Cronaca

Traffico droga dall’Albania alla provincia di Milano, sequestrati 46 chili di cocaina, 5 di eroina, 189 di marijuana

Sequestro GdFL’operazione è stata svolta dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Varese, che hanno eseguito 7 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip del Tribunale di Milano, nei confronti di 7 indagati coinvolti in un vasto traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

 

“PATRASSO” – L’operazione è stata ribattezzata “Patrasso”: un mercato internazionale di stupefacenti, immessi dall’Albania nel mercato italiano.

-Le indagini svolte, infatti, hanno permesso di smantellare un’articolata organizzazione criminale dedita all’importazione ed acquisto di ingenti quantitativi di cocaina, eroina e marijuana, destinati ad essere rivenduti in Lombardia.

 

L’HINTERLAND MILANESE – Fulcro dello stoccaggio delle sostanze, erano Sesto San Giovanni e Sedriano, entrambi comuni dell’hinterland milanese e Robbio, in provincia di Pavia.

-In tali luoghi i malviventi provvedevano alla custodia dello stupefacente, poi venduto ai vari clienti e smerciato sul territorio dell’hinterland milanese.

 

LA BANDA DI ALBANESI E ITALIANI – Al centro delle indagini, in particolare, due cittadini albanesi, ritenuti dagli Inquirenti al vertice del sodalizio: un 28enne residente a Sesto San Giovanni e un connazionale attualmente ricercato.

– I due, con la collaborazione di altri 3 connazionali, cooperavano poi con 7 soggetti di nazionalità italiana, utilizzati come corrieri trasportatori o custodi e, due dei quali, colpiti da custodia cautelare.

– Secondo gli investigatori, inoltre, sempre ai due albanesi sarebbe riconducibile l’omicidio di un cittadino italiano avvenuto a Milano il 23 febbraio scorso, per questioni legate al traffico di droga.

 

ARRESTI E SEQUESTRI – L’operazione ha portato all’arresto di 17 persone, di cui 10 già precedentemente fermate in flagranza di reato, e al sequestro di:

– 46 chili di cocaina,

– 5 chili di eroina,

– 189 chili di marijuana (le importazioni si concretizzavano lungo le coste pugliesi, per poi giungere, in seconda battuta, nella capitale, dove gli indagati la prelevavano per stoccarla, inizialmente, nella città di Prato, per poi trasferirla nei depositi in Lombardia tramite compiacenti corrieri italiani, che adottavano collaudati sistemi di trasporto quali il noleggio di autovetture che viaggiavano “staffettate”),

– una pistola completa di caricatore,

– 9 auto

– 9.765 euro in contanti.

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Di Redazione

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