Cultura e Società

Che cos’è l’arbitraggio

Con il termine arbitraggio si suole definire l’operazione di acquisto e di contemporanea vendita di asset simili su diversi mercati, con lo scopo di beneficiare di eventuali differenze di prezzo. Dunque, quando un trader effettua delle operazioni di arbitraggio, ciò che fa è comprare un asset sul mercato in cui è quotato in maniera più economica, per poterlo poi rivendere subito su un mercato differente, dove è evidentemente quotato in maniera più elevata.

L’obiettivo è quello di generare un profitto da tali transazioni, pur senza effettivo flusso di cassa netto. Dunque, apparentemente l’arbitraggio non richiede nemmeno l’utilizzo di capitali e non comporta rischi, sebbene formalmente sarà comunque necessario disporre di fondi da destinare figurativamente all’operazione, e sebbene vi sia il concreto rischio di generare perdite nel caso di errate considerazioni sul reale valore dei due beni, e nel caso in cui siano previste commissioni per l’effettuazione di tali transazioni, tali da erodere i potenziali profitti.

Come trovare le opportunità di arbitraggio

Ma in che modo è possibile trovare le migliori opportunità di arbitraggio?

In realtà, sebbene in linea teorica l’arbitraggio sia sempre manifestabile, in linea più pratica è molto difficile che si possano verificare dei gap nel prezzo di identici prodotti su diversi mercati. D’altronde, l’ipotesi di mercato efficiente sposata dalla teoria economica suggerisce essa stessa che i mercati finanziari utilizzano le informazioni disponibili per poter impattare sui prezzi degli asset, in maniera rapida e – appunto – efficiente, in modo tale che siano sempre in equilibrio.

In ogni caso, è anche vero che i mercati non sono mai completamente efficienti, e che le informazioni asimmetriche tra acquirenti e venditori su uno specifico mercato potrebbero aprire la strada a potenziali discrepanze nell’azione dei prezzi su diversi mercati. Può dunque accadere che si verifichi uno spread negativo, ovvero un prezzo ask del venditore per un determinato asset che è inferiore al prezzo bid dell’acquirente.

Varie tipologie di arbitraggio

Diverse sono le tipologie di arbitraggio riscontrabili in termini didattici. Per esempio, si parla di arbitraggio valutario per identificare la situazione in cui i trader finanziari usano le discrepanze di prezzo sui mercati valutari per generare un profitto. Oppure, si parla di arbitraggio statistico se deriva da strategie di investimento quantitative algoritmiche, o ancora arbitraggio triangolare se sfrutta gli spread negativi: in questo ultimo caso c’è il trading attivo di tre o più valute contemporaneamente, incrementando la probabilità che l’inefficienza di mercato comporti delle opportunità di presa di benefici. Il trader cerca dunque di identificare situazioni in cui una valuta è sopravvalutata in relazione ad un’altra valuta, e sottovalutata in relazione a un’altra.

Insomma, l’arbitraggio permette all’investitore di sfruttare le discrepanze del prezzo degli asset. Si tratta comunque di una strategia approfondita, che richiede velocità e attenzione. Proprio per questo motivo è difficile che venga effettuato “manualmente”, mentre sarà meglio affidarsi a efficienti algoritmi che possano effettuare dei monitoraggi automatici di ciò che avviene nei vari mercati, nella consapevolezza che i prezzi tendono a correggersi nell’arco di poco tempo e che, dunque, la tempestività è tutto.

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