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Insulti Gattuso a Leonardo: polemiche Milan-Inter e fascicolo FIGC aperto

L’episodio che ci accingiamo a riepilogare è accaduto sabato sera, nel post-partita di Roma-Milan, durante i festeggiamenti dei rossoneri per la conquista del 18esimo scudetto. Ai due protagonisti della vicenda, Gennaro Gattuso ed il chiamato in causa Leonardo, si sono aggiunti nelle ultime 24 ore numerose voci, tra le quali anche quelle del presidente neroazzurro Massimo Moratti e del procuratore federale, Stefano Palazzi.

 

LA VICENDA – Il passionale e grintoso capitano rossonero, Gennaro Gattuso, dopo la conquista del 18esimo scudetto e durante i relativi festeggiamenti si è avvicinato alla curva rossonera sostenendo i cori dei supporters del Diavolo che rimproveravano a Leonardo, con termini poco eleganti, di essere un uomo poco coerente nelle sue scelte.

 

IL SILENZIO INIZIALE – Nonostante questo episodio si sia consumato nella serata di sabato 7 maggio, solo nelle ultime 24 ore è scoppiato il dibattito circa il comportamento di Gattuso, per onor di cronaca affiancato nell’occasione dal giovane terzino destro rossonero, Ignazio Abate.

  • In tutti i siti sportivi oltre che nelle televisioni locali si è accesa la discussione sul gesto del Ringhio rossonero, reo di aver mancato indubbiamente di rispetto  all’attuale tecnico neroazzurro.

 

LE REAZIONI DI MORATTI – “Leonardo ci è rimasto molto male, credo che dirà qualcosa in merito”, sono queste le prime reazioni ufficiali trapelate dall’ambiente neroazzurro.

  • Sulle parole del presidente neroazzurro getta prontamente acqua sul fuoco l’amministratore delegato rossonero, Adriano Galliani: “Sull’episodio delle presunte offese di Gattuso a Leonardo, non mi sembra il caso di drammatizzare. Non dimentichiamo che i calciatori, in fin dei conti, sono pur sempre dei ragazzi. Non ho visto il filmato ma penso sia stato solo un peccato veniale”.

 

LEONARDO E IL RICHIAMO AL MILAN – La risposta del tecnico neroazzurro non si è fatta attendere ed è arrivata nella conferenza stampa della vigilia della sfida contro la Roma di Coppa Italia:

  • “Gattuso, il giorno in cui ho preso la decisione di lasciare il Milan, si è rivolto a me dicendomi che almeno ero stato coerente nella mia scelta. Oggi, invece, su molti quotidiani ho letto che desidera ancora raccontare le sue verità. Mi piacerebbe quindi proprio sapere quali sarebbero le cose che avrebbe ancora da dire visto che, nè telefonicamente nè di persona, è stato mai possibile”. “Inoltre – ha aggiunto Leonardo – mi farebbe piacere anche conoscere la posizione ufficiale della società AC Milan in merito a quanto accaduto”.

 

E GATTUSO COSA DICE? – Se Leonardo chiede l’intervento diretto della società rossonera, al momento non ancora arrivato e che forse non arriverà, ci pensa il diretto interessato, Gennaro Gattuso, ad avvalorare la propria posizione:

  • “Ho fatto dieci cori con la curva, ma chissà come mai voi parlate solo di quello. Non ho dato io il là al coro; certo, gli sono andato dietro per un po’, ma non vuol dire nulla, era il decimo coro che facevamo. Dovrei chiedere scusa perché ho seguito la curva in quel coro? Non credo proprio, sapete quello che penso di Leonardo, non è un mistero e un giorno vi spiegherò perché la penso così.
  • “Di sicuro – ha sottolineato ancora Gattuso – se pensate che io ce l’abbia con lui perché non mi faceva giocare, siete fuori strada. Non fa piacere non giocare, ma il problema non è quello, io non stavo bene e lo sapevo, ma il rispetto è rispetto. Comunque credo che dobbiate anche guardare alla situazione: stavamo festeggiando e c’era euforia. Inoltre voi pensate che se io mi comportassi così male, al Milan mi avrebbero tenuto tanti anni?”.

 

E LA FIGC COSA CENTRA? – Che si possa aprire un dibattito interno tra le due squadre di Milano è cosa ovvia, ma che in una situazione di questo tipo debba intervenire anche la Federazione Italiana Gioco Calcio appare un po’ eccessivo:

  • È del primo pomeriggio la notizia che Stefano Palazzi ha aperto un fascicolo sul poco elegante coro di Gennaro Gattuso contro Leonardo; il procuratore federale acquisirà le immagini e valuterà come procedere in merito.

 

I PRECEDENTI – Nonostante il clamore emerso nelle ultime ore, è piuttosto evidente agli appassionati di calcio che episodi di questo tipo succedono spesso. Eccone alcuni tra i più recenti:

  • Nel 2007 Massimo Ambrosini, dopo la vittoria della Champions, invitò gli interisti tramite un cartellone ad inserirsi lo scudetto appena vinto “nel retro”.
  • La risposta non tardò ad arrivare: nel 2009 è Marco Materazzi, altro giocatore non particolarmente noto per la sua sportività, a replicare al capitano rossonero sostenendo che “nel retro” aveva ancora un po’ di posto.
  • Al difensore interista fece eco l’argentino Cambiasso che “insultò la mamma” di Ambrosini.
  • Da non dimenticare anche i “non eleganti gesti” e le “non educate parole” del presidente Moratti quando Ronaldo, all’epoca già passato al Milan, segnò in un derby.

 

EDUCAZIONE Sì, MORALSMI NO – Che il gesto di Gattuso non sia educato e manchi di rispetto a Leonardo è piuttosto evidente, ma che da questo si debba cercare di puntare il dito e scadere in facili e generaliste banalità sembra eccessivo.

  • Come detto poco sopra, i precedenti ci sono e riguardano entrambe le squadre; nel calcio, soprattutto durante i festeggiamenti, questi episodi accadono e sarebbe meglio minimizzarli e dar loro il peso che meritano.

 

L’INTERVENTO ROSSONERO – In questa situazione Galliani si è trovato costretto a mediare tra due personaggi cui è molto legato: Leonardo e Gattuso.

  • È evidente che il centrocampista rossonero non abbia compiuto un bel gesto, tuttavia non sembra necessario un intervento diretto e punitivo della società di Via Turati.
  • L’unica riflessione che si potrebbe fare è capire se Gattuso sia realmente in grado di mantenere il sangue freddo in occasioni e momenti delicati, soprattutto quando indossa la fascia di Capitano.

 

CONCLUSIONI (PER ORA) – Vederemo solo nei prossimi giorni quali saranno gli sviluppi futuri tra le due società, e se la FIGC arrivererà ad esprimersi su eventuali sanzioni che, comunque, apparirebbero isolate e non inserite in un desiderio di punire in toto questo tipo di comportamenti; desiderio che sarebbe anche piuttosto difficile da attuare nella totalità dei casi visto che queste immagini, come spesso accade, sono frutto di video privati postati poi su Internet, e che pertanto non sarebbe ortodosso usare come base per un’indagine.

 

Matteo Torti

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