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Mostra “Huipiles, i vestiti dell’anima maya” via Dante Milano, ingresso libero 8 – 28 maggio 2015 presso l’Instituto Cervantes

MayaProgettata dal Consolato del Guatemala di Vicenza, la mostra ha ottenuto il Patrocinio dell’Ambasciata del Guatemala in Italia. L’allestimento è curato dagli architetti Andrea Cavagnolo, Paolo de Meo e Patrizia Dell’Agosto nella prestigiosa sede dell’Istituto Cervantes di Milano, in via Dante 12. L’allestimento sarà aperto al pubblico, con ingresso gratuito, da venerdì 8 a giovedì 28 maggio (dalle 15.30 alle 18.30).

 

LA CULTURA DEL DIALOGO E DELLA CONOSCENZA, ATTRAVRESO L’ARTE – La mostra vuole testimoniare e valorizzare la capacità artigianale e creativa di donne di un’altra cultura a noi poco nota, nella consapevolezza che il vero dialogo si fonda sulla reciproca conoscenza e sul rispetto delle diverse identità.

– I huipiles della collezione privata di Maria Luisa Corno sono esposti per la prima volta a Milano; la raccolta, realizzata negli anni, è la più ricca e completa di Europa.

 

30 CAPI, TUTTI REALIZZATI A MANO DALLE DONNE MAYA DEL GUATEMALA – Per l’occasione sono stati selezionati solo 30 capi, alcuni molto vecchi, tutti rigorosamente realizzati a mano dalle donne maya del Guatemala. Esposti anche un telaio a cintura, schede didattiche e pannelli con fotografie delle donne indigene nella loro quotidianità.

– “Questi indumenti sono considerati dagli studiosi vere e proprie opere d’arte”, spiega Sergio Morales Sosa, Console del Guatemala, “Importanti raccolte sono conservate in molti musei del mondo. Sono un patrimonio culturale dell’umanità, capolavori di confezione, tessuto e simbolismo, tramandati di generazione in generazione.”

 

COS’E’ IL “HUILIP” – Per le donne maya il “huipil” rappresenta il capo più importante del proprio abbigliamento, utilizzato da millenni in tutto la Mesoamerica. E’ uno degli elementi della tradizione autoctona che meglio si è conservato dopo la conquista. Ogni villaggio mantiene una proprio stile immediatamente riconoscibile ed identificativo. In Guatemala se ne contano più di cento, utilizzati ancor oggi dalla maggior parte della popolazione indigena.

– Consiste in una semplice tunica, senza maniche dai colori vivaci e riccamente elaborati.

– “Con le sue trame ricche di colori, gli splendidi ricami e broccati, il huipil è molto più di una blusa tradizionale – precisano i promotori dell’iniziativa –, è una tela che racchiude simboli ancestrali a difesa dell’identità etnica. E’ quasi un libro di storia, una carta d’identità collettiva ed individuale, un intreccio di motivi creati”.

 

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 Di Redazione

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