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Nuovo pianeta Kepler-186f, numeri, storia e curiosità. C’è vita fuori?

Kepler186f e il sistema solareSi chiama Kepler-186f ed è stato scoperto pochissime ore fa dalla Nasa. Si tratta di un pianeta molto simile alla nostra Terra che, potenzialmente, potrebbe essere dotato di acqua e, quindi, di forme di vita. La scoperta ha subito scatenato la fantasia di molti curiosi e le teorie di molti studiosi: c’è veramente vita sul nuovo pianeta gemello della Terra? In molti ne sono sicuri: la risposta è sì. Il motivo? E’ nella cosiddetta “zona abitabile” e presenta una taglia molto simile a quella della Terra.

 

IL COMUNICATO DELLA NASA – Sono le 9.15 del 18 aprile 2014 quando anche in Italia arriva la notizia della scoperta di una “nuova Terra”.

– E’ Paul Hertz, direttore della divisione Astrofisica della Nasa presso la sede dell’agenzia a Washington, ad annunciare che: “La scoperta di Kepler-186F e’ un passo significativo verso la ricerca di mondi come il nostro pianeta Terra”.

 

KEPLER-186f: LA TERRA 2.0 – Ricercare corpi celesti in grado di ospitare la vita. E’ questa la vera ragione che anima scienziati e studiosi di tutto il mondo alla ricerca di pianeti che potenzialmente potrebbero ospitare delle forme di vita, anche diverse dalle nostre.

– Una ragione che oltre ad essere stimolante dal punto di vista culturale e filosofico, sarebbe in grado anche di far da traino per questa regione della scienza.

– Nasa ed Esa hanno deciso di seguire questa linea di interesse cercando di sviluppare programmi che possano avvicinare al tema i cittadini e stimolare la creatività e lo studio dello scienziato.

 

TUTTI I NUMERI DI KEPLER-186f – Si trova a circa 500 anni luce di distanza da noi, nella costellazione del Cigno. E’ il primo esopianeta, ossia un pianeta non appartenente al sistema solare che orbita attorno a una stella diversa dal Sole, ad essere situato nella “zona abitabile” di una stella.

– La distanza di Kepler-186f dalla sua stella di riferimento è tale da poter garantire la presenza di acqua in superficie e, quindi, di far emergere la presenza di altre forme di vita. La distanza che lo separa dalla sua stella è sostanzialmente uguale a quella che c’è tra il Sole e Mercurio.

– Kepler-186f ha un periodo di rivoluzione di 129,9 giorni. La sua stella di riferimento ha una minore luminosità rispetto al Sole e quindi anche il flusso di radiazioni che Kepler-186f riceve sono minori rispetto a quelle ricevute dalla Terra dal Sole: circa un terzo in meno. C’è già chi sostiene che la luminosità a mezzogiorno per Kepler-186f sia pari a quella del nostro Sole un’ora prima del tramonto.

– Il raggio di Kepler-186f non si discosta molto da quello della Terra: è maggiore dell’11%, mentre sulla massa i numeri sono ancora variabili: si oscilla da 0,32 a 3,77 volte rispetto a quella terreste a seconda che sia composto interamente da acqua e ghiaccio o da ferro.

 

LA DOMANDA CHE TUTTI SI FANNO E’ UNA SOLA … – Esisterà davvero una qualche forma di vita su Kepler-186f? Alcuni aspetti, come l’appartenere alla “zona abitabile” della sua stella ed avere dimensioni e forme simili alla Terra, farebbero propendere per una risposta positiva.

– Gli astronomi, però, sono molto più cauti rispetto alle naturali fantasie dell’opinione pubblica e frenano sull’ipotesi non avendo ancora dati dettagliati sulla composizione della sua atmosfera, né tantomeno sulla temperatura di superficie del pianeta.

– Geoff Marcy, dell’University of California, chiarisce: “Questa è una scoperta storica, perchè è la prima volta che un pianeta simile alla Terra viene scovato nella zona abitabile della sua stella, ossia in quella porzione di spazio dove l’acqua in superficie potrebbe esistere in forma liquida. E’ possibile che il pianeta possieda un’atmosfera capace di mantenere l’acqua in forma liquida sulla superficie, un prerequisito per la vita”.

 

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Matteo Torti

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