Segnalazioni dei cittadini

Furto metropolitana linea gialla Milano, la vittima: “Non siamo tutelati da nessuno!”

metropolitana“Milano è una città ambiziosa, ma non è all’altezza delle sue  aspettative, a volte un po’ troppo pretenziose (la vicenda Expo ne è  solo una testimonianza). E’ un polo multietnico, una grande  meta turistica, un po’ una piccola Londra, se vogliamo. Tuttavia, ha molto da  invidiarle. Prima di tutto la sicurezza delle persone”. Inizia con questa amara (perlopiù condivisibile) disanima la lettera inviata alla nostra redazione da S.F., una cittadina milanese di origini pugliesi, ennesima incolpevole vittima della sempre più dilagante microcriminalità meneghina (Di seguito, alcuni degli ultimi colpi messi a segno nelle fermate delle metropolitana di Cairoli, Duomo, Centrale e Porta Venezia, Sant’Ambrogio e Lambrate).

 

BORSEGGIATA SULLA LINEA GIALLA DELLA METRO – “Ho subìto un furto con destrezza in metropolitana sulla linea gialla, durante il tragitto Duomo-Comasina. Sappiate solo che un signore molto distinto è riuscito  a prendermi dalla borsa il portafogli con circa 200 euro in contanti e  a uscire con rapidità dalle porte”.

– Un furto come tanti, probabilmente (nel 2013 i colpi con destrezza sono stati 25.443), e sulle cui modalità “è inutile raccontare, qui, quello che è successo. Ma forse è più utile dire quello  che mi è accaduto dopo”, sottolinea la nostra interlocutrice.

– “Io e la mia amica – prosegue – ci siamo rivolte subito al  gentile personale della metropolitana addetto in modo specifico a  queste situazioni (scippi e furti che a quanto dicono accadono ogni  giorno), il quale ovviamente non aveva visto nulla e ha consigliato di  recarci presso la sede di polizia presente nella stessa metro”.

 

DENUNCIARE ALLA POLIZIA: UNA PICCOLA ODISSEA – Ed è stato a quel punto che per la vittima e la sua compagna di viaggio è iniziata una piccola odissea nel tentativo di denunciare l’accaduto alle autorità.

– “Abbiamo suonato più volte il campanello, ma nessuno ci ha aperto.  Siamo così tornate al personale del gabbiotto che a quel punto ci ha  accompagnate di persona consigliandoci però di nasconderci dietro di  lui (altrimenti non ci avrebbero risposto): al ché magicamente la  porta si è aperta e con grande sorpresa (mista a rabbia) abbiamo  potuto notare numerosi agenti di polizia troppo impegnati per aprire”.

– “Così ho lasciato i miei dati (segnati su un foglietto volante e con  una penna che non si faceva fatica a trovare) – sottolinea – e dopo ci siamo recate in questura. Qui ho dovuto spiegare che non mi sono accorta di nulla,  ma che potevo dare una descrizione dettagliata della persona che ha  effettuato il furto, riconosciuto anche da un’altra signora presente  in metro proprio accanto alla porta”.

 

IN VISTA DI EXPO 2015: “NON VALE LA PENA FERMARSI TROPPO A MILANO” – Una persona che, secondo la vittima, probabilmente non  sarà mai punita per il suo gesto, “divenuto per nostra abitudine un  gesto ‘normale’, a tal punto che non è più riconoscibile come  condannabile: ‘Accadono tutti i giorni queste cose’; ‘C’è gente che  vive di questo’; ‘ Non si circola con i contanti'”.

– “Sono pugliese e ho lavorato nei quartieri più malfamati di Bari, ho  vissuto a Roma per due anni prendendo per due anni la metro: questo  per dire che non sono una sprovveduta – ci tiene a specificare S. F. -. So che ci sono situazioni di  pericolo in ogni dove, ma so che se dopo ore di lavoro si abbassa la guardia per un attimo non siamo tutelati da nessuno: telecamere,  polizia, persone come noi. Un fattore che finisce con l’aggravare la  situazione vergognosa che tutta l’Italia oggi sta vivendo”.

– Lucide considerazioni che la nostra lettrice conclude con una stilettata; e la rivolge a chi, secondo lei, ha contribuito a questo dissesto sociale: “Non mi resta che consigliare ai grandi politicanti, manager, mafiosi,  scusate volevo scrivere imprenditori Expo 2015 di non prendere la metro milanese e magari di non fermarsi troppo a Milano, non ne vale  la pena”.

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S.P.

 

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