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Serie A TIM 2010-2011, analisi tecnica della stagione con i dati dell’Osservatorio Calcio Italiano

Analizzando il Report n. 45/2011 dell’Osservatorio Calcio Italiano, website monitoring delle manifestazioni calcistiche in Italia, emerge in modo ancora più netto la supremazia rossonera nella Serie A conclusasi la domenica passata.

 

PUNTI PER LO SCUDETTO – Nonostante gli 82 punti finali, ne sono bastati 78 per conquistare lo scudetto matematicamente; di questi è bene evidenziare l’equilibrio della squadra di Allegri tra le partite casalinghe ed in trasferta:

  • 43 punti casalinghi e 39 conquistati lontati da San Siro.
  • Il bilancio complessivo è di 24 vittorie, 10 pareggi e solo 4 sconfitte (contro Cesena, Juventus, Roma e Palermo).
  • Le reti messe a segno dal Diavolo sono, in 38 giornate, 65 (secondo miglior attacco della Serie A con 1,70 gol a partita) delle quali ben 42 siglate tra le mura amiche (il 65%) e 23 in trasferta (il 35%).

 

STRAPOTERE NEL DERBY – Il distacco dei neroazzurri, al termine del campionato, è di 6 punti; esattamente le lunghezze conquistate dai rossoneri nei confronti dell’Inter nei due derby:

  • All’andata, contro l’Inter di Benitez, in casa del Bisicone, vinse il Milan per una rete a zero, grazie al rigore trasformato da Ibrahimovic al 5’.
  • Il ritorno si è chiuso con un risultato ben più netto: un 3 a 0 secco grazie alla doppietta di Pato ed alla rete di Cassano su rigore.

 

POKER RISULTATO FORTE – Come evidenziato dall’Osservatorio Calcio, sono inoltre state due le quaterne rifilate dai rossoneri durante questa stagione:

  • Contro il Lecce alla prima giornata di campionato.
  • Contro il Parma alla 24esima giornata.

 

MARCATURE EQUILIBRATE – Interessante, per comprendere l’equilibrio che ha dominato la stagione rossonera, analizzare le percentuali di reti siglate nei diversi “periodi” delle partite:

  • Il 27% delle reti è stato siglato tra il 76’ ed il 90’: il motivo è sicuramente la continua aggressività agonistica mostrata dal Diavolo e la maggiore classe che alla distanza è emersa maggiormente.
  • Il 24% nella parte centrale della prima frazione di gioco ed il 13% tra il 31’ ed il 45’: il Diavolo molto spesso è partito subito forte, trovando il vantaggio e rallentando poi verso il finale del primo tempo.
  • Solamente il 9% è stato messo a segno ad inizio ripresa: segno di una squadra che fatica a carburare dopo il “tè caldo”.

 

IL TRIO DELLE MERAVIGLIE – Sono state ben 42, sulle 65 totali, le reti siglate dai tre attaccanti titolari: Ibrahimovic, Pato e Robinho; nemmeno a farlo apposta i tre si sono spartiti equamente le marcature, esultando 14 volte a testa.

  • Contando che Ibrahimovic ha disputato quasi solamente il girone d’andata e Pato quasi esclusivamente quello di ritorno è un risultato ancora più appariscente.
  • Robinho è stato molto spesso utilizzato come trequartista o come attaccante di movimento, ha sbagliato si molti gol, tuttavia al momento decisivo si è fatto sempre trovare pronto totalizzando uno score più che positivo nella sua prima esperienza in rossonero ed in Italia.
  • Il brasiliano, secondo solo ad Ibrahimovic per qualità e quantità di prestazioni, ha eguagliato il suo record di marcature siglate in un campionato europeo, quello della stagione 2008-2009 con la maglia del Manchester City.

 

IBRAHIMOVIC: THE BEST – Secondo l’Osservatorio Calcio Italiano, la punta svedese del Milan è stato il migliore tra tutti gli attaccanti della massima serie italiana, raggiungendo un indice di  performance pari a 22,5. In media, a partita, ha collazionato:

  • 53 palloni giocati.
  • 58,7% di passaggi riusciti.
  • 8 giocate utili e 4 conclusioni nello specchio della porta avversaria.

 

PATO: QUANDO GIOCA SEGNA – All’interno del tridente c’è spazio anche per i numeri di Pato:

  • Il brasiliano ha la media-reti più alta: 14 gol in 25 incontri disputati.
  • In realtà è sceso in campo per un totale di 1602 minuti, collezionando quindi 1 rete ogni 114’.

 

L’ATTACCO STA NEL MEZZO – Le azioni offensive dei rossoneri si sono sviluppate, secondo i dati dell’Osservatorio Calcio Italiano, prevalentemente lungo la corsia centrale (38%), rimanendo equamente distribuite lungo gli out di destra e sinistra (31%).

  • La squadra del tecnico livornese Max Allegri ha totalizzato una percentuale di pericolosità del 58,8% con una media-conclusioni pari a 14, il 50% delle quali indirizzate nella porta avversaria.

 

BUON POSSESSO PALLA – Nonostante il rimprovero del presidente Berlusconi, dai dati dell’Osservatorio Calcio Italiano emerge che i rossoneri hanno confezionato un possesso palla medio a partita di 29 minuti e 13 secondi, con una supremazia territoriale di 13’06’’.

  • Nonostante l’assenza, per quasi tutta la stagione, di Pirlo, metronomo del centrocampo del Diavolo, sono stati ben 647 i palloni giocati (migliore prestazione tra le squadre di Serie A).
  • Oltre il 70% dei passaggi riusciti con 119 giocate utili.

 

NON DIMENTICHIAMOCI GATTUSO – Nel mezzo del campo il perno insostituibile è stato senza dubbio Gennaro Ivan Gattuso:

  • 31 presenze su 38 con 2205 minuti disputati.
  • Ha siglato 2 reti subendo 7 ammonizioni.
  • Media di 67 palloni giocati a partita.
  • Oltre 18 recuperi sugli avversari.
  • Tutti questi dati portano il numero 8 rossonero a totalizzare un indice di performance pari a 20,7, secondo miglior dato della massima serie dietro lo svedese Ibrahimovic.

 

DIFESA A RICCIO – Sono solamente 24 le reti al passivo, equamente distribuite tra casa e trasferta.

  • Miglior difesa della Serie A: come sempre vince chi subisce meno gol.
  • Protezione della propria area di rigore pari al 54,5%.
  • Il 62% delle reti subite avviene nella ripresa: ben 15 rispetto alle 9 dei primi 45 minuti.
  • A dimostrazione di questa invulnerabilità troviamo Abbiati che raggiunge una valutazione pari a 21,2, la seconda migliore tra i suoi colleghi di reparto.

 

GRAZIE A – Un grazie, da parte dei tifosi rossoneri, deve andare sicuramente al tecnico Massimiliano Allegri, l’uomo che è riuscito a malleare questa squadra rendendola “spietata” e consentendole di conquistare il 18esimo scudetto della propria storia.

 

Matteo Torti

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