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“Coltivare la marijuana a scopo terapeutico (e non)” Milano, il 15 gennaio nuova lezione del corso organizzato anche dai Giovani del PD

MarijuanaSi chiama “Coltivare la marijuana a scopo terapeutico (e non)” il corso che si svolgerà sabato 15 gennaio 2015 a Milano, organizzato dall’Associazione Enzo Tortora-Radicali Milano, insieme con i Giovani Democratici – Milano Città e l’Associazione Luca Coscioni. Il corso ha già presentato una lezione, lo scorso 19 dicembre, presso il circolo Arci Cacciavit di via Tortona. La lezione era stata tenuta (come la prossima) da Luca Marola, gestore del Canapaio Ducale di Parma, autore del manuale di coltivazione “Marijuana in salotto” e di “Legalizzare con successo”, e curatore della rubrica radiofonica di Radio Base -Popolare network- “Non solo skunk”.
15 EURO DI QUOTA DI ADESIONE, E UN SEME DI CANNABIS IN REGALO – La quota di partecipazione all’evento è di 15 euro, e a tutti i partecipanti verrà regalata:
– una copia del libro “Marijuana in salotto”
– una birra
– una spilletta del Comitato
– un seme di cannabis.
LA RACCOLTA FIRME – Alle spalle dell’iniziativa, la campagna di raccolta firme per vincolare il Consiglio Regionale Lombardo alla discussione e alla votazione della proposta di legge regionale di iniziativa popolare recante ”Disposizioni in materia di farmaci a base di cannabinoidi. Modifiche alla legge regionale 30 dicembre 2009, n. 33 (Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità)’.
L’OPPOSIZIONE – L’iniziativa, ovviamente, non poteva che causare molte reazioni. Vediamo, quindi, le motivazioni di chi si oppone all’uso della cannabis, “terapeutica e non”, sostenendo la pericolosità di tale sostanza.
ORIGINI E VARIETÀ DELLA CANNABIS – La cannabis, nome botanico della canapa indiana, è una pianta originaria dell’Asia Meridionale, la vasta regione che comprende il subcontinente indiano e l’altopiano iraniano. La sua capacità di adattarsi a climi e ambienti differenti ha conferito alla specie caratteristiche diverse a seconda del luogo di crescita. In particolare, i botanici identificano tre varietà di canapa:
– La Cannabis sativa, che può raggiungere fino a quattro metri di altezza, ha una forma slanciata con cime ampie e foglie di colore verde chiaro. Il suo periodo di fioritura varia tra le nove e le dodici settimane;
– La Cannabis indica, che non supera i due metri di altezza, ha una forma tarchiata, con cime a grappoli e foglie di colore verde scuro. Il suo periodo di fioritura è compreso tra le sei e le nove settimane;
– La Cannabis ruderalis, che ha un’altezza inferiore rispetto alle due precedenti varietà. Il suo periodo di fioritura è molto breve, nell’ordine delle quattro settimane, e non dipende dal periodo di esposizione al sole. Questa varietà presenta una scarsa concentrazione di THC (tetra-idro-cannabinolo, il principio attivo della Cannabis), che si combina con un più elevato contenuto di cannabidiolo.
I DERIVATI – I cannabinoidi derivati dalla canapa indiana sono:
– La marijuana, più comunemente detta spinello, erba o canna, è la sostanza stupefacente ottenuta attraverso l’essiccazione delle infiorescenze femminili della pianta di cannabis. Solitamente si fuma da sola o con l’aggiunta di tabacco in un sigaro. In alternativa, può essere ingerita per via orale o bevuta in infusi e tisane;
– L’hashish, che indica i prodotti ottenuti dalla lavorazione della resina di cannabis. Analogamente alla marijuana, può essere fumato, sminuzzandolo e miscelandolo con del tabacco, oppure ingerito per via orale;
– L’olio di hashish, che è un est ratto liquido concentrato sia di materiale erboso che di resina di cannabis. Può assumere una colorazione verde o marrone scuro e ha la consistenza di un olio denso. Questo cannabinoide permette di concentrare in piccole quantità di prodotto il THC e agevolare i trafficanti a evitare i controlli.
I DANNI CI SONO DAVVERO?– La cannabis è tutt’altro che una droga leggera.
– Secondo, infatti, i risultati delle ricerche scientifiche raccolte all’interno di “Cannabis e danni alla salute. Aspetti tossicologici, psicologici, medici, sociali e linee di indirizzo per la prevenzione e il trattamento”, una recente e vasta pubblicazione del Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, realizzata nell’ambito del progetto E.D.U. in collaborazione con l’UNODC (Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine), il consumo di questa sostanza provoca numerosi danni sulla salute dell’uomo;
– I soggetti più danneggiati, inoltre, risultano essere gli adolescenti e i giovani, poiché il loro cervello è ancora in fase di sviluppo.
SI FA PIÙ FATICA A STUDIARE O SI APPRENDE MEGLIO CIO’ CHE SI LEGGE?– Tra i vari danni causati quindi, dall’uso della sostanza, assunta ad esempio facendosi “canne” o “spinelli”, rientrano:
– Alterazioni delle aree cerebrali, ricche di recettori cannabinoidi, con conseguente restringimento dei neuroni e frammentazione del DNA nella zona dell’ippocampo, ovvero l’area cerebrale che svolge la funzione della memoria (chi studia, quindi, non ricorda cos’ha letto) e della percezione spaziale (Herkenham et al., 1990; Ameri, 1999);
– Deficit nell’attenzione sostenuta, nell’apprendimento, nella memoria, nella flessibilità mentale e nella velocità di elaborazione delle informazioni (Fletcher et al., 1996; Pope & Yurelun, 1996; Solowij et al. 2002), con difficoltà sempre maggiori nell’apprendimento;
– Perdita di memoria di breve termine e crisi demotivazionale (National Institute on Drug Abuse –USA);
UNA VOLTA SVANITO L’EFFETTO DI ILARITÀ, CI SONO CONSEGUENZE SULL’UMORE E SULLA VITA SOCIALE? – La cannabis è anche nota con il nome di “droga del sorriso”, poiché ha un forte effetto inibitorio che, una volta averla assunta, comporta un forte sensazione di allegria e ilarità. Una volta svanito l’effetto, tuttavia, ecco quali sono le conseguenze lasciate:
– Deficit sociali, disturbi affettivi, psicosi, ansia e depressione (Le Bec et al., 2009), particolarmente frequenti in età adolescenziale, considerata come il periodo di maggiore vulnerabilità.
– Gli studi empirici condotti rilevano, inoltre, una correlazione positiva fra consumo di cannabis e coinvolgimento in attività criminali (Perdesen e colleghi, 2010);
– Dipendenza, che determina a sua volta sintomi astinenziali, come umore irritabile o ansioso, accompagnato da tremore, sudorazione, nausea e insonnia (Gessa et al., 1998; Robinson & Kolb, 2004; Haney et al., 2004; Melis et al., 2005; Bundney & Huhes, 2006; Quickfall & Crocford, 2006);
ESISTONO CONSEGUENZE FISICHE, OPPURE È SOLO UNA LEGGENDA METROPOLITANA? – Le conseguenze di fumare cannabis e derivati non si fermano “solo” a deficit cognitivi, umorali e sociali, ma provocano anche danni al fisico. Tra questi:
– Problemi fisici a carico del sistema respiratorio, come la bronchite acuta, che si manifesta con frequente produzione di catarro e tosse cronica (Haney et al., 2004; Bundney & Huhes, 2006);
– Maggiori probabilità – pari a circa 4-8 volte in più rispetto ai non consumatori – di sviluppare tumori e infarti (Sidney, 1997; Mittleman et al., 2001);
POSSONO VERIFICARSI DISTURBI SESSUALI PER LUI E PER LEI, SOPRATTUTTO PER GLI ADOLESCENTI, O SONO SOLO DICERIE? – La ricerca scientifica ha evidenziato che spinelli e canne causano gravi e imbarazzanti disturbi anche nel settore che, soprattutto per un adolescente, è già di per sé fonte di ansie non indifferenti: la vita sessuale. In particolare:
– Disturbi sessuali (Murphy, 2001; Smith et al., 2009) sia sugli uomini (infertilità, anomalie spermatiche, diminuzione del livello di testosterone e della motilità, ecc.);
– sia sulle donne (aumento del livello di testosterone, alterazione del ciclo mestruale, deficit fetali di crescita, parti pre-termine, difficoltà al momento del travaglio, ecc.);
FUMARE SPINELLI QUANDO SI È INCINTE PROVOCA DANNI AL FETO O È SOLO UN MODO PER RILASSARSI? – Al contrario di folli dicerie circa lo stato di rilassatezza che indurrebbe alle madri fumare spinelli durante la gravidanza, le conseguenze per il feto sono di massima gravità, incidendo sulla crescita e lo sviluppo dell’embrione e, in particolare, dell’ampiezza della sua circonferenza cranica. In particolare la ricerca scientifica ha confermato che:
– Anche se assunta soltanto per un breve periodo, l’esposizione alla cannabis del feto è associata, al momento della nascita, a un minor peso e a una ridotta circonferenza cranica del bambino (Gray, 2010).
È CORRETTO PARLARE DI DROGHE “LEGGERE”? – I numerosi effetti negativi della cannabis e dei suoi derivati dimostrano quindi come il concetto di “droga leggera” sia, in realtà, inadatto, in quanto foriero di interpretazioni distorte e non veritiere.
– Tale considerazione risulta ancora più rilevante se si considera che l’assunzione di cannabis aumenta di 60 volte la probabilità di ricercare e sperimentare sostanze stupefacenti a più alto contenuto farmaco-dinamico (Fergusson, 2006; Rebellon, 2006).
– Da qui, l’importanza di predisporre opportune campagne di prevenzione e sensibilizzazione, anche su Internet, che illustrino in modo oggettivo i pericoli legati al consumo di cannabis, prestando particolare attenzione ai soggetti più vulnerabili.
APPROFONDIMENTO DEGLI ARGOMENTI AFFRONTATI È possibile scaricare gratuitamente il libro “Cannabis e danni alla salute” CLICCA QUI
INFORMAZIONI – per ulteriori informazioni:
Dipartimento Politiche Antidroga, Presidenza del Consiglio dei Ministri
Via della Vite, 13 – 00187 Roma (RO)
06-67.79.36.66
E-mail: dipartimentoantidroga@governo.it

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