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Test antidolorifici, gravissimi 6 volontari in Francia

MarijuanaSei persone sono finite in condizioni critiche – di cui una in coma “in stato di morte cerebrale” – mentre sperimentavano un nuovo farmaco in Francia.
LA NOTIZIA, DATA DAL MINISTRO TOURAINE – A darne notizia è il ministro della Salute francese, Marisol Touraine, che in una nota ha parlato di una “fatalità molto grave” nel corso di un trial in un laboratorio privato a Rennes.
L’ANTIDOLORIFICO A BASE DI CANNABIS – Gli informatori terapeutici stavano sperimentando un nuovo farmaco, a quanto pare un antidolorifico a base di cannabis.
– Il trial, si legge sulla Bbc online, è stato sospeso e la società sta richiamando i volontari che hanno partecipato.
– Tali persone, ha spiegato il ministro, avevano assunto il farmaco per via orale, sviluppato da un laboratorio europeo.
ORIGINI E VARIETÀ DELLA CANNABIS – La cannabis, nome botanico della canapa indiana, è una pianta originaria dell’Asia Meridionale, la vasta regione che comprende il subcontinente indiano e l’altopiano iraniano. La sua capacità di adattarsi a climi e ambienti differenti ha conferito alla specie caratteristiche diverse a seconda del luogo di crescita. In particolare, i botanici identificano tre varietà di canapa:
– La Cannabis sativa, che può raggiungere fino a quattro metri di altezza, ha una forma slanciata con cime ampie e foglie di colore verde chiaro. Il suo periodo di fioritura varia tra le nove e le dodici settimane;
– La Cannabis indica, che non supera i due metri di altezza, ha una forma tarchiata, con cime a grappoli e foglie di colore verde scuro. Il suo periodo di fioritura è compreso tra le sei e le nove settimane;
– La Cannabis ruderalis, che ha un’altezza inferiore rispetto alle due precedenti varietà. Il suo periodo di fioritura è molto breve, nell’ordine delle quattro settimane, e non dipende dal periodo di esposizione al sole. Questa varietà presenta una scarsa concentrazione di THC (tetra-idro-cannabinolo, il principio attivo della Cannabis), che si combina con un più elevato contenuto di cannabidiolo.
I DERIVATI – I cannabinoidi derivati dalla canapa indiana sono:
– La marijuana, più comunemente detta spinello, erba o canna, è la sostanza stupefacente ottenuta attraverso l’essiccazione delle infiorescenze femminili della pianta di cannabis. Solitamente si fuma da sola o con l’aggiunta di tabacco in un sigaro. In alternativa, può essere ingerita per via orale o bevuta in infusi e tisane;
– L’hashish, che indica i prodotti ottenuti dalla lavorazione della resina di cannabis. Analogamente alla marijuana, può essere fumato, sminuzzandolo e miscelandolo con del tabacco, oppure ingerito per via orale;
– L’olio di hashish, che è un est ratto liquido concentrato sia di materiale erboso che di resina di cannabis. Può assumere una colorazione verde o marrone scuro e ha la consistenza di un olio denso. Questo cannabinoide permette di concentrare in piccole quantità di prodotto il THC e agevolare i trafficanti a evitare i controlli.
I DANNI CI SONO DAVVERO?– La cannabis è tutt’altro che una droga leggera.
– Secondo, infatti, i risultati delle ricerche scientifiche raccolte all’interno di “Cannabis e danni alla salute. Aspetti tossicologici, psicologici, medici, sociali e linee di indirizzo per la prevenzione e il trattamento”, una recente e vasta pubblicazione del Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, realizzata nell’ambito del progetto E.D.U. in collaborazione con l’UNODC (Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine), il consumo di questa sostanza provoca numerosi danni sulla salute dell’uomo;
– I soggetti più danneggiati, inoltre, risultano essere gli adolescenti e i giovani, poiché il loro cervello è ancora in fase di sviluppo.
SI FA PIÙ FATICA A STUDIARE O SI APPRENDE MEGLIO CIO’ CHE SI LEGGE?– Tra i vari danni causati quindi, dall’uso della sostanza, assunta ad esempio facendosi “canne” o “spinelli”, rientrano:
– Alterazioni delle aree cerebrali, ricche di recettori cannabinoidi, con conseguente restringimento dei neuroni e frammentazione del DNA nella zona dell’ippocampo, ovvero l’area cerebrale che svolge la funzione della memoria (chi studia, quindi, non ricorda cos’ha letto) e della percezione spaziale (Herkenham et al., 1990; Ameri, 1999);
– Deficit nell’attenzione sostenuta, nell’apprendimento, nella memoria, nella flessibilità mentale e nella velocità di elaborazione delle informazioni (Fletcher et al., 1996; Pope & Yurelun, 1996; Solowij et al. 2002), con difficoltà sempre maggiori nell’apprendimento;
– Perdita di memoria di breve termine e crisi demotivazionale (National Institute on Drug Abuse –USA);
UNA VOLTA SVANITO L’EFFETTO DI ILARITÀ, CI SONO CONSEGUENZE SULL’UMORE E SULLA VITA SOCIALE? – La cannabis è anche nota con il nome di “droga del sorriso”, poiché ha un forte effetto inibitorio che, una volta averla assunta, comporta un forte sensazione di allegria e ilarità. Una volta svanito l’effetto, tuttavia, ecco quali sono le conseguenze lasciate:
– Deficit sociali, disturbi affettivi, psicosi, ansia e depressione (Le Bec et al., 2009), particolarmente frequenti in età adolescenziale, considerata come il periodo di maggiore vulnerabilità.
– Gli studi empirici condotti rilevano, inoltre, una correlazione positiva fra consumo di cannabis e coinvolgimento in attività criminali (Perdesen e colleghi, 2010);
– Dipendenza, che determina a sua volta sintomi astinenziali, come umore irritabile o ansioso, accompagnato da tremore, sudorazione, nausea e insonnia (Gessa et al., 1998; Robinson & Kolb, 2004; Haney et al., 2004; Melis et al., 2005; Bundney & Huhes, 2006; Quickfall & Crocford, 2006);
ESISTONO CONSEGUENZE FISICHE, OPPURE È SOLO UNA LEGGENDA METROPOLITANA? – Le conseguenze di fumare cannabis e derivati non si fermano “solo” a deficit cognitivi, umorali e sociali, ma provocano anche danni al fisico. Tra questi:
– Problemi fisici a carico del sistema respiratorio, come la bronchite acuta, che si manifesta con frequente produzione di catarro e tosse cronica (Haney et al., 2004; Bundney & Huhes, 2006);
– Maggiori probabilità – pari a circa 4-8 volte in più rispetto ai non consumatori – di sviluppare tumori e infarti (Sidney, 1997; Mittleman et al., 2001);
POSSONO VERIFICARSI DISTURBI SESSUALI PER LUI E PER LEI, SOPRATTUTTO PER GLI ADOLESCENTI, O SONO SOLO DICERIE? – La ricerca scientifica ha evidenziato che spinelli e canne causano gravi e imbarazzanti disturbi anche nel settore che, soprattutto per un adolescente, è già di per sé fonte di ansie non indifferenti: la vita sessuale. In particolare:
– Disturbi sessuali (Murphy, 2001; Smith et al., 2009) sia sugli uomini (infertilità, anomalie spermatiche, diminuzione del livello di testosterone e della motilità, ecc.);
– sia sulle donne (aumento del livello di testosterone, alterazione del ciclo mestruale, deficit fetali di crescita, parti pre-termine, difficoltà al momento del travaglio, ecc.);
FUMARE SPINELLI QUANDO SI È INCINTE PROVOCA DANNI AL FETO O È SOLO UN MODO PER RILASSARSI? – Al contrario di folli dicerie circa lo stato di rilassatezza che indurrebbe alle madri fumare spinelli durante la gravidanza, le conseguenze per il feto sono di massima gravità, incidendo sulla crescita e lo sviluppo dell’embrione e, in particolare, dell’ampiezza della sua circonferenza cranica. In particolare la ricerca scientifica ha confermato che:
– Anche se assunta soltanto per un breve periodo, l’esposizione alla cannabis del feto è associata, al momento della nascita, a un minor peso e a una ridotta circonferenza cranica del bambino (Gray, 2010).
È CORRETTO PARLARE DI DROGHE “LEGGERE”? – I numerosi effetti negativi della cannabis e dei suoi derivati dimostrano quindi come il concetto di “droga leggera” sia, in realtà, inadatto, in quanto foriero di interpretazioni distorte e non veritiere.
– Tale considerazione risulta ancora più rilevante se si considera che l’assunzione di cannabis aumenta di 60 volte la probabilità di ricercare e sperimentare sostanze stupefacenti a più alto contenuto farmaco-dinamico (Fergusson, 2006; Rebellon, 2006).
– Da qui, l’importanza di predisporre opportune campagne di prevenzione e sensibilizzazione, anche su Internet, che illustrino in modo oggettivo i pericoli legati al consumo di cannabis, prestando particolare attenzione ai soggetti più vulnerabili.
APPROFONDIMENTO DEGLI ARGOMENTI AFFRONTATI – È possibile scaricare gratuitamente il libro “Cannabis e danni alla salute” CLICCA QUI
INFORMAZIONI – per ulteriori informazioni:
– Dipartimento Politiche Antidroga, Presidenza del Consiglio dei Ministri
– Via della Vite, 13 – 00187 Roma (RO)
– telefono: 06-67.79.36.66
– E-mail: dipartimentoantidroga@governo.it

AGGIORNAMENTO del 16 gennaio 2016: Si precisa che il test, avvenuto in un laboratorio di Rennes, in Bretagna,  riguardava un antidolorifico contenente “cannabinoidi”, anche se dal governo ancora non è arrivata una conferma ufficiale in tal senso. Il test riguarderebbe un cannabinoide sintetico. L’obiettivo del farmaco in sperimentazione sembra essere un inibitore dell’enzima deputato a metabolizzare un endocannabinoide e sviluppare un processo per impedire la scomparsa di molecole simili a quelle della cannabis e prodotte normalmente dal nostro organismo. Molecole che sono implicate nel meccanismo di regolazione dei dolori neurologici, delle infiammazioni e dei disturbi dell’umore.

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