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Giornata nazionale lotta alla trombosi, campagna di sensibilizzazione fino al 12 aprile 2017

trombosiLe malattie da Trombosi si chiamano Infarto, Ictus, Embolia: colpiscono ogni anno 600mila persone in Italia, uno spreco enorme, perché almeno 200 mila avrebbero potuto evitarle, cambiando in tempo il proprio stile di vita. Le malattie a Trombosi sono l’incontro più probabile per tutti coloro che hanno o avranno più di 50 anni, e non solo: ma potranno essere evitate, con l’informazione e con un atto di volontà che ci permetta di cambiare stile, facendo un salto di qualità per la nostra vita e per la vita di chi ci sta accanto.  Solo 33 italiani su 100 sanno di questo pericolo e dell’opportunità di evitarlo: è un vero spreco, ALT lavora perché tutti hanno il diritto di sapere, di prendersi la responsabilità di agire e di saltare.
ALT – Associazione per la Lotta alla Trombosi e alle malattie cardiovascolari – Onlus, in occasione della 6° Giornata Nazionale per la Lotta alla Trombosi, dal 21 marzo al 12 aprile dà appuntamento  a tutti, in Italia e all’estero, sui social media, invitando a fare un salto di conoscenza e di qualità che può salvare la vita.
“Salta come  ti pare ma salta: ognuno a modo proprio – spiega l’associazione –, fotografando, filmando, disegnando i salti più divertenti, interessanti, buffi, allegri, di chiunque, uomini, donne e bambini, nonni, nonne, nipoti e animali che amate o che vi piacciono, inclusi rane, cavallette, grilli …….  e chi più ne ha più ne metta, purché stiano  saltando o comunque muovendosi.  Pubblicateli ovunque, su YouTube, su Instagram, su Facebook, su tutti i mezzi che conoscete con gli hashtag #ALTOnlus  #saltodiqualità #micurodite #scienzaebuonsenso …. Dobbiamo partecipare tutti, perché tutti insieme possiamo diventare travolgenti protagonisti di un cambiamento straordinario e di questa nuova campagna di ALT”.
Questo è l’invito di ALT che seguirà tutti i Salti che verranno pubblicati.
“Noi tutti vogliamo dire ALT a malattie che vediamo ogni giorno intorno a noi, nella nostra famiglia, nei nostri amici – proseguono i promotori dell’iniziativa –, ma che si possono evitare. È un investimento a bassissimo costo e ad altissimo ritorno, per evitare malattie causate dalla  Trombosi che uccidono, a qualunque età, in modo diverso, o lasciano gravi invalidità, anche in persone molto giovani, addirittura nei bambini: lo sa bene chi è già stato colpito, e dolorosamente lo sanno i suoi famigliari. Uno spreco enorme di vite e di risorse, che oggi sappiamo che potrebbe essere evitato, almeno in una persona su tre”.
Nella sola Europa 55 donne su 100 muoiono o moriranno per colpa di una malattia cardiovascolare, molto probabilmente causata da un Trombo o da un Embolo. Solo 13 donne su 100 considerano la Trombosi un nemico, le altre sono convinte che il nemico più aggressivo sia il tumore della mammella. L’Ictus cerebrale uccide ogni anno 15 milioni di persone nel mondo. È il quinto nella lista dei killer per l’uomo, ma il terzo nella lista dei killer per le donne. Fra pochi anni nel mondo 19 persone su 100 avranno più di 65 anni, per un totale di 72 milioni di persone. Fra gli anziani saranno più numerose le donne, perché vivono più a lungo e poiché saranno esposte più a lungo avranno il 20% di probabilità di essere colpite rispetto al 17% dei maschi.
Sono numeri spaventosi: significa che una donna su cinque sarà colpita da Ictus cerebrale, dopo i 65 anni, e si prevede che la metà di loro rimarrà pesantemente invalida, avendo perso il linguaggio, la memoria,  paralizzata in una parte del corpo: ci saranno oltre 200.000 donne disabili in più rispetto agli uomini.
« In Italia, ogni anno 144 mila persone sono colpite da Ictus cerebrale basta – aggiunge Paola Santalucia, neurologa e vicepresidente di ALT –: 79 mila muoiono poco dopo l’attacco, altrettante rimangono gravemente colpite, un terzo se la cava con il terrore che accada di nuovo. Sono troppi coloro che ancora oggi ignorano quanta differenza può fare un cambiamento nelle abitudini quotidiane per il quale è necessaria una assunzione di responsabilità, perché cambiare stile di vita significa cambiare la probabilità di incontrare la Trombosi e le gravi malattie che essa provoca, che chiamiamo Infarto, Ictus cerebrale, Embolia, e che possono essere vitate in un caso su tre».

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