Cronaca

Bombe Opera, preso il responsabile in soli tre giorni dall’ultimo episodio

Opera – Non ci sono ancora le prove del collegamento tra le bombe carta fatte esplodere negli ultimi mesi a Opera ed il fermo di un. trentenne per azione della Polizia Locale, dopo averne appurato la responsabilità nelle due forti deflagrazioni nel centro cittadino, alle 9, del mattino di domenica 4 febbraio.

 

Grazie alle indagini della Polizia Locale, alla collaborazione dei Carabinieri e di molti cittadini. si sono potuti ricostruire i fatti di quella giornata e giungere alla soluzione del caso.

 

In base a quanto emerso dalle indagini, infatti, il giovane, dopo una notte brava, si era fermato in un bar con alcuni amici nelle prime ore di domenica.

 

Dopo avere fatto colazione si era recato verso casa con la propria automobile quando, forse per un colpo di sonno, ha sbandato danneggiando alcuni veicoli in sosta in via Romero.

 

A quel punto, forse in quanto provato da una notte insonne, e dopo aver perso alcuni frammenti del veicolo, il trentenne si è dato alla fuga, guidando verso casa.

 

Nascosto il veicolo nel corsello condominiale dei box ed arrabbiato per aver danneggiato la propria automobile, il trentenne ha deciso di sfogarsi facendo esplodere tre bombe carta, compiendo tale gesto ignorando le possibili conseguenze per averlo compiuto durante un orario diurno ed in prossimità dei giochi per i bambini all’interno di un parco pubblico.

 

Intanto i cittadini operesi hanno immediatamente chiamato la Polizia Locale e i Carabinieri, chiedendo un pronto intervento, sia per gli scoppi che per l’incidente, rendendo evidente, sin dal primo momento, che gli eventi potevano essere collegati.

 

Così Polizia Locale e Carabinieri hanno iniziato a collaborare per identificare gli autori dei fatti. I militari dell’Arma, infatti, hanno richiesto l’intervento degli Artificieri per fare analizzare e brillare una delle tre bombe inesplose. La Polizia Locale, invece, è intervenuta con il Nucleo di Investigazione Scientifica per identificare il veicolo in fuga.

 

Nel frattempo, alcuni operatori di Polizia Locale fuori, servizio, si sono comunque attivati per dedicarsi immediatamente alle indagini.

 

Già nella serata di domenica, anche grazie alla preziosa collaborazione dei numerosi cittadini operesi fornitori di elementi utili alle indagini, gli investigatori hanno potuto escludere che si trattasse di eventi legati alla criminalità organizzata o al terrorismo e che si trattava invece di una “ragazzata”, anche se potenzialmente molto pericolosa.

 

Il Nucleo di Investigazione Scientifica, sulla base dei riscontri accertati nel corso del sopralluogo, aveva intanto già identificato marca, colore, anno d’immatricolazione e segmento del veicolo fuggito.

 

La continua interazione tra le unità di Polizia Giudiziaria della Polizia Locale e dei militari della locale Stazione dei Carabinieri, ha poi permesso che già nella tarda serata di domenica si potessero circoscrivere le indagini.

 

Lunedì, dopo neanche 24 ore dagli scoppi e dal sinistro, gli investigatori avevano elementi che conducevano inequivocabilmente al responsabile degli eventi. Il ragazzo, infatti, è stato convocato dagli investigatori e, nella serata di martedì 5 febbraio, ha confessato agli agenti di Polizia Locale di essersi reso responsabile dell’incidente. Nella mattinata di mercoledì 6 ha confessato infine, ai Carabinieri, anche la responsabilità di aver acceso le tre bombe carta.

 

Il 30enne, ora, sarà denunciato ai sensi del codice penale e rischia nel migliore dei casi un’ammenda da 100 euro o l’arresto fino ad un mese, che potrebbe però lievitare se il Pubblico Ministero dovesse contestare il disturbo alla quiete pubblica o, addirittura, gli dovesse essere contestato un attentato alla sicurezza pubblica con la volontà di suscitare un tumulto. In questo caso il giovane rischierebbe fino a otto anni di reclusione.

 

Per lui comunque ci saranno anche qualche centinaio di euro di sanzione per violazioni del codice della strada e diversi punti di patente persi a causa dell’incidente provocato.

 

Nei prossimi giorni saranno contattati i proprietari dei veicoli danneggiati che potranno ottenere il giusto risarcimento assicurativo per i danni subiti. Grazie alla soluzione del caso, infatti, sarà più semplice per i proprietari dei veicoli danneggiati essere rimborsati dall’assicurazione per il danno subito che, altrimenti, non sarebbe stato completamente risarcito dal fondo vittime della strada.

 

“Un episodio da manuale per rapidità e coordinamento tra forze di Polizia Statali e Locali – ha commentato il Sindaco di Opera, Ettore Fusco (LN), – e grande collaborazione dei cittadini, determinanti in alcuni passaggi, e soprattutto grande disponibilità dei nostri operatori che, seppure fuori servizio ed in una giornata festiva, non hanno esitato ad indossare la divisa e raggiungere i colleghi in pattuglia per adempiere ad un dovere che si è trasformato, presto, nella soddisfazione di avere acciuffato il responsabile dei due tremendi scoppi che avevano turbato la mattinata dell’intera Città”.

 

Le indagini proseguono e grazie ai rilievi fatti dalla Polizia Locale nei precedenti attentati sarà forse possibile risalire alla responsabilità diretta in altre esplosioni che negli ultimi tempi si erano fatte alquanto frequenti.

 

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Di Redazione

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