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Inter Schalke 04 2 a 5, il day after

Le certezze iniziano a venir meno; nello spazio di quattro giorni l’Inter di Leonardo compie due disastri e, di fatto, cancella quasi ogni velleità di poter ambire fino a fine stagione a due prestigiosi traguardi: lo Scudetto e la Champions League.
Al tonfo, già sufficientemente clamoroso, del derby segue quello, ancor più pesante, in Champions League, competizione che vede i neroazzurri i detentori del titolo.

 

IL NON CALCIO – Prima di iniziare ad esaminare la disastrosa serata neroazzurra è bene fare una precisazione su quanto accaduto prima e dopo la partita, quando nutriti  gruppi di supporters dello Schalke 04, chiaramente ubriachi, hanno distrutto vetri e grate dei bus-navetta da e per lo stadio; episodi incresciosi che non fanno parte dello sport, anche se sono sempre più connessi a queste manifestazioni.

 

L’UNICO IMPUTATO – Il destino degli allenatori è difficile e crudele; osannati quando si vince, criticati quando si perde. Leonardo ha sperimentato queste due situazioni nell’arco di poche settimane, passando in soli quattro giorni da Re Mida interista, a colpevole dei crolli neroazzurri.

 

INIZIO OTTIMO, POI IL NULLA – L’eccessivo sbilanciamento mostrato nel match perso 3 a 0 contro il Milan è risultato, nella gara di ieri sera, ancor più eloquente ;

  • nonostante la splendida rete di Stankovic dopo un solo minuto, la squadra di Leonardo è sembrata timida, stanca, fuori dal gioco;
  • tutto ciò ha consentito ai tedeschi di prendere coraggio e non arrendersi di fronte al raddoppio di Milito, in modo che ogni volta che lo Schalke si affacciava nella metà campo neroazzurra affioravano i dolori e gli spettri del Derby.
  • Dopo il fulmineo inizio della ripresa ancora il vuoto, giocatori sempre più stanchi, vuoti dal punto di vista psicologico che arrivavano sempre secondi sul pallone; una condizione fisica davvero precaria.

 

CAMBIA IL MODULO, NON I RISULTATI – Tutti i tifosi interisti avevano chiesto a Leonardo di rivedere il modulo del Derby, quel 4-2-fantasia in grado di portare gol e gioie contro le piccole e clamorosi tonfi contro le grandi. La risposta è stata pronta e decisa: via la fantasia e dentro il rombo a centrocampo. I risultati? Nessuno.

  • È stato lo stesso Leonardo a commentare, nella conferenza stampa della vigilia, che il modulo con cui viene schierata la squadra in campo conta poco, che si può essere più spregiudicati con quattro centrocampisti piuttosto che con altrettanti attaccanti.
  • Ha avuto ragione; dentro un centrocampista in più, Stankovic, e dentro due gol in più rispetto alla sconfitta contro il Milan.

 

LA FASE DIFENSIVA – Allenatori non ci si improvvisa; i tecnici passano anni ed anni a studiare i movimenti ed i piazzamenti dei giocatori per poter attuare un’ottima fase difensiva. Leonardo, che già il difendere non ce l’ha nel proprio credo calcistico, in allenamento lavora troppo poco  sulla difesa e, i risultati, durante le partite emergono.

  • Ciò che preoccupa di più è che la soluzione non può essere trovata nel breve periodo; l’unica notizia che potrebbe diventare la manna dal cielo è il rientro di Lucio al centro della difesa, al posto di Chivu che negli ultimi due match ha rimediato due cartellini rossi.

 

ESPERIMENTO THIAGO MOTTA – Ricordate quando nella stagione passata Leonardo si ostinava a schierare Huntelaar largo a destra, al posto di Pato? Con la stessa decisione continua a presentare Thiago Motta davanti alla difesa, dirottando Cambiasso sulla destra. L’argentino ha fatto le sue fortune e quelle dell’Inter giocando davanti al quartetto arretrato e non si capisce perché questo schema tattico debba essere accantonato proprio da Leonardo.

  • Thiago Motta davanti alla difesa non riesce a fare la diga e non è in grado di far ripartire il gioco con la velocità che caratterizzava l’ex centrocampista del Real Madrid.

 

LE MOTIVAZIONI? TUTTE E NESSUNA – “Una settimana tremenda. Abbiamo cominciato nel migliore dei modi e non pensavo potesse finire così. Han fatto sette tiri e cinque gol, gli episodi ci hanno penalizzato al massimo possibile. Mancanza di equilibrio? Può darsi ma non si perde mai per un motivo solo. Siamo fuori condizione, è difficile da spiegare. Non riesco a spiegarmi questo crollo nelle ultime due partite – continua Leonardo -, ma sento sempre parlare di mancanza di equilibrio. Può darsi ma non è mai un motivo solo a spiegare queste sconfitte. Siamo fuori condizione e probabilmente è dovuto anche alla rincorsa che abbiamo fatto in campionato”.

 

CRITICHE DAI TIFOSI – Dopo le critiche piovute dai tifosi milanisti nel Derby di sabato sera, ecco che il tecnico brasiliano dell’Inter si vede criticare anche dai suoi tifosi.

Quelli che fino a pochi giorni fa lo incitavano a forza di “Chi non salta rossonero è”, ieri sera hanno iniziato ad intonare un più gelido “Torna al Milan” mentre, sui blog, si inizia a discutere la capacità motivazionale, oltre che tattica, in base alla quale l’allenatore ha sostituito Rafael Benitez.

 

MORATTI LO RINCUORA – L’unico che ha dimostrato di aver veramente la testa sulle spalle è stato il presidente Moratti;

  • fino a qualche anno fa, al termine della partita avrebbe lanciato stilettate al tecnico per poi esonerarlo la mattina seguente. Così non è successo: colloquio di oltre un’ora negli spogliatoi e subito dichiarazioni alla stampa: “La mia considerazione su di lui non è cambiata, per lui forse sì, ma io so quanto il calcio sia crudele e lui si è trovato in una realtà diversa. E’ una persona seria, abbiamo chiacchierato, non era su di morale. Non era abituato a repentini cambi di situazione”.

 

LEO TRABALLA E IL SOGNO SI CHIAMA GUARDIOLA – Nonostante Moratti auspichi che Leonardo rimanga fino alla scadenza del contratto, prevista il 30 giugno 2012, è evidente che a fine stagione arriverà un altro avvicendamento sulla panchina neroazzurra.

  • Il nome che va per la maggiore nelle fantasie neroazzurre è Josep Guardiola, che il 1 aprile aveva dichiarato che presto arriverà il momento di dare una svolta alla sua carriera, cambiando club.

 

 

IL PRESENTE IMMEDIATO – Intanto c’è da continuare partita dopo partita;

  • sabato alle 18 sarà il Chievo a far visita a San Siro e poi mercoledì tutti in Germania per il ritorno contro lo Schake 04.
  • Più che per la stagione, queste sono due partite fondamentali per il morale, per cercare di riconquistare quelle certezze venute meno negli ultimi quattro giorni.


Matteo Torti

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