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Milan e Inter 2010 – 2011, analisi della Serie A

Dopo 5 anni di quasi incontrastato dominio dell’Inter, la Serie A cambia padrone rimanendo però all’interno della stessa città: nella stagione 2010/2011 è infatti il Milan a concludere in testa il campionato, da molti definito il più bello ed avvincente dal post-calciopoli.

 

IL SIGNIFICATO DELL’AFFERMAZIONE – Quanto detto da diversi opinionisti ed ex allenatori o giocatori non è un modo per sminuire i successi dei neroazzurri degli ultimi anni, quanto piuttosto il desiderio di esaltare questo campionato che, seppur in diverse fasi e per periodi limitati, ha visto combattere per il titolo più squadre: Lazio, Juventus, Napoli ed Inter su tutte.

 

MILANO CAPITALE DEL CALCIO ITALIANO – Gli ultimi sette scudetti sono stati vinti sempre dalle due squadre milanesi: nel 2004 e nel 2011 dal Milan, mentre dal 2006 al 2010 dai neroazzurri di Moratti.

  • Questi dati mostrano ancora una volta lo strapotere economico e sportivo dei due team milanesi, che nel frattempo hanno sollevato al cielo una Champions League ciascuno e tre Coppe Italia, tutte a favore del Biscione.

 

LA STAGIONE 2010/2011 – Milan ed Inter hanno passato un estate travagliata, costrette entrambe a fronteggiare un cambio d’allenatore. È stata soprattutto l’Inter a dover somatizzare, non facilmente, l’addio di Mourinho, dopo che il portoghese l’aveva condotta al famigerato triplete (Coppa Italia, 18esimo scudetto e Champions League).

  • Ai blocchi di partenza, lo scorso 28 agosto, si sono presentati Rafael Benitez, sulla panchina neroazzurra, e Massimilano Allegri, su quella milanista.
  • Agli occhi di tutti, nonostante gli arrivi dell’ultima ora di Ibrahimovic e Robinho in casa Milan, la favorita rimaneva ancora l’Inter, soprattutto dopo l’ingaggio dell’allenatore spagnolo: l’esperto stratega regalò dispiaceri ai cugini rossoneri nella finale di Champions del 2005 ad Istanbul.
  • La storia, però, ci insegna anche qualcosa di ben diverso: vediamolo assieme.

 

ALLEGRI FLOP, BENITEZ TOP – L’avvio di stagione sembra potersi riassumere così: Max Allegri fatica a trovare la quadra di un gruppo con molta tecnica e poca fisicità.

  • La mancanza di aggressività agonistica porta i rossoneri ad ottenere solo 5 punti in quattro partite, rispetto ai 9 conquistati dall’Inter.
  • Dall’ottava giornata tutto cambia: quando sembrava difficile rialzarsi, Allegri ci mette del suo e ottiene un filotto di quattro vittorie consecutive contro Genoa, Parma, Chievo e Napoli.
  • Nel frattempo Benitez perde il match contro la Roma e lascia punti contro Juventus e  Sampdoria. Il Milan supera i neroazzurri e inizia la propria marcia trionfale.

 

L’ARRIVO DI LEONARDO – Nonostante la vittoria della Supercoppa Italiana e del Mondiale per Club, Benitez non è ritenuto idoneo per allenare l’Inter e viene esonerato dal presidente Moratti che, al suo posto, chiama l’ex di turno: il brasiliano Leonardo.

  • L’avvio dell’ex tecnico rossonero è da record: 11 vittorie in 13 partite; parte la rimonta, che però viene smorzata dalle sconfitte contro Udinese e Juventus.
  • La partita da tutti individuata come decisiva è il derby: il Milan ci arriva dopo il solo punto conquistato tra Bari e Palermo, mentre i neroazzurri sono sulle ali dell’entusiasmo dopo il passaggio del turno ai danni del Bayern Monaco.

 

LA SVOLTA – Il Milan vince il derby per 3 a 0 e vola in classifica, il distacco diventa incolmabile e la rimonta neroazzurra viene decretata matematicamente fallita alla 36esima giornata, quando il Milan pareggiando contro la Roma ottiene il suo 18esimo scudetto.

 

I DATI STAGIONALI – Sono 82 i punti conquistati dal Milan in questa stagione, ben dodici in più rispetto a quella passata, quando sulla panchina sedeva Leonardo. L’Inter invece raggiunge quota 76, totalizzando sei punti in meno rispetto alla stagione dei record di Mourinho.

  • Mettendo a rapporto i punti conquistati con le giornate disputate, 38, si evince che il Milan ha totalizzato 2,16 punti a partita, mentre i neroazzurri si sono fermati a 2,00.
  • Solo sui gol fatti Allegri perde il confronto: 69 quelli dell’Inter (1,82 a partita) e quattro in meno per il Milan (1,71 a partita).
  • Sui gol subiti non c’è storia: i rossoneri devono raccogliere la palla nella propria rete solo 24 volte (0,63 a partita), mentre Julio Cesar e Castellazzi si sono piegati 42 volte subendo 1,11 reti a match.

 

ALLEGRI vs. BENITEZ – Benitez viene esonerato alla vigilia della 18esima giornata, anche se di fatto lo spagnolo ne aveva allenate solamente 15 visto l’impegno nel Mondiale per Club.

  • In questi primi 15 match Allegri totalizza ben 33 punti, contro i 23 dello spagnolo. Dieci punti di distacco in nemmeno mezzo campionato sono veramente troppi e rischiano di compromettere, così come è successo, il girone di ritorno.

 

ALLEGRI vs. LEONARDO – Con l’arrivo del tecnico brasiliano il registro in casa Inter cambia drasticamente:

  • Sono 53 i punti (conteggiando i recuperi contro Cesena e Fiorentina) conquistati dall’ex allenatore del Milan in 23 partite, con una media punti di 2,30 a match.
  • Per quanto riguarda le reti, la squadra ne realizza tante, ben 49 (2,13 a partita), tuttavia ne subisce troppe, addirittura 28 (1,22 a partita).
  • L’andamento di Allegri è decisamente più equilibrato: conteggiando le ultime 23 sfide, il tecnico livornese ha fatto suoi 49 punti (2,13 a partita); siglando 39 reti (1,70 a partita)  subendone però solamente 12 (0,52 a partita).

 

SENZA I RECUPERI VINCE … – Se dal rollino di marcia di Leonardo andiamo a togliere i due recuperi, che fanno riferimento alla gestione Benitez, otteniamo che il tecnico brasiliano ha conquistato 47 punti, mentre Allegri ne ha messi in cassaforte 46, perdendo quindi ufficialmente solamente un punto.

 

IL GIRONE DI RITORNO – Confrontando invece i dati relativi al solo girone di ritorno, disputato per intero da Leonardo ed Allegri abbiamo un dato differente:

  • Nonostante il clamore iniziale, Leonardo ha ottenuto 41 punti (2,16) a partita, mentre Allegri ne ha portati a casa 42 (2,21 a partita).
  • La differenza più netta emerge nelle reti subite: solo 7 per i rossoneri (0,37 a partita) e ben 23 quelle dei neroazzurri (1,21 a partita).
  • A favore dell’Inter i gol siglati: 39 per il Biscione (2,05 a match) e 31 per il Diavolo (1,63 a match).

 

SCONTRI DIRETTI – L’obiettivo per l’Inter della prossima stagione, qualora in panchina siederà ancora Leonardo, sarà senza dubbio quello di migliorare l’approccio agli scontri diretti:

  • Tralasciando la Champions League, i neroazzurri sotto la gestione del brasiliano, tranne l’andata con il Napoli ed il ritorno contro la Roma, hanno perso contro Udinese, Juventus, Milan e pareggiato a Napoli.

 

Matteo Torti

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