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Mazzarri esonerato Inter, Mancini nuovo allenatore. Compenso, dichiarazioni, racconto della giornata

Walter MazzarriLo scossone che la maggior parte dei tifosi invocavano a gran voce è arrivato. Da qualche settimana non si faceva altro che parlare del continuo calo di consensi di Walter Mazzarri presso l’universo Inter. Nella nottata di ieri Erick Thohir ha deciso di risolvere la questione di pugno: vertice con Moratti prima e con il duo Fassone- Bolingbroke poi. Mazzarri è esonerato, al suo posto arriva, anzi ritorna, Roberto Mancini.

 

LA QUIETE PRIMA DELLA TEMPESTA – Sono da poche passate le 10.30 di ieri quando la notizia di un imminente esonero di Walter Mazzarri irrompe su tutte le tv e le edizioni online dei quotidiani. Che il rapporto tra Mazzarri e l’Inter fosse ai minimi storici era noto ai più, ma che potesse scaturire anzitempo in un esonero in pochi se lo attendevano.

– Erick Thohir, però, aveva già le idee chiare dopo l’1 a 1 contro il Verona. Mazzarri stava trascinando al ribasso l’intero ambiente; poco ottimismo, niente spettacolo, simpatia pressoché nulla. Un cambio di rotta era necessario. E il vertice con Moratti di lunedì, prima di ripartire per Giacarta, serviva a trovare l’appoggio necessario.

– E l’appoggio da parte di Moratti c’è stato eccome. L’ex presidente si è mosso in prima persona per contattare Roberto Mancini, convincendolo del nuovo progetto targato Thohir e dicendogli: “Solo tu puoi salvare questa squadra”. Le cifre del contratto hanno chiuso la questione: 3,8 milioni di euro netti per due anni e mezzo.

 

L’ANNUNCIO NEL PRIMO POMERIGGIO – “F.C. Internazionale comunica che Walter Mazzarri è stato sollevato dall’incarico di allenatore della prima squadra. La società ringrazia Mazzarri per l’impegno, la dedizione e la serietà con cui ha guidato la squadra in questi diciassette mesi. L’odierna seduta di allenamento sarà condotta da Giuseppe Baresi”.

– Sono queste le parole con cui i neroazzurri alle 12.45 di venerdì 14 novembre decidono di comunicare l’ufficialità dell’avvenuta fine del rapporto con Walter Mazzarri.

– Bisogna attendere sino alle 17.30 per avere l’ufficialità dell’arrivo di Roberto Mancini: “F.C. Internazionale comunica di avere affidato a Roberto Mancini la guida tecnica della prima squadra, della quale diventerà allenatore a partire da domani (oggi, ndr). La società gli dà il bentornato, e gli rivolge un grande in bocca al lupo per il suo lavoro”.

 

ZERO EMPATIA CON I TIFOSI – Finisce così un rapporto che si interrompe dopo 16 mesi in cui l’amore, sin dai tempi di Moratti, non è mai sbocciato. 16 mesi vissuti intensamente, con pericolosi alti e bassi che non hanno mai convinto del tutto.

– 16 mesi fatti di 25 vittorie in 58 partite; troppe, troppe poche per chi, con Walter Mazzarri, voleva tornare ai livelli delle big d’Italia. Un amore mai sbocciato a causa di un gioco che ha sempre latitato e di un carattere, quello del tecnico di San Vincenzo, più da club di periferia che da big.

 

E MANCINI? PIACE SOLO SE VINCE… – Se Walter Mazzarri non ha mai fatto breccia nel cuore dei tifosi interisti, non molto meglio si può dire di Roberto Mancini che nella primavera del 2008 se ne era andato da Appiano Gentile sbattendo la porta, arrivando a minacciare le dimissioni nella conferenza stampa post-eliminazione in Champions League contro il Liverpool.

– La prima domanda è d’obbligo: ma Mancini piace a prescindere o solo perchè ha riportato l’Inter alla vittoria, pur avendolo fatto in anni oggettivamente particolari per il calcio italiano, quelli del post-Calciopoli?

– Certo è che i 7 trofei che Mancini si porta in dote dalla sua precedente esperienza sulla panchina del biscione sono un bel biglietto da visita: 3 Scudetti consecutivi, 2 Coppe Italia e 2 Supercoppe Italia.

– E si porta in dote il rispetto e la stima di Erick Thohir che di lui ha detto: “Dopo lunghe conversazioni telefoniche con i dirigenti e con Moratti, ho deciso insieme a tutti di cambiare, puntando su quello che riteniamo essere l’uomo migliore, il miglior allenatore che ci sia in Italia”.

 

IL FASCINO DI UN PRESIDENTE – Abbiamo parlato dell’avvallo di Moratti, della zero empatia di Mazzarri e del Mancini-bis. Ma una parola su Erick Thohir non la vogliamo spendere?

– Una parola su un presidente che in questo anno non ha mai fatto polemiche sterili e si è sempre comportato da autentico signore. Un presidente che ha preferito il lavoro e i sacrifici alle chiacchiere, alle insinuazioni, alle proteste.

– Un presidente che, forse anche per questo suo carattere, avrà meno appeal presso i suoi tifosi di uno, tanto per fare un esempio, come Massimo Ferrero, ma che ha uno stile, un’eleganza, un carisma e un fascino indiscutibilmente superiore.

– Un presidente che ha deciso di investire forte nel calcio italiano, acquistando una big perché ha la sicurezza di poter creare un qualcosa di nuovo, un qualcosa di bello.

 

PRIME ANTICIPAZIONI SULLA FORMAZIONE – Non sarà certo un esordio facile per Roberto Mancini che domenica 23 novembre affronterà i rivali cittadini; sarà subito derby per lui.

– E sarà subito rivoluzione. Stop alla difesa a 3 e ritorno al 4-3-1-2 con l’idea di rivalutare Guarin e di far esplodere definitivamente Kovacic.

– L’Inter di Mancini vedrà, davanti ad Handanovic, Vidic e Ranocchia in mezzo con Nagatomo e Dodò sugli esterni chiamati alla doppia fase. Centrocampo ricco di qualità e tecnica con Medel davanti alla difesa e Guarin ed Hernanes ai suoi lati. Davanti Kovacic dietro Icardi e Palacio, con Osvaldo pronto.

 

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Matteo Torti

Foto: wikipedia.org

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