Cronaca

Evasione fiscale, i dati per chiudere il 2016

GDFEvasione fiscale e mancanza di emissione di scontrini: i numeri riscontrati nel mese di dicembre 2016, in tutta Italia, mettono in luce che c’è ancora tanta strada da percorrere.
L’INDAGINE CONDOTTA A DICEMBRE 2016 – L’incremento registrato è stato in media del 15% sull’evasione quotidiana, quella delle ricevute fiscali mai emesse o irregolari. Arriva a sfiorare il 70% la quota in nero di acquisti nei negozi e dei conti pagati degli italiani, al bar e al ristornate, ma anche in case vacanza e bed & breakfast.
– Questo, almeno, quanto emerge da un’indagine dell’Adnkronos, effettuata con la collaborazione di diverse associazioni di categoria e dei consumatori sul territorio: in un mese di monitoraggio, dal 1 dicembre al 31 dicembre 2016, risultano non in regola con le ricevute fiscali il 67% degli esercizi commerciali. La stessa rilevazione, prima della scorsa estate, aveva fatto registrare il 54% di irregolarità. Il dato, quindi, peggiora sensibilmente per le festività natalizie.
– A pesare, secondo quanto sostengono le associazioni dei consumatori, è anche la confusione che tradizionalmente accompagna gli acquisti durante il mese di dicembre. In clima di festa, con le code nei negozi, anche i controlli si fanno più difficoltosi e l’aumento dell’afflusso di clienti consente agli esercenti di muoversi con maggiore libertà.
I RISULTATI REGIONE PER REGIONE – Il fenomeno, diffuso in tutta Italia, assume proporzioni diverse da regione a regione. Si raggiungono punte vicine all’evasione totale in diverse città del Sud: a Napoli lo scontrino non esiste nel 82% dei casi; a Bari si arriva al 68%. Ma anche a Roma si sfiora il 60%, il 59%, di ricevute fiscali irregolari. Va relativamente meglio al Nord: Genova si conferma la città a più alto tasso di lealtà fiscale, con una quota di evasione intorno al 20% (21%); Milano e Torino raggiungono il 37%.
LE SANZIONI – Nei casi di mancata emissione dello scontrino o della ricevuta è prevista una specifica sanzione solo per il commerciante e non in capo al cliente. La Guardia di Finanza, nel più ampio contesto della lotta all’evasione fiscale, si avvale dei poteri conferiti dalla legge per contrastare tutti quei comportamenti non conformi alle regole imposte dal legislatore (mancato rilascio, emissione irregolare).
IL RUOLO DEL CLIENTE – È buona prassi che il cliente chieda sempre l’emissione del regolare documento fiscale. Oltre a richiedere il documento a fronte del pagamento effettuato, dovrebbe controllare anche l’esattezza dei dati fiscali riportati su tali documenti. Importante è verificare che l’importo corrisposto sia lo stesso riportato sul documento fiscale.
QUANDO LO SCONTRINO NON È OBBLIGATORIO –  Esistono operazioni per le quali è previsto l’esonero dell’emissione dello scontrino o della ricevuta fiscale, quali, ad esempio, le cessioni di tabacchi, di carburanti per l’autotrazione, di giornali e beni mediante distributori automatici funzionanti a gettone o a moneta. Altri casi di esonero del rilascio dello scontrino o della ricevuta sono previsti per i conducenti di taxi (i quali, tuttavia, in caso di specifica richiesta del cliente, sono tenuti al rilascio della fattura) e per altre attività considerate minori (ciabattini, ombrellai ed arrotini).

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio