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Le opere di Harry Rosenthal, ad ingresso libero all’ospedale San Raffaele

I_Quattro_Cacalieri_dellApocalisseIl San Raffaele, centro d’eccellenza internazionale per la ricerca scientifica e la cura delle patologie, apre i suoi spazi ospitando le opere di uno dei più acclamati scultori contemporanei: Harry Rosenthal. Per tutto il mese di aprile, la struttura sanitaria milanese sarà infatti arricchita dalle realizzazioni del maestro, messe a disposizione di pazienti, dipendenti, studenti e visitatori, appassionati d’arte e non.

 

 

Le opere esposte rappresentano un significativo omaggio a Don Luigi Verzé per i suoi 90 anni, e sono state allestite in varie aree: all’aperto, nelle zone comuni, e tra l’ospedale e gli uffici amministrativi appena trasferitisi nel modernissimo Dibit2, sede delle facoltà dell’Università Vita Salute e della Ricerca.

 

Esperto ingegnere, Harry Rosenthal nasce a Vienna nel 1922 e si avvicina all’arte durante gli studi in Francia a Saint Jean Cap Ferrat. E’ nel 1968 che espone per la prima volta a Parigi nella galleria La Palette Bleu.

 

In questi quarant’anni, le sue realizzazioni, principalmente in bronzo e vetro, sono state esposte all’interno di celebri gallerie d’arte, spazi pubblici e di prestigio sia all’estero che in Italia. Solo a Milano, ad esempio, le opere sono già state inserite ed esposte in Corso Vittorio Emanuele II, davanti la chiesa di San Carlo, nei giardini pubblici di via Palestro e via Manin, nell’Ospedale Redaelli, nei giardini di Cascina Grande (Rozzano).

 

 

Rosenthal impegna la sua sensibilità nell’esprimere le forme e i gesti della figura umana e rappresenta, attraverso il dinamismo e la spiritualità delle espressioni, tematiche quali l’amicizia, l’amore e la religione. Lo studio accurato delle proporzioni tra vuoti e pieni, rappresenta una peculiarità del maestro e dona alle opere un senso di slancio e leggerezza, risultato di una lunga riflessione sulla vita e i rapporti umani.

 

Tra le oltre 700 sculture da lui prodotte si annoverano: La Luce, Giovanni Paolo II, Gioia di libertà, Coppia nel sole, I quattro cavalieri dell’apocalisse ed Il bianco cavallo della pace. Le stesse, sono tutte presenti all’appello del San Raffaele, insieme a molte altre.

 

Con questa esposizione l’artista materializza i suoi sentimenti intimi attraverso un trittico essenziale: i simboli, i ritmi e l’equilibrio.

Dal canto suo, il San Raffaele conferma la sua vocazione alla diffusione della cultura, espressa anche dai libri pubblicati dall’Editrice San Raffaele e da una prestigiosa rivista come Kos.

 

Dal 1970 l’obbiettivo perseguito dalla Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor è quello di perfezionare la persona umana, indagandone le strutture biologiche essenziali, curandone le manifestazioni patologiche, ma anche stimolandone le potenzialità intellettive e culturali, secondo la mission: andate, insegnate, guarite.

 

Per informazioni:  02-26.43.44.65

 

Di Redazione
 
 
 
 

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