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Inter Lazio 2 a 1 Serie A diciannovesima giornata, la rimonta verso la Champions continua

Dopo le vittorie di Juventus, Milan, Udinese e Roma, Ranieri aveva un unico risultato possibile per continuare a rimanere agganciato al treno Champions: vincere. E così è stato. Paura per le sbandate difensive di Lucio che hanno portato la Lazio in vantaggio. Milito e Pazzini hanno però risolto tutto.

 

Sotto gli occhi di Juan Jesus, difensore brasiliano neo acquisto dei neroazzurri, Ranieri decide di accantonare i giovani: fuori Ranocchia, Faraoni, Poli ed Obi oltre che Sneijder. In difesa, a sinistra, torna Chivu con Samuel e Lucio in mezzo. Corsia di destra per Maicon che, davanti, si troverà Nagatomo. Con il giapponese, a centrocampo, spazio a capitan Zanetti, Cambiasso ed Alvarez. Milito e Pazzini in avanti.

 

A centrocampo il tecnico testaccino deve far fronte all’assenza di Thiago Motta che, questa settimana squalificato, potrebbe non rivedersi più con la casacca neroazzurra: nei prossimi giorni è atteso un incontro con i vertici del Psg di Leonardo. Per una cifra attorno ai 10 milioni di euro l’operazione si potrebbe chiudere entro la fine della prossima settimana.

 

Reja decide di rinunciare a Cissè e gli preferisce Rocchi che si posiziona al fianco del bomber Klose. Dietro di loro agirà Hernanes. A centrocampo spazio per Lulic, Ledesma e Gonzales; difesa a quattro composta da Zauri, Biava, Dias e Radu. Tra i pali torna Marchetti.

 

Le due squadre sentono molto il match e ciò è dimostrato dal nervosismo manifestato da Dias che, dopo poco più di cento secondi dal fischio iniziale di Rizzoli, si prende la libertà di stendere Pazzini con una manata a palla lontana. Subito giallo per il difensore biancoceleste. Rizzoli sembra optare per un arbitraggio molto severo: decisi richiami per ogni giocatore laziale che commette fallo.

 

Il primo squillo vero arriva, invece, al 12’: rinvio errato di Marchetti che termina sui piedi di Ricky Alvarez. L’argentino, dai ventidue metri, non ci pensa su e va subito al tiro. Il suo mancino si spegne però sopra la traversa.

 

La risposta della Lazio non si fa attendere: sul lancio di Ledesma, Lucio “cicca” la sfera e favorisce Rocchi che, in scivolata, colpisce il palo ad Julio Cesar battuto. I ritmi in questo inizio di match sono frenetici ed i neroazzurri, al contrario della “tattica” adottata nel derby, puntano anche ad attaccare.

 

Neroazzurri che però si rendono pericolosi su contropiede al 20’: Milito, dalla sinistra, cerca il cross per Pazzini. L’italiano non ci arriva, ma si fa trovare pronto Nagatomo. Tiro fiacco ribattuto dalla difesa ospite.

 

Partita che svolta al 30’ quando Gonzales serve Rocchi nello spazio. L’attaccante italiano approfitta della seconda dormita serale di Lucio e, a differenza di prima, non grazia Julio Cesar. Palla in rete e vantaggio biancoceleste.

 

La squadra di Ranieri reagisce con nervosismo alla rete subìta: al 31’ entrataccia a piedi uniti di Samuel su Hernanes. Rizzoli, inspiegabilmente, non sanziona il difensore argentino. Il giallo ci stava tutto. Altra entrata dura non sanzionata da Rizzoli: è il 38’ quando Pazzini rovina sulla caviglia di Ledesma.

 

In questa seconda metà del tempo il Biscione fatica a rendersi pericoloso: ci prova Alvarez, al 35’, ad imbeccare Nagatomo. Marchetti esce pulito e rende vane le speranze del giapponese di insaccare.

 

Dopo Samuel e Pazzini, anche Alvarez entra nella lista dei graziati: entrata in completo ritardo su Gonzales. Niente giallo, basta un richiamo verbale. Dopo il severo inizio nei confronti della Lazio, il fischietto cambia radicalmente strategia di arbitraggio.

 

Neroazzurri che nel finale di primo tempo riagguantano il pareggio: al 45’ grande duetto tra Milito ed Alvarez che consente al primo di andare al tiro. Bel diagonale che si insacca alla sinistra di un non certo incolpevole Marchetti. Ricky riscatta proprio in questa occasione un’opaca prova.

 

All’inizio della ripresa Ranieri rivoluziona la sua Inter: fuori Alvarez e Chivu; dentro Sneijder ed Obi. Nagatomo scala in difesa a sinistra. Anche Reja attua il primo cambio: Matuzalem prende il posto di Hernanes, decisamente sottotono rispetto alle prestazioni offerte nella scorsa stagione.

 

Secondo tempo che inizia a ritmi più bassi rispetto alla prima frazione di gioco; entrambe le squadre appaiono più ordinate e commettono meno errori in fase di impostazione. La prima occasione da rete arriva al 57’: cross di Sneijder da calcio d’angolo e colpo di testa ravvicinato di Pazzini. Sfera centrale, Marchetti para.

 

Al 62’ la terna arbitrale commette un errore: sul rilancio di Samuel la difesa laziale sale per mettere in fuorigioco il duo Milito-Pazzini. Il secondo si trova in fuorigioco di mezzo metro; il guardalinee non se ne accorge; la difesa laziale si ferma. L’attaccante italiano supera Marchetti con un bel pallonetto.

 

La risposta della Lazio è immediata: al 64’ bel duetto tra Klose e Rocchi con il secondo che mette il primo nelle condizioni di trovare subito il pareggio. La punta tedesca, però, strozza il tiro. Parata di Julio Cesar.

 

Il match entra nel vivo: è il 65’ quando Sneijder, dai venticinque metri, cerca di sorprendere Marchetti che, per sua fortuna, riesce a smanacciare in angolo. Nell’occasione malinteso nella panchina laziale: entra Konko al posto di Gonzales. Il sostituto sarebbe dovuto essere Zauri.

 

Al 69’ arriva anche la terza ed ultima sostituzione per Ranieri: dentro il giovane Faraoni al posto di uno stanco Milito. Tre minuti dopo ultimo cambio anche per Reja: entra Cissè al posto, questa volta sì, di Zauri. Tridente pesante per i biancocelesti.

 

Per il francese opportunità immediata: è il 74’ quando Rocchi beneficia di una sponda involontaria di Konko e serve in mezzo la punta laziale che però strozza il pallone. Nulla di fatto.

 

Dopo questa girandola di sostituzioni la partita non offre più particolari spunti e si arriva, senza particolari sussulti al triplice fischio finale che consente ai neroazzurri di superare i biancocelesti in classifica e raggiungere il quarto posto a quota 35. La terza piazza, quella valida per l’approdo in Champions League, dista solo tre punti.

 

Juventus e Milan sono lontane, rispettivamente, sei e cinque lunghezze. Ora è tempo di Coppa Italia: mercoledì ore 20.45 trasferta insidiosa in quel di Napoli.

Matteo Torti

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