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Sciopero Serie A ufficiale per il primo turno, a rischio anche la seconda giornata, reazioni e dettagli

“L’Aic ha confermato l’intenzione di non scendere in campo in mancanza della firma sull’accordo collettivo e io ho interpretato di conseguenza la delega avuta dal consiglio federale all’unanimità per rinviare la prima giornata”: con queste parole il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, ha annunciato che il primo turno della Serie A 2011/12 non si disputerà in questo fine settimana.

 

NIENTE ACCORDO, LA VERGOGNA DELL’AIC – In mattinata il presidente dell’Assocalciatori, Damiano Tommasi, aveva avanzato la discutibile proposta di firmare un contratto ponte valido fino al 30 giugno 2012 per far partire il campionato e, nel frattempo, proseguire le trattative per discutere del nuovo accordo.

  • La proposta del sindacato dei calciatori, avanzata dopo aver notato la sollevazione popolare e le critiche mosse nei loro confronti, giustamente non è stata accettata dalla Lega di Serie A, assolutamente contraria nello scendere a patti con chi da mesi minaccia di scioperare.
  • Il presunto gesto di responsabilità dell’Aic andava a scontrarsi con l’intenzione delle società di Serie A; tutte tranne Cagliari, Napoli e Palermo si sono mostrate in disaccordo con questa nuova idea di Tommasi.
  • Le società sono stufe di piegarsi ai “viziati” calciatori; società che strapagano giocatori e che non possono, secondo l’idea dell’Aic, permettersi di mettere fuori rosa un giocatore e farlo allenare su un campo a parte. E società che, oltre ai già elevati emolumenti, secondo l’Aic, dovrebbero anche farsi carico del contributo di solidarietà, extra-tassa che grava sui lavoratori e non sui datori di lavoro.
  • Giocatori, avete invocato ripetutamente la difesa e la tutela della vostra dignità personale. Ma che dignità professionale c’è nel voler rimanere a tutti i costi, fino alla scadenza dell’oneroso contratto, nella società che vi ha messo fuori rosa? Non sarebbe professionalmente più dignitoso fare marcia indietro ed andare a giocarsi le proprie chanche in un altro club?

 

TOMMASI vs. BERETTA: E’ GUERRA APERTA – Le parti sono distanti da un anno e mezzo ma, dopo lo “stop” di oggi, la tensione tra l’Assocalciatori e la Lega di Serie A è ai massimi storici.

  • Tommasi, presidente Aic, dichiara: “Abbiamo teso la mano fino all’ultimo. I giocatori sono dispiaciuti, non possono scendere in campo. La Lega cerca la rottura da un anno e mezzo. Abbiamo provato a fare di tutto per evitare che saltasse lo spettacolo del campionato. Non è stata accettata nemmeno l’ultima soluzione”.
  • La risposta di Beretta, presidente della Lega di Serie A, è: ” La resistenza dell’Aic è incomprensibile, loro fanno un sindacato. Io sono solo l’interprete fedele della volontà della larghissima maggioranza dei presidenti di serie A, e davvero non capisco. L’Aic dice che i giocatori non avranno problemi a pagare secondo i termini di legge l’eventuale contributo di solidarietà? E allora perché non lo mette per iscritto? Se qualcuno pensa che sia stato per noi un pretesto per rompere, sbaglia: è una questione di merito, anche molto sostanziosa”.
  • Con questo clima infuocato non ci è facile comprendere come si possa arrivare ad una soluzione nel breve termine.

 

E ORA CHE SUCCEDE? – Se la prima giornata è stata rinviata, altrettanto potrebbe avvenire per il secondo turno.

  • Tommasi questa mattina ha dichiarato che qualora non si fosse dato seguito all’accordo ponte, la tempistica per definire un nuovo accordo sarebbe di mesi.
  • Andando aventi con queste assurde, inspiegabili ed inaccettabili minacce, sembra piuttosto scontato che nemmeno la seconda giornata di Serie A, da disputarsi nel week-end del 10 ed 11 settembre, partirà.
  • E questo dubbio è stato reso pubblico anche da Giancarlo Abete, altro soggetto che si è dimostrato piuttosto inadeguato: “L’ipotesi di uno sciopero a oltranza è uno dei problemi che si pone. Permane il rischio pensando alle gare successive”.
  • E della prima giornata di Serie A che ne sarà? Difficile dire quando verrà recuperata. La scelta la dovrà prendere la Lega di A, sembra facile ipotizzare che l’unica data possibile sia quella del mercoledì prima di Natale: il 21 dicembre. Giorno che farebbe molto scontenti i calciatori, costretti a posticipare le loro vacanze.

 

MA SE FOSSE VERAMENTE SCIOPERO… – I calciatori che scioperano? Una barzelleta…

  • Se fosse realmente sciopero la prima giornata di Serie A non dovrebbe essere posticipata, ma annullata. Non si dovrebbe recuperare.
  • Se fosse realmente sciopero i calciatori non dovrebbero percepire una parte di stipendio.
  • Se fosse realmente sciopero i tifosi, gli unici costretti a subìre sempre i capricci del mondo del pallone, potrebbero richiedere il rimborso del biglietto già acquistato e pagato.
  • Se fosse realmente sciopero le televisioni dovrebbero chiedere alle società di Serie A la parte di diritti-tv relativi alla giornata non disputata.
  • Se fosse realmente sciopero gli abbonati alle pay-tv potrebbero chiedere il rimborso di parte del contratto sottoscritto.
  • Se fosse realmente sciopero… se fosse realmente sciopero i calciatori sarebbero d’improvviso persone con una propria dignità, una propria morale ed una propria etica.

 

L’ULTIMA PRECISAZIONE – Ricordiamo che, a dispetto di quanto potrebbe sembrare dalla decisione della Lega di Serie A di rifiutare la proposta del contratto ponte, ad aver indetto lo “sciopero” è stata l’Aic che ha più volte espresso la volontà di non giocare senza la firma del contratto collettivo.

 

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Matteo Torti

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