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Inter Juventus 1 a 2 Serie A decima giornata, la stagione è compromessa

Primo match clou per Ranieri sulla panchina neroazzurra. Perso Julio Cesar nel pareggio contro l’Atalanta, la porta viene difesa da Castellazzi. Sulla linea arretrata spazio ai momentanei titolari Maicon, Lucio, Chivu e Nagatomo. Il tecnico testaccino opta per il duo Pazzini – Zarate in attacco, supportati da Sneijder, mentre a centrocampo trova spazio Obi al fianco di Cambiasso e capitan Zanetti. Conte, a sorpresa, recupera il numero 1 Buffon e lo schiera tra i pali. Davanti spazio a Liechsteiner, Bonuccia, Barzagli e Chiellini. Centrocampo a due formato da Pirlo e Marchisio con il tridente Vucinic, Vidal e Pepe a supporto di Matri.

 

Già dai primi istanti di match ci si accorge che le due squadre hanno intenzione di affrontarsi a viso aperto; al 2’ tiro cross di Maicon che Pazzini colpisce di tacco: pronta risposta di Buffon. Al 3’ è Cambiasso a girare di destro, la sfera termina di poco a lato. Passano sessanta secondi ed è il turno di Sneijder: destro da fuori area che si spegne centrale tra le braccia dell’estremo difensore juventino.

 

La sfuriata iniziale dei neroazzurri non intimorisce una Juventus più cinica che mai: alla prima percussione in area interista arriva il vantaggio degli ospiti. Discesa di Liechsteiner, palla a Matri che trova pronta la risposta di Castellazzi che però non puù nulla sul tap-in di Vucinic.

 

La squadra di Ranieri accusa il colpo: al 12’ è Matri ad avere la palla del raddoppio con un bel diagonale mancino. Sessanta secondi dopo l’ex attaccate del Cagliari viene chiuso all’ultimo momento da Castellazzi.

 

Il Biscione tenta di riorganizzarsi nei minuti successivi e riesce a trovare un pareggio un po’ fortunoso: al 27’ gran destro di Maicon da posizione defilata dopo una splendida imbeccata di Sneijder. Pareggio ristabilito.

 

Con la rete del laterale brasiliano, sembra cambiare l’inerzia del match: al 30’ è clamorosa la traversa colpita da Pazzini. Ma la fase difensiva degli undici del tecnico testaccino è, come continuiamo a ripetere da qualche settimana, un verso disastro: al 31’ in un fazzoletto di terra duettano Marchisio e Matri ed il primo supera l’estremo difensore interista. Juventus di nuovo in vantaggio.

 

Al 39’ è ancora Marchisio a provare un pallonetto sul portiere che sostituisce lo stirato Julio Cesar; fortunatamente per l’Inter la palla termina a lato. È l’emblema del primo tempo: si potrebbe dire che esiste una relazione inversamente proporzionale tra l’impegno che ci deve mettere l’Inter per rendersi pericolosa e quello profuso dalla Juventus per entrare nell’area difesa da Castellazzi.

 

La ripresa inizia con poche occasioni da gol, ma con una girandola di cartellini gialli: al 50’ richiamo per Chiellini e Pazzini, al 54’ ammonizione per il primo, al 55’ giallo a Pepe, al 58’ cartellino per Chivu. Questo gran lavoro dell’arbitro Rizzoli viene smorzato dall’occasione di Vucinic che al 59’ si ritrova sul piede un pallone d’oro: bella risposta di Castellazzi.

 

Venuta meno l’opportunità per il montenegrino si passa nuovamente ai cartellini gialli: al 65’ arriva a Sneijder, mentre due minuti dopo è la volta di Pirlo. L’Inter fatica a pressare, le forze nella ripresa vengono meno, come succede da settimane a questa parte, ed il match va via via spegnendosi senza particolari sussulti.

 

Ranieri le prova tutte inserendo Castaignos per un mai in campo Zarate, provando con Stankovic al posto dell’unico che ci mette grinta, Obi e con quello che era stato battezzato “l’erede di Kakà” Alvarez. Nessun cambio sortisce gli effetti sperati.

 

La più nitida palla gol del secondo tempo capita tra i piedi di Del Piero che, subentrato per Vucinic, si fa vedere all’87’: l’italiano ingaggia un duello con Castellazzi, ma il suo tiro termina a lato.

 

L’umiliazione neroazzurra viene decretata al 94’ quando Rizzoli fischia la fine del match e decreta ufficialmente che l’Inter, oltre essere fuori dalla corsa scudetto, è inserita in una pesante crisi dalla quale non sarà facile uscire.

 

Chi sperava che il match contro i bianconeri e la rivalità storica potesse portare ad un guizzo della squadra di Ranieri è rimasto deluso: l’osannato tecnico testaccino, già in bilico, ha portato solamente 7 punti in 6 partite, dei quali 4 nelle ultime quattro. Non si fatica a capire come mai la squadra di Moratti sia ora ad 11 punti di distacco dalla capolista Juventus e 9 dai cugini rossoneri.

Matteo Torti

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