico, responsabilità sociale e solidarietà civile”.

“Il prossimo 5 ottobre riunirò la Commissione Famedio – ha concluso il Presidente Palmeri – e in quella sede proporrò che il nome di Sandra Mondaini sia iscritto nel Pantheon dei Grandi di Milano, accanto a quello di Raimondo Vianello: la doppia iscrizione, simbolo di un legame di vita e di arte eterno e indissolubile, sarebbe la prima in oltre 120 anni di storia di quel luogo sacro dal punto di vista civico”.

 

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Di Redazione

 

 

 

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