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Emergenza sicurezza Milano, De Corato: “Rimpatrio dei clandestini per prima cosa”

sala“Mentre leggevamo i dati snocciolati dal ministro Alfano sul calo presunto di omicidi e reati, ci siamo sinceramente domandati di quale città stesse parlando. Se di Milano o di altre metropoli. Perché, sulla base dell’esperienza, da quando ne abbiamo un timido ricordo i dati sulla criminalità secondo le presunte fonti ufficiali sono sempre in calo. Peccato che non la pensino così i cittadini di piazzale Loreto, via Padova, viale Jenner, del Giambellino, di via Adriano e di tutte le periferie degradate. Ma di cosa parlano, Alfano e Sala?”
Questa la sintetica ma chiarissima analisi fatta da Riccardo De Corato, capogruppo di FDI AN in Regione Lombardia, in merito al ritorno dei militari allontanati da Giuliano Pisapia 5 anni fa, e ora richiamati.
“A Milano la sinistra ha pensato per anni di risolvere i problemi di zone come viale Padova con le feste etniche – ha rincarato l’ex assessore alla Sicurezza De Corato –, salvo poi dover registrare sparatorie, accoltellamenti, risse, violenze e rapine quasi quotidiane. Adesso la scia di sangue rischia di allungarsi, dato che è molto probabile un regolamento di conti tra gang dopo l’ultima sparatoria.
“Dopo averci raccontato che i reati sono in calo prosegue De Corato –, comodamente seduto al tavolo di una conferenza stampa in centro città, e non invece nelle periferie degradate di Milano, abbiamo infatti sentito dal ministro Alfano che in città non arriveranno nuovi migranti. Peccato – prosegue – che nessuno, a quell’elegante tavolo, abbia speso una, dico una sola parola sul vero tema caldo che resta inevaso: il rimpatrio dei clandestini e dei non aventi diritto ad asilo.
“Perché anche se non arrivassero nuovi migranti, ed è tutto da dimostrare, chi ci assicura che il 70, 80% dei migranti attualmente dislocati a Milano – osserva l’ex vicesindaco di Milano – saranno rimpatriati, essendo clandestini? Il Governo  per mesi ha usato la Lombardia come centro accoglienza. Ed è anche inutile sottolineare il deprezzamento delle case vicine a quelle invendute destinate agli immigrati, come succede ormai in molti centri dell’hinterland.
“La prima cosa da fare – conclude Riccardo De Corato – è rimpatriare chi è arrivato in città senza avere diritto all’asilo, altrimenti Milano continuerà a essere porto franco per l’immigrazione clandestina”..

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