Cronaca

Inaugurazione Viaggi interstellari, mostra che trasporta lo spettatore in uno spazio-tempo indefinito tra ricordi, simboli e memoria

locandina-Viaggi-Interstellari_webLa mostra “Viaggi Interstellari” raccoglie i lavori dei 6 brillanti artisti Riccardo Pirovano, Gian Marco Capraro, Marco Carli Rossi, Maurizio L’Altrella, Massimiliano Robino e Lorenzo Zavatta, accomunati tra loro da una “certa visionarietà” che trasporta lo spettatore in uno spazio-tempo indefinito, dove la linearità del divenire si spezza per rivelare un eterno presente, percepibile dalla mente intuitiva.

 

Il curatore dell’evento, l’eclettico Siva Le Duc, ci spiega che i metodi espressivi utilizzati dai 6 artisti sono molto diversi tra loro, e a volte in aperta antitesi.

 

Infatti, ciò che avvicina i sempre bravi artisti citati non è l’utilizzo di un linguaggio comune, ma è la scelta di utilizzare immagini e oggetti che si possono riferire a un tempo passato, prelevati dalla sfera intima dei ricordi propri o altrui, o attinti al sempre fecondo mondo dei simboli.

 

Tali immagini, cariche di significato, vengono non solo riproposte nella loro forma stereotipata, ma anche trasformate attraverso al subconscio dell’artista, ottenendo così delle inaspettate commistioni di elementi di passato e presente che proiettano lo spettatore in una dimensione “altra”, dove la mente intuitiva trasforma la nozione di tempo lineare (il tempo con la divisione del prima e del dopo) in un tempo onirico dalle coordinate più fluide (come nei film di David Lynch e nella musica e nei film di Franco Battiato).

 

Accettando come reale l’illusorietà del tempo, si potrà quindi sperimentare l’evanescenza dello spazio, e sarà quindi facile accettare l’ipotesi che si possa compiere stabilisti “Viaggi Interstellari” utilizzando semplicemente la propria mente!


GLI ARTISTI –

 

  • Riccardo Pirovano nelle sue opere rievoca poeticamente il tempo passato attraverso l’utilizzo di oggetti dall’aspetto vissuto, nei quali spesso l’artista inserisce delle videoproiezioni che testimoniano l’uso che è stato fatto dell’oggetto da chi ne è stato il proprietario. Altre volte Pirovano utilizza, al posto delle videoproiezioni, delle colate di resina, nelle quale sono stati inglobati degli insetti volanti dai luminosi bagliori metallici.

 

  • Massimiliano Robino utilizza simboli spontanei liberamente organizzati nella forma della croce, che rappresenta la congiunzione tra una linea orizzontale “terrena” e una linea verticale “spirituale” che va a formare la differenziazione dei punti cardinali e dei quattro elementi fondamentali. I simboli assemblati in costruzioni “architettoniche” multicolori sono dipinti con colori saturi senza sfumature e bordi neri come delle vetrate multicolori, avvicinandosi alla pittura superflat di derivazione pop, utilizzandone l’aspetto facilmente comunicativo pur non condividendone l’immaginario.

 

  • Marco Carli Rossi utilizza come base dei propri lavori su carta delle macchie caotiche e multicolori, liquide e luminose, che poi vengono come disciplinate dall’artista in delle immagini spesso riferibili al simbolismo di origine medioevale, permeato di misticismo frammisto ad aggressività. Ne risulta uno stretto rapporto tra il fenomeno fisico della macchia e l’intervento della mente immaginativa che individua forme organizzate nel caos apparente. Tale rapporto dialettico tra elementi fisici e mentali rende le opere di Carli Rossi sorprendentemente vitali, il palpitare delle forme evanescenti appare come in continuo movimento.

 

  • Gian Marco Capraro rappresenta nelle sue tele un affastellarsi d’immagini dipinte a tinte acide e stridenti, che sembrano il risultato di una potente esplosione che rende tutto sospeso nello spazio senza gravità e senza gerarchie. Le immagini sono solitamente riferibili ad icone di armonia affettiva (madri con bambini, sorta di Madonne laiche) associate a elementi eterogenei quali pesci, scimmie, farfalle, forme geometriche, ecc… Sia l’associazione d’immagini incongruenti tra di loro, che l’utilizzo di una gamma cromatica stridente rende i lavori di Capraro intensamente onirici, oltre ad essere epifanie pittoriche coraggiose e vitali.

 

  • Lorenzo Zavatta utilizza materiali sempre diversi a seconda dei progetti. La sua ricerca, ricca di riferimenti colti, è tesa al recupero e catalogazione di frammenti d’identità, utilizzando fotografie, a volte di recupero e altre volte suoi scatti o autoscatti, inserite in scatole o contenitori trasparenti colmi d’acqua, come per voler proteggere l’immagine in una dimensione intima e affettiva.

 

  • Maurizio L’Altrella dipinge individui, generalmente bambini, con tinte fredde e pennellate che vanno a comporre solo parte delle figure, mentre molti particolari sono tralasciati facendo emergere il fondo. Si tratta d’immagini non completamente formatisi, un po’ come i ricordi di un passato remoto, che ci rivelano solo le parti essenziali di un tutto che è stato più articolato.La malinconia dei bambini dipinti da L’Altrella sembra dovuta all’impossibilità di fermare il tempo nel momento dell’innocenza infantile. Tutto scorre e si modifica incessantemente, rimangono solo immagini frammentarie di ciò che si era, quando non si era ancora contaminati dalle illusioni sociali della vita adulta, e lo stupore e la meraviglia erano costanti.

 

“VIAGGI INTERSTELLARI”

Inaugurazione: sabato 18 settebre 2010 dalle ore 18,00 alle 20,00

Durata della mostra: dal 21 settembre 2010 al 9 ottobre 2010

 

ATELIER D’ARTE COLETTE

Vicolo A. Airoldi 13/15, Lecco

Telefono: 0341-28.41.40

orari d’apertura: dal martedì al sabato ore 15.00 – 19.00

 

 L’evento è stato organizzato con la collaborazione di Altevie Technologies e Centro Servizi Immobiliari

 

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Di Redazione
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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