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Inzaghi confermato da Berlusconi e Galliani, decisiva la sfida contro la Fiorentina

Filippo InzaghiIl futuro di Inzaghi è ancora legato al Milan. Pippo siederà sulla panchina dei rossoneri anche nella sfida di lunedì prossimo contro la Fiorentina. Dopo un sabato sera e una domenica piena di interrogativi, ieri è arrivata la telefonata di Berlusconi e la visita di Galliani: non si cambia. Niente esonero, il Milan va avanti con SuperPippo. Un rinnovo di fiducia che arriva più per mancanza di alternative che per reale convinzione. Vediamo la giornata di ieri.

 

LA TELEFONATA DI BERLUSCONI – “Forza Pippo, crediamo in te”. Sono queste con cui il presidente Silvio Berlusconi ha confermato Pippo Inzaghi alla guida del Milan. Una telefonata arrivata nella mattinata di ieri, prima che il tecnico rossonero pranzasse con Galliani e guidasse l’allenamento.

– Berlusconi ha poi spiegato a Inzaghi le ore di silenzio dopo il pareggio in extremis contro il Verona. Sabato sera e lungo tutta la giornata di domenica non è arrivata la conferma di Inzaghi, ma comunque è stato fatto trapelare la volontà di non procedere a un nuovo esonero.

– Un esonero non visto di buon occhio dal presidente Berlusconi, storicamente restio a chiudere le parentesi con i propri tecnici nel mezzo della stagione. Ma gli esoneri di Allegri e Seedorf dello scorso anno hanno lasciato il segno: il patron del Diavolo non se l’è sentita di esonerare il terzo tecnico in poco più di un anno.

 

LA MANCANZA DI ALTERNATIVE ALLA BASE DELLA DECISIONE – Una decisione, quella presa dal presidente Berlusconi e comunicata ieri mattina a Inzaghi, che arriva anche, e soprattutto per molti attenti osservatori, per mancanza di alternative.

– L’idea più plausibile, in caso di esonero di Inzaghi, era quella di chiudere la stagione con Mauro Tassotti alla guida della squadra. Un’idea che va contro la logica del cambio tecnico, ossia quella di dare una scossa all’ambiente inserendo nell’ambiente un uomo nuovo.

– L’idea di promuovere Brocchi da tecnico della Primavera ad allenatore della prima squadra, speriamo noi, non è mai stata presa in considerazione. Il motivo è semplice: il rischio di bruciare anche Brocchi e l’aver capito che l’allenatore, soprattutto in questo periodo storico per il Milan, è fondamentale. E se non ce l’ha fatta Inzaghi, che senso ha sostituirlo con l’inesperienza di Brocchi?

 

IL 7° POSTO: ECCO IL NUOVO OBIETTIVO – “Ora ci attendono 12 partite, nelle quali dobbiamo ottenere il massimo e dobbiamo affrontarle tutte come se fossero scontri diretti. Dinanzi a noi un obiettivo, il settimo posto, che vuol dire Europa League. Avanti col massimo impegno”.

– Adriano Galliani, nel pomeriggio di ieri, è stato sufficientemente chiaro. Se per molti la stagione è già andata in archivio, l’ad rossonero ha cercato di trasmettere nuove ambizioni e nuovi obiettivi. Persa definitivamente la speranza di raggiungere il terzo posto e con il quarto e quinto distanti 7 punti, ecco che l’obiettivo che ci si prefigge in casa Milan è quello di chiudere l’anno al settimo posto.

– Settimo posto che potrebbe voler dire qualificazione all’Europa League passando dalla forca caudina dei Playoff, che in questo caso inizierebbero già ad agosto.

 

12 PARTITE E TANTI SCONTRI DIRETTI – A preoccupare, in casa Milan, non sono tanto i 35 punti totali conquistati in 26 partite, quanto piuttosto l’imbarazzante ritmo tenuto dal Diavolo con l’inizio del 2015. In campionato sono solamente 10 i punti conquistati in altrettante partite del nuovo anno.

– Due le vittorie, contro Parma e Cesena, quattro i pareggi, contro Torino, Empoli, Chievo e Verona, e quattro le sconfitte, contro Sassuolo, Atalanta, Lazio e Juventus. Troppo poco per il Milan, un ritmo da retrocessione sicura se esteso per tutto il campionato.

– Prendiamo come spaccato le prime sette giornate: sono 9 i punti totalizzati nel girone di ritorno con 10 gol fatti e altrettanti subiti. Molto meno di quanto fatto negli stessi turni del girone d’andata quando i punti totalizzati erano stati 14, con 16 gol fatti e 10 subiti.

 

IL CALENDARIO VERSO L’EUROPA LEAGUE – Il Genoa, la squadra che attualmente occupa il settimo posto, è più in alto di soli 2 punti ma deve recuperare la partita interna contro il Parma. Nel mezzo, però, ci sono Torino ed Inter e c’è il Palermo appaiato ai rossoneri, con l’Udinese a quota 31 e con una partita in meno che potrebbe inserirsi.

– Insomma, anche il 7° posto potrebbe non essere così scontato. Tanto più se si guarda il calendario; un calendario che ha offerto al Milan sfide, almeno sulla carta, facili in questo avvio di ritorno e che nelle prossime settimane metterà i rossoneri davanti a partite importanti.

– A partire da lunedì prossimo quando il Milan sarà di scena a Firenze contro i Viola. Poi sabato 21 sarà la volta di Milan – Cagliari. L’aprile sarà davvero intenso: Palermo in trasferta, gara casalinga contro la Sampdoria, derby, trasferta di Udine e Genoa a San Siro.

– E il maggio non sarà certo da meno: trasferta di Napoli, Roma a San Siro, poi Sassuolo in trasferta, Torino a San Siro ed Atalanta a Bergamo. Insomma: avversari in lotta per l’Europa e altre in lotta per non retrocedere.

 

LA CONFERMA C’E’, MA LA FIORENTINA E’ UN ALTRO BANCO DI PROVA – La conferma di ieri per voce del presidente Berlusconi è forse più che un imprimatur, ma anche il patron rossonero potrebbe cambiare idea di fronte a una cuocente sconfitta.

– E il calendario pone Inzaghi subito di fronte a una partita delicata: lunedì prossimo, con fischio d’inizio alle 19.00, il Milan sarà di scena a Firenze contro i Viola di Montella, proprio il tecnico che potrebbe sostituire SuperPippo sulla panchina rossonera il prossimo anno.

– Fiorentina che arriva dal poker subito dalla Lazio nel posticipo della 26esima giornata e che giovedì sarà impegnata nella delicata sfida interna contro la Roma, valida per gli Ottavi di finale di Europa League.

 

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 Matteo Torti

Foto: wikipedia.org

 

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