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Inter Sampdoria 3 a 2 Serie A decima giornata, Stramaccioni continua a vincere cronaca, pagelle e commenti post gara

Logo InterObiettivo raggiunto; Stramaccioni, nella conferenza stampa della vigilia, l’aveva detto: “Bisogna vincere le partite che portano a un potenziale scontro diretto, altrimenti non si può più parlare di scontro diretto”. E così è stato; nonostante il momentaneo vantaggio doriano firmato Munari, i neroazzurri nella ripresa hanno riordinato le idee e sono riusciti a conquistare i tre punti.

 

Stramaccioni, per cercare di arrivare nel migliore dei modi al big match di sabato sera contro la Juventus, decide di far rifiatare qualche titolare come Cambiasso e Nagatomo. In attacco dentro il tridente con Cassano, Palacio e Milito. In difesa, davanti ad Handanovic, spazio a capitan Zanetti, Ranocchia, Samuel e Pereira. Centrocampo a tre con Mudingayi, Gargano e Guarin.

 

Ferrara, in flessione dopo l’ottimo inizio, si affida ad Estigarribia ed Eder, lasciando Maxi Lopez in panchina perché non al meglio. Centrocampo a quattro con Soriano, Munari, Tissone e l’ex neroazzurro Poli. In difesa, davanti a Romero, spazio a Berardi, Gastaldello, Rossini e Costa.

 

Ritmi molto lenti e compassati nei primi minuti, anche a causa del campo che risulta essere piuttosto viscido e pesante dopo la pioggia caduta su Milano dal pomeriggio odierno. Al 4’ è Guarin a provare ad imbeccare Cassano, ma il lancio del colombiano è troppo lungo.

 

Azione più pericolosa al 7’ quando Palacio, in area, controlla e, dopo aver superato Gastaldetto con un tunnel, serve Milito. Il principe va al tiro, ma non riesce a superare la selva di gambe dei blucerchiati.

 

Dopo i primi minuti a rilento, i neroazzurri sembrano ingranare ed al 10’ vanno vicini al vantaggio con un bel contropiede avviato da Palacio e concluso dallo stesso ex Genoa con un tiro alto sopra la traversa della porta difesa da Romero.

 

Al 12’ si fa vedere anche la Samp con Berardi che, dall’out di destra, va al cross. La traiettoria, però, insidia Handanovic che si fa trovare pronto smanacciando a lato. Due minuti più tardi bella azione di Milito che, dopo essersi portato a spasso la difesa blucerchiata, va al tiro: Romero blocca a terra.

 

Gli undici di Ferrara, però, non ci stanno ed al 20’ sfruttano al meglio una disattenzione difensiva di Ranocchia e Samuel e vanno in rete con Munari. Erroraccio del duo difensivo neroazzurro.

 

La squadra di Stramaccioni, nei minuti seguenti, fatica a reagiare e sembra accusare il colpo; al 31’ primo cartellino giallo del match: Mudingayi stende Gastaldello e si prende l’ammonizione. Pochi minuti prima occasione sprecata da Cassano che, in area, preferisce cercare l’assist per Milito anziché andare al tiro.

 

Palla gol per l’Inter al 34’: Cassano serve Pereira che, di prima intenzione, va al tiro con il mancino. Romero respinge agevolando la conclusione di Guarin che, da ottima posizione, non trova la porta.

 

Nei minuti finali della prima frazione di gioco altra doppia chance per il Biscione: al 42’ è Palacio ad impensierire Romero. Due minuti dopo bella giocata di Guarin che serve Cassano. Il barese, come fatto in precedenza, decide di optare per il cross invece che tirare. Nulla di fatto.

 

Finisce qui un primo tempo giocato discretamente dall’Inter, soprattutto nei primi minuti dove Milito e Palacio sfiorano il vantaggio che, invece, arriva nella porta opposta grazie ad un errore di Ranocchia e Samuel.

 

La ripresa inizia subito con un cambio; Stramaccioni decide di richiamare un nerovoso Mudingayi ed inserisce il saggio Cambiasso.

 

Al 50’ subito Inter in avanti con Palacio che serve sulla destra Milito; l’argentino, entrato in area, viene toccato da Costa e finisce a terra. Doveri, un po’ frettolosamente, decide di estrarre il rosso per il difensore blucerchiato. Dagli undici metri si presenta il principe che sigla il pareggio. 1 a 1 a San Siro.

 

Un minuto dopo cambio per Ferrara che decide di richiamare Berardi e di inserire De Silvestri; ora l’Inter ci prova ed al 60’ va vicino al ribaltare il risultato: Milito, entrato in area dalla sinistra, va alla conclusione colpendo il palo a Romero battuto. Nel frattempo secondo cambio per gli ospiti: entra Garcia al posto di Poli.

 

Al 63’ nuova occasione d’oro per gli uomini di Stramaccioni; questa volta è Palacio, su cross di Zanetti, a non trovare la porta di testa. Contemporaneamente cambio nell’Inter: entra Nagatomo al posto di un poco convincente Pereira.

 

La superiorità di questi ultimi minuti si concretizza al 68’ quando Cassano, in contropiede, serve Palacio che, da ottima posizione, non può fallire. Inter in vantaggio e partita, con un uomo in più, in cassaforte.

 

Al 71’ è ancora Palacio a farsi trovare pronto: il suo sinistro velenoso lambisce il palo. La risposta degli ospiti è tutta in un tiro di Eder al 73’: sfera che viene smorzata dalla retroguardia neroazzurra.

 

Ferrara, al 78’, si gioca il tutto per tutto: dentro Maxi Lopez per Garcia. È però sempre l’Inter a trovare ottimi spunti offensivi: al 79’ si fa vedere Cassano che, su punizione, coglie la parte superiore della traversa.

 

Il barese, due minuti dopo, sforna un altro assist dei suoi; il beneficiario, in questa occasione, è Guarin. Il colombiano lo sfrutta al meglio siglando, di destro, il terzo gol. L’azione, però, nasce da un offside di Nagatomo non segnalato dalla terna arbitrale. Il fuorigioco non ravvisato innervosisce Ferrara e Berni che vengono allontanati da Doveri.

 

Un minuto dopo terzo cambio per Stramaccioni che decide di sostituire il diffidato Ranocchia, bravo a non farsi ammonire, inserendo Silvestre. Nei minuti di recupero arriva la rete della Sampdoria con Eder.

 

È una giornata importante per l’Inter che, grazie alla vittoria contro la Sampdoria, sale a quota 24 punti superando il Napoli, sconfitto 1 a 0 a Bergamo e fermo a quota 22 e mantiene invariato il distacco dalla Juventus che, a Torino, batte il Bologna in extremis salendo a quota 28 punti.

 

Dietro perde contatto la Lazio che, all’Olimpico, non va oltre un modesto 1 a 1 contro il Torino, salendo a quota 19.

 

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Matteo Torti

 

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