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Milan Psg 1 a 0 Amichevole Dubai 4 gennaio 2011, Pato decide la sfida contro gli sceicchi

I rossoneri iniziano l’anno così come l’avevano chiuso: vincendo. Buona prestazione per i rossoneri che vanno in vantaggio al 4’ con l’osservato Pato il quale, davanti agli sceicchi, si dimostra volenteroso di aiutare la squadra e desideroso di trovare l’intesa con Ibrahimovic.

 

Dopo due settimane di astinenza dal calcio giocato, ecco che i rossoneri guidati da Massimiliano Allegri tornano in campo e lo fanno in quel di Dubai contro il Psg degli ex Diavolo, Leonardo e Carletto Ancelotti.

 

Allegri, per il primo match del 2012 decide di affidarsi al tridente delle meraviglie affiancando ad Ibrahimovic e Robinho, il gioiellino Pato, tanto desiderato dagli sceicchi del club francese e dal duo Leonardo-Ancelotti. A centrocampo spazio per Aquilani, Nocerino e Van Bommel con Gattuso pronto a subentrare durante la ripresa. In difesa dentro il giovane De Sciglio sulla destra, con Mexes e Thiago Silva al centro e Taiwo a sinistra. Tra i pali dentro Amelia.

 

Ancelotti, nella sua prima uscita da allenatore dei parigini, deve trovare subito il ritmo giusto. La stella degli avversarsi dei rossoneri è, senza dubbio, l’ex rosanero Pastore che viene schierato in avanti al fianco di Nenè, Hoarau e Jallet. A centrocampo spazio a Sissoko e Bodmer, mentre in difesa, davanti all’italiano Sirigu, spazio al quartetto composto da Tienè, Sakho, Bisevac e Ceara.

 

Dopo poco più di 4 minuti arriva la prima azione e, di conseguenza, il primo gol per i rossoneri: è Ibrahimovic a raccogliere palla da De Sciglio e ad incunearsi nella difesa avversaria; scambio con Pato e sfera che ritorna allo svedese che, vedendo l’uscita del portiere, ricede il pallone al brasiliano. Il Papero, tutto solo, appoggia in rete ed, assieme a Nocerino, va subito a ringraziare il generoso ed altruista Zlatan.

 

La rete subita sembra svegliare i parigini che, trenta secondi dopo, si fanno pericolosi con una sventola scagliata da Nenè sulla quale Amelia si getta in tuffo e devia in angolo. È soprattutto il Milan a voler “addormentare” il match facendo ampio ricorso al possesso palla.

 

Al 15’ è ancora Nenè a farsi trovare libero: l’attaccante esterno del Psg cerca Pastore che calcia verso la porta. Amelia respinge. Passano due minuti ed è il Diavolo ad andare vicino al raddoppio: De Sciglio crossa al centro dove Nocerino, in rovesciata, colpisce la traversa.

 

Dopo questo primo quarto d’ora ricco di occasioni, il match si spegne e fatica a riaccendersi. Il Diavolo prova a rendersi pericoloso con qualche accelerazione di Pato ed Ibrahimovic che però vengono agevolmente stoppate dalla difesa avversaria.

 

D’altra parte il club di Ancelotti è tutto nella velocità e nella foga agonistica di Nenè, che si mette in mostra anche al 31’: tiro strozzato che Amelia para facilmente.

 

Al 45’, senza concedere nessun istante di recupero, il direttore di gara manda tutti negli spogliatoi. Nella ripresa girandola di cambi per entrambe le squadre; dopo oltre quattro mesi di assenza per l’infortunio al nervo ottico, torna a calcare il campo il “nuovo acquisto” rossonero per questo 2012, ossia Gennaro Gattuso.

 

Con lui, nei nuovi 11 in campo, spazio anche ad Abbiati; Zambrotta, Nesta, Bonera, Antonini; Ambrosini, Emanuelson ed, appunto, Gattuso; Valoti, El Shaarawi, ed Inzaghi. La prima occasione della ripresa capita, al 53’, sui piedi di Inzaghi che, dal lato destro dell’area di rigore parigina, incrocia. Sirigu non si lascia sorprendere e riesce, non senza fatica, a respingere.

 

Pochi minuti dopo, al 59’, sono ancora i rossoneri a rendersi pericolosi: Zambrotta dalla propria metà campo lancia El Shaarawi che, in area, stoppa la palla di petto, si libera di un uomo con un delizioso sombrero e, sempre al volo, calcia di destro. Sirigu respinge e nega un gol capolavoro al giovane italo-egiziano.

 

Il club parigino si rende pericoloso, per la prima volta nella ripresa, al 70’ con un potente tiro, dal limite dell’area, di Jallet che Abbiati respinge con i pugni. Altra occasione al 76’ con il solito Nenè che, dal limite dell’area, tenta di sorprendere Abbiati che però smanaccia in area.

 

Sugli sviluppi del corner episodio dubbio con Bodmer che calcia subito e sorprende Abbiati; l’arbitro annulla la rete motivando la decisione con un “Non ho fischiato”. L’azione seguente vede Pastore colpire una bella traversa con un tiro a giro di sinistro.

 

Dopo questa fiammata di metà ripresa del Psg il match si spegne nuovamente ed arriva senza sussulti al 90’; sul tabellino si legge un unico nome, quello del rossonero Pato che, dopo una settimana travagliata scatenata da quanto detto dal brasiliano sul rapporto con Allegri, torna ad essere decisivo, anche se solo per un’amichevole.

 

Fatta esclusione per le incursioni di Nenè nella prima frazione di gioco e la traversa nel finale, il presunto grande Psg degli sceicchi, del mago Leonardo e, a malincuore, di Ancelotti fa sorgere un dubbio: vedendo come ha giocato oggi, siamo sicuri che ci possa essere un grande campione, nello splendore della propria attività, che decida di trasferirsi sotto la Tour Eiffel? Va bene il progetto ambizioso, va bene la “palata” di soldi che lo attenderebbero, va bene Parigi città affascinante, ma qui si tratta di un’altra categoria … e l’uscita dall’Europa League per mano dell’Atletico Bilbao, del Salisburgo e dello Slovan Bratislava inizia ad essere spiegata.

 

Gli sceicchi hanno tutto: soldi, prestigio e progetto, ma difettano su un aspetto: con una squadra su ad un livello mediocre, i grandi campioni faticheranno ad arrivare nell’immediato. A meno di offerte clamorosamente clamorose come i 50 milioni offerti dal City per Aguero o i 115 che aveva messo sul piatto per portare in Inghilterra Kakà.


Matteo Torti

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