Cronaca

Arresto pedofilo Milano e dati sul “grooming”, l’adescamento su internet ora punito specificatamente dal codice penale

CarabinieriEra già noto da tempo alle forze dell’ordine per la stessa tipologia di reato. Sulla sua testa incombeva anche una sentenza di due anni di reclusione con pena sospesa. Tuttavia un pregiudicato, italiano, di 46 anni, per l’ennesima volta non ha saputo resistere al richiamo della sua perversione nei confronti dei ragazzini è ci è ricascato.

 

Gli sconcertanti fatti risalgono al 2011, quando l’uomo ha adescato via Internet un ragazzino sudamericano di 13 anni, conosciuto su uno dei tanti siti di incontri per adolescenti che popolano la Rete.

 

Dopo aver guadagnato con lucida astuzia la sua fiducia, l’uomo ha proposto al minorenne di incontrarsi per la prima volta in un bar.  E’ però negli incontri seguenti che, stando a quanto ricostruito dai Carabinieri, i due avrebbero consumato due rapporti sessuali consenzienti: il primo nell’automobile del pregiudicato, l’altro addirittura nel suo appartamento.

 

A fare scattare l’allarme è stato lo stesso ragazzino quando, logorato probabilmente dal rimorso e dai sensi di colpa, nel 2012, ad un anno di distanza, ha deciso di raccontare la terribile esperienza vissuta a sua madre.

 

Alla donna non è rimasto altro da fare che denunciare l’adescatore telematico ai Carabinieri. Una volta scattata l’indagine non è stato difficile per gli uomini dell’Arma risalire al 46enne. Dopo gli accertamenti di rito, l’uomo è finito finalmente in manette con l’accusa di violenza sessuale su minore.

 

Quello del “grooming“, l’adescamento di minori su Internet, è un reato in costante crescita nel nostro Paese.

 

Secondo gli ultimi dati diffusi dall’associazione “Save the children”, il 10,5% dei ragazzi di età compresa tra i 12 e i 13 anni accetta di incontrare persone conosciute su Internet; percentuale che raggiunge il 31% se si prendono in considerazione gli adolescenti tra i 16 e i 17 anni.

 

Inoltre, se si considera che proprio la Rete – attraverso chat, forum, giochi di ruolo o social network – è diventata l’ultima frontiera dell’adescamento pedopornografico, questi numeri finiscono con l’assumere un aspetto preoccupante.

 

A tal proposito, lo scorso novembre, dopo aver approvato all’unanimità l’articolo 414 bis che inasprisce le pene per i reati di pedofilia e pedopornografia, il Senato ha finalmente introdotto nel codice penale anche il reato di “grooming” (609-undecies).

 

Un atto dovuto quanto necessario che va a ratificare la Convenzione per la protezione di minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale, come sancito dal trattato di Lanzarote del 2007.

 

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S.P.

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