Cronaca

Lettera Maroni ai prefetti per emergenza profughi Lombardia, la bufera non si ferma

Roberto Maroni“Per i profughi e gli immigrati sono state fatte 51 determine e sono stati spesi 11.939.052,45 euro in due anni: 5.397.092,28 euro di fondi comunali e 6.541.960,17 euro di fondi statali. A questo gruppo si devono aggiungere altre 3 determine per stranieri per 72.316,76 euro di fondi comunali e 1 determina di fondi comunali per 1.700 euro. Il totale supera i 12 milioni di euro”.

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DE CORATO: “SOLDI AI PROFUGHI MENTRE I PENSIONATI FRUGANO NELLE PATTUMIERE – La polemica sui profughi è entrata nel vivo e Riccardo De Corato, vice presidente del Consiglio comunale e capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale in Regione, è tornato a puntare il dito contro Palazzo Marino, diffondendo quelli che dovrebbero essere i costi dell’accoglienza a Milano.

– “Il Comune Arancione sceglie di dare questi soldi agli immigrati – sottolinea il vice presidente -. E  ai milanesi? Intanto a Milano ci sono pensionati che frugano nelle pattumiere dei mercati comunali per recuperare qualcosa da mangiare, ci sono persone che perdono il lavoro e la casa, ci sono disoccupati che non sanno come campare. Ci sono senzatetto come il clochard pestato e ridotto in fin di vita ieri ai giardinetti di via Nervesa da due uomini dell’est Europa che gli hanno rubato 50 euro. A queste persone quei 12 milioni di euro avrebbero fatto la differenza”.

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MAJORINO: “DE CORATO DICE IL FALSO” – Ma Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche sociali, non ci sta. E pronta, nella giornata di ieri,  è arrivata la sua replica: “I dati diffusi dal consigliere De Corato riguardo alle risorse impiegate per l’accoglienza degli immigrati sono falsi. Il Comune non ha mai impiegato risorse proprie ma esclusivamente dello Stato in tutta la vicenda dell’emergenza profughi”.

– E sugli attacchi al governo di qualche giorno fa, chiarisce: “La gestione dell’accoglienza a livello nazionale è disastrosa e il Pd non sta, salvo qualche eccezione (penso ad alcuni parlamentari lombardi tra cui Emanuele Fiano), facendo nulla di significativo per affrontare questo tema. Queste cose le dico da mesi inascoltato e non mi fermo certo ora. L’incapacità del governo fa da sponda al razzismo leghista. È una realtà evidente”.

– “Noi qui abbiamo fatto il nostro dovere – conclude – e continueremo a farlo. 64 mila persone assistite in quasi venti mesi sono un numero che ci autorizza a dire la nostra. Ok? Ok».

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LETTERA DI MARONI AI PREFETTI – Tra De Corato e Majorino chi abbia torto o ragione è ancora presto per dirlo. Intanto,  numeri a parte, la rissa politica nelle ultime ore è tutta concentrata sulla lettera inviata ieri mattina ai prefetti della Lombardia da Roberto Maroni.

Nella missiva, il governatore chiede “di sospendere le assegnazioni nei Comuni lombardi in attesa che il governo individui soluzioni di accoglienza temporanea più eque, condivise e idonee, che garantiscano condizioni reali di legalità e sicurezza”. “Secondo i dati resi noti dal Viminale nei giorni scorsi – prosegue -, la Lombardia è la terza regione italiana, dopo Sicilia e Lazio, come percentuale di presenze di immigrati nelle strutture di accoglienza”. Tenendo conto poi del fatto che in Lombardia vive un quinto degli immigrati regolari presenti in Italia, “molti dei quali in cerca di lavoro”, diventa quindi “impensabile inviare in Lombardia altri immigrati prima di aver riequilibrato la distribuzione”.

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DARIO VIOLI (M5S): “MARONI, SOLO PROPAGANDA ELETTORALE” – A scagliarsi contro la missiva di Maroni ci ha pensato subito Dario Violi, capogruppo del Movimento 5 Stelle della Lombardia. “L’invito di Maroni ai Prefetti – ha detto – oltre che illegittimo è inutile: solo oggi 500 persone arriveranno da Reggio Calabria”.

– Solita propaganda in vista delle elezioni di domenica, quindi? Per Dario Violi parrebbe di sì, perdipiù portata avanti “sulla pelle dei cittadini e di queste persone in difficoltà. Peraltro è proprio Maroni tra gli artefici di una politica interna che ha lasciato in mano alle mafie la gestione di barconi e centri di accoglienza.

– “Il problema immigrazione – conclude – va governato a livello europeo dove Renzi e Mogherini hanno dato ampio sfoggio della loro totale incapacità quali membri del governo più debole d’Europa”.

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DEL GOBBO (NCD): “NO AI TAGLI AI COMUNI” – La proposta di Maroni dei tagli ai Comuni non è condivisa neanche da Luca Del Gobbo, capogruppo del Nuovo Centrodestra in Regione Lombardia.

– Se è vero, infatti, che il presidente della Regione ha posto un problema politico concreto, altrettanto non si può dire, secondo Del Gobbo, della via d’uscita da lui individuata. “Invece di far pagare a Comuni e cittadini gli errori dell’Unione Europea sull’immigrazione – spiega – bisognerebbe bloccare le risorse che l’Italia assegna all’Ue fino a quando non sarà trovata una soluzione. Non possiamo credere che la soluzione passi dalla penalizzazione dei comuni che accolgono con fatica i profughi”.

– Già, perché il vero assente, per Del Gobbo “è oggi l’Unione Europea: per questo proponiamo il blocco totale delle risorse dall’Italia all’Europa fino a quando l’Europa non assumerà completamente le sue responsabilità”.

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ALFIERI (PD): “LE SOLITE SPARATE DI MARONI” – E contro la lettera ai prefetti si scaglia anche Alessandro Alfieri, segretario lombardo del Pd, secondo il quale le proposte del governatore “sono le solite sparate di Maroni per coprire i suoi guai giudiziari e guadagnare qualche voto in vista dei ballottaggi di domenica, sulla pelle di persone che scappano da guerra e persecuzioni politiche”.

– Le responsabilità, infatti, per Alfieri sono tutte di Maroni: “Ha costruito lui il sistema delle quote, si è inventato lui, quando era al ministero dell’Interno, le modalità di distribuzione sui territori e le Regioni. La Bossi-Fini è una legge loro”.

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BORDONALI: “ACCOGLIENZA LOMBARDA AL CULMINE” – Di tutt’altro avviso, invece, Simona Bordonali, l’assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione Simona Bordonali.

– “La lettera che il presidente Roberto Maroni ha inviato ai prefetti lombardi – afferma l’asessore – è il grido di allarme di un’intera Regione: abbiano il coraggio di ascoltare le istanze dei cittadini e dei loro rappresentanti”.

– “Dobbiamo inoltre considerare – conclude – che la nostra regione ha già accolto il 9 per cento dei clandestini sbarcati in questi due anni. Siamo arrivati al culmine. La crisi economica sta ancora mordendo ferocemente e, se esistono risorse da investire, credo sia doveroso destinarle agli anziani, agli esodati, ai disoccupati e a tutti i lombardi in difficoltà”.

 

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S.P.

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