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Spagna Italia 4 a 0 Europei 2012, gli errori che fanno finire il sogno italiano

Il sogno dell’Italia si infrange in finale. Contro una Spagna spettacolare e concreta come quella di stasera c’è ben poco da fare. La squadra di Prandelli fatica a mettere in campo una prestazione simile a quella contro Inghilterra e Germania e, inevitabilmente, deve presto abdicare. Due reti per tempo e la Spagna si conferma, per la terza volta, campione d’Europa.

 

All’Italia restano i rimpianti per non aver potuto affrontare questa finale con delle condizioni fisiche migliori. La differenza vista nella serata odierna sul campo appare però difficilmente colmabile. Inutile quindi cercare scusanti come i giorni in meno avuti per preparare la finalissima.

 

Queste problematiche sono comunque emerse anche dall’analisi del ct Prandelli che, al triplice fischio, si è così espresso: “Si è visto fin da sibito che loro erano più freschi. In questa settimana non abbiamo avuto tempo per recuperare. Dovevamo cercare di contenere, dovevamo stare bene fisicamente al 100%”.

 

Non bisogna però solo soffermarsi sull’analisi della finale che, certamente, ci ha delusi, ma che non può far passare nel dimenticatoio le straordinarie prestazioni contro Inghilterra e Germania che hanno fatto sognare e gioire milioni di tifosi.

 

La Spagna è certamente più forte, ma già l’anno prossimo avremo l’occasione per rifarci; l’Italia, infatti, è stata inserita nelle squadre ammesse a partecipare alla Confederations Cup che, nel giugno del 2013, si disputerà in Brasile e che fungerà da prova generale per i Mondiali dell’anno successivo.

 

Veniamo però alla cronaca. Un’impresa: è questo che ci vuole oggi, domenica 1° luglio 2012, per riportare in Italia il titolo europeo dopo 44 anni. Era il 1968 quando la selezione di Valcareggi salì sul tetto d’Europa. Discorso ben differente per la Spagna che arriva alla finale di Euro 2012 da campione d’Europa e del Mondo uscente.

 

Prandelli conferma per dieci undicesimi la formazione che giovedì scorso ha battuto la Germania; capitan Buffon tra i pali e difesa a quattro formata da Abate, Barzagli, Bonucci e Chiellini. Centrocampo con Marchisio, Pirlo e De Rossi. In avanti spazio al confermatissimo Montolivo dietro Cassano e Balotelli.

 

Del Bosque si affida nuovamente al finto attaccante. Non c’è spazio per Torres o Negredo. In avanti, con i titolari David Silva ed Iniesta ci sarà, come nella sfida del girone, Fabregas. A centrocampo classico trio con Xavi, Busquets e Xabi Alonso. Dietro, davanti a capitan Casillas, spazio ad Arbeloa, Sergio Ramos, Piquè e Jordi Alba.

 

Il primo tiro del match arriva dopo cento secondi: è Chiellini, dopo una rimessa laterale, a trovare in mezzo Pirlo che, di destro, ci prova: palla ampiamente a lato. Gli iberici non si lasciano intimorire ed al 4’ provano ad entrare centralmente in area con David Silva; De Rossi, in copertura, spazza.

 

Spagna nuovamente in avanti al 6’: è Fabregas, dalla sinistra dell’area di rigore, a cercare in mezzo David Silva con un cross insidioso. Chiellini, in anticipo, manda in angolo.

 

Dopo tre minuti di fitti passaggi, la selezione di Del Bosque si rende nuovamente pericolosa: frustata di Xavi su assist di Fabregas e palla che lambisce la traversa. Buffon, però, c’era.

 

La superiorità iberica di questi primi minuti si concretizza al 13’: corridoio perfetto di Iniesta per Fabregas che, dall’out di destra, alza in mezzo per Silva che, di testa, supera Buffon. Per lui è il 18esimo gol con la maglia delle Furie Rosse. 1 a 0 per la Spagna.

 

La risposta degli Azzurri arriva al 16’ su calcio di punizione; il tiro di Pirlo, però, viene smorzato dalla barriera in angolo. Sugli sviluppi del corner bell’anticipo di Casillas sul salto di De Rossi.

 

Al 20’ cambio obbligato per Prandelli: Chiellini, apparso fuori forma già nell’occasione della rete della Spagna, è costretto ad uscire per il riacutizzarsi del problema muscolare sofferto contro l‘Irlanda. Al suo posto entra Balzaretti.

 

L’Italia prova a farsi vedere al 26’: De Rossi avvia l’azione servendo sulla sinistra Balzaretti che, di prima intenzione, cerca il cross in mezzo. Casillas, in uscita, smanaccia ed impedisce l’intervento di Balotelli.

 

Nuova azione Azzurra al 28’: è sempre De Rossi ad iniziare l’azione servendo, sull’out sinistro, Cassano. Il barese mette a sedere Arbeloa e va al tiro. Palla che termina debolmente tra le braccia di Casillas.

 

Ancora Cassano al 32’: staffilata del rossonero da venticinque metri che Casillas respinge a terra con i pugni. Al 38’ possiamo finalmente annotare anche il primo tiro di Balotelli: bell’uno-due con Montolivo e tiro che termina sopra la traversa.

 

Al 40’ contropiede fulminante della Spagna che raddoppia con Jordi Alba; il laterale sinistro neo acquisto del Barcellona, infila Buffon sfruttando al meglio l’assist di David Silva.

 

La reazione dell’Italia arriva al 43’ con un bel tiro di Montolivo dal limite dell’area. Casillas respinge ancora con i pugni. È l’ultima occasione della prima frazione di gioco che vede, tra l’altro, il cartellino giallo sventolato a Barzagli al 45’.

 

La ripresa si apre subito con un cambio: esce Cassano, che venerdì aveva accusato una leggera distorsione al ginocchio, ed entra Di Natale. Al 46’ prima azione pericolosa dell’Italia: cross dalla destra di Abate e colpo di testa di Di Natale che lambisce la traversa della porta difesa da Casillas.

 

Un minuto dopo pronta risposta della Spagna con Fabregas che slalomeggia tra Balzaretti e Bonucci e cerca di sorprendere Buffon con un colpo di punta: nulla di fatto.

 

Al 49’ calcio di rigore negato alla Spagna: colpo di testa di Sergio Ramos che si infrange sul braccio di Bonucci che, nonostante la vicinanza, aveva l’arto eccessivamente staccato dal corpo.

 

Al 50’ occasionissima per l’Italia: ottimo assist di Montolivo per Di Natale che, tutto solo, calcia addosso a Casillas. Sulla respinta ancora l’attaccante dell’Udinese che, con un pallonetto, non supera l’estremo difensore iberico.

 

Al 56’ terzo ed ultimo cambio per Prandelli che decide di non osare inserendo un altro attaccante; entra Thiago Motta al posto di un brillante Montolivo. Forse l’italo-brasiliano sarebbe potuto entrare al posto di Marchisio, certamente meno vivace dei match precedenti.

 

Un minuto dopo primo cambio anche per Vicente Del Bosque; entra Pedro al posto di David Silva, autore del primo gol iberico.

 

Al 60’ la barella è costretta a portar via Thiago Motta che, in allungo, si stira il bicipite femorale: Italia costretta a giocare in dieci gli ultimi quaranta minuti. Ora sembra veramente finita. A malincuore bisogna annotare l’errore commesso da Prandelli nel voler utilizzare il terzo cambio per una sostituzione priva di senso tattico.

 

La Spagna comprende il momento di difficoltà della nostra nazionale e decide, anche su incitamento di Del Bosque, di ricorrere ad un innocuo possesso palla. Al 73’ è Fabregas ad accelerare, ma Balzaretti prima e Bonucci poi risolvono la questione.

 

Un minuto dopo seconda sostituzione per le Furie Rosse; esce Fabregas, autore del primo assist, e dentro Fernando Torres. Nel frattempo anche Abate accusa un riacutizzarsi del problema avuto contro l’Inghilterra; il rossonero, però, rimane in campo.

 

Al 78’ altra tegola per l’Italia; in uno scontro con Arbeloa si fa male al ginocchio Balzaretti. Dieci minuti zoppicando per il laterale rosanero. Pochi secondi dopo crampi per Bonucci.

 

Con delle condizioni così precarie la terza rete spagnola diventa inevitabile; è l’83’ quando Fernando Torres, su assist di Iniesta, supera Buffon in uscita. All’86’ esce Andres Iniesta, probabile Pallone d’Oro 2012, e subentra Juan Mata.

 

All’88’ arriva anche il poker: Fernando Torres e Juan Mata, non recepiscono le indicazioni di Del Bosque di giocare palla, ed infilano la nostra difesa.

 

Dopo tre minuti di recupero termina l’ultimo atto degli Europei 2012. La manifestazione continentale, organizzata da Polonia ed Ucraina, vede la vittoria della Spagna.

 

Del Bosque bissa il successo di Euro 2008, targato Luis Aragones, e consegna al Paese il terzo titolo in successione contando, nel 2010, i Mondiali disputati in SudAfrica.

 

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Matteo Torti

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